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CGIL, CISL e UIL: l'attività sindacale nel 2016 In evidenza

Il 30 Novembre scorso é stato firmato a Roma l'accordo fra Sindacati e Governo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che é fermo dal 2009.

Si tratta di un accordo che dovrà essere concretizzato con la firma del contratto vero e proprio nei prossimi mesi.
Tale accordo prevede, come di consueto, un incremento della retribuzione mensile, ma per la prima volta introduce nel pubblico impiego la possibilità di detassazione del salario accessorio e l'opportunità di introdurre sistemi di welfare contrattuale.
Con tale accordo si inverte inoltre una tendenza iniziata con l'ultimo governo Berlusconi (e portata avanti dai successivi), quella cioé di rendere preminente la legiferazione sui temi contrattuali del pubblico impiego e viene invece ribadita la centralità del contratto e della contrattazione.

Attività sindacale del 2016 alla Spezia nel pubblico impiego

SANITÀ

Il nuovo anno ha visto la nomina di una nuova dirigenza dell'Asl, per effetto del cambio politico regionale. Ciò ha di conseguenza comportato l'avvio di nuovi confronti sulle problematiche da risolvere nel nostro territorio. Prima tematica già affrontata e da continuare ad affrontare é certamente quella della realizzazione del nuovo Ospedale, per il quale andranno definiti ambiti, ed eccellenze, che ne garantiscano una funzionalità di buon livello, in modo che la sua realizzazione (che auspichiamo) non rimanga una scatola vuota. Altra tematica, strettamente legata alla funzionalità del futuro nuovo ospedale e dei servizi sanitari in generale, é la grande carenza di personale (infermieristico e tecnico), con un nodo tutto da sciogliere: quello delle assunzioni nel 2017. Con la nuova dirigenza si é comunque addivenuti ad un accordo che prevede, a partire dal nuovo anno, un percorso di la crescita professionale del personale, bloccato da anni.

DIFESA

Il 2016 ha visto finalmente il rilancio del cosiddetto piano Brin, attraverso contatti e incontri con i più alti vertici militari e politici nazionali, che hanno portato al finanziamento di una prima tranche di tale piano (4 milioni) per quest'anno, per complessivi 30 milioni in 3 anni.
Oltre all'indispensabile finanziamento, occorre però che sia rilanciato un piano di assunzioni di personale specializzato all'interno dell'Arsenale, perché possa avvenire quel passaggio di conoscenze, utile a non disperdere quel patrimonio di professionalità che ancora esistono, ma che sono possedute da lavoratori la cui media di età é molto alta.
In quest'ottica utile sarebbe anche la strutturazione all'interno dell'Arsenale della scuola allievi operai, che formasse professionalità specifiche, da poter impiegare non soltanto in ambito militare, bensì in tutti i settori industriali e artigianali del territorio.
Il tutto dovrebbe essere così finalizzato al rilancio dell'Arsenale quale nuovo polo industriale territoriale del settore.

Caldo tema é stato poi quello legato alla presenza storica di amianto in tutti i luoghi di lavoro della base navale. Presenza che ha portato e porta da anni (anche dopo le varie bonifiche) numerosi casi di malattie ad essa correlate. Sul tema i Sindacati hanno coinvolto la Commissione parlamentare su uranio impoverito e amianto, che ha tenuto quest'anno un'audizione proprio qui alla Spezia, presso la Direzione Arsenale, in cui sono stati ascoltati i vertici militari, i Sindacati e i rappresentanti dei lavoratori.

In tale contesto si é quindi sviluppata la tematica delle demolizioni navali (due navi saranno demolite alla Spezia, poiché non più galleggianti e quindi non trasportabili), sulla quale la notevole attività da parte dei Sindacati ha portato alla sottoscrizione di un protocollo di intesa, che prevede per la prima volta l'apertura del cantiere ai controlli da parte di enti non militari (asl, arpal, vv.f.) e la possibilità di controlli anche da parte dei rappresentanti dei lavoratori dell'Arsenale.

FUNZIONI CENTRALI

Il 2016 ha visto il passaggio di personale negli organici del Ministero di Grazia e Giustizia (una decina in Tribunale a partire dal 2017) e in Agenzia delle Dogane (una decina, più altri 3 nel 2017), dalla Provincia, per rilanciare il ruolo di uffici e servizi fondamentali, da anni in sofferenza per la grave carenza di personale.
In generale auspichiamo che il blocco del turn over, che da anni sta limitando le assunzioni e impoverendo quindi la capacità degli enti pubblici di erogare servizi di qualità, sia eliminato e inverta una tendenza che finora ha soltanto prodotto inefficienze e nessun risparmio.

AUTONOMIE LOCALI

Il 31/12/2016 si chiude la fase di gestione del personale sovrannumerario della Provincia.
Ad oggi possiamo dire, con non poco orgoglio, di essere riusciti a co-gestire questa delicatissima fase che ha portato una riduzione dei dipendenti dell'Ente di oltre il 70%, portandoli dagli iniziali 350 circa agli attuali 115/120, senza creare un solo esubero effettivo.
Tutto il personale eccedente é stato ricollocato, o comunque destinato ad altri enti, nei tempi previsti dalle norme (si completerà il collocamento degli ultimi lavoratori entro i primi mesi del 2017).

In anticipo rispetto al resto d'Italia, in quanto aventi contratti scadenti anticipatamente rispetto agli altri territori, abbiamo affrontato e risolto con Provincia e Regione la problematica dei precari dei servizi per l'Impiego (una trentina circa), attraverso la sottoscrizione di un accordo, a Settembre, che li ha portati ad essere assunti dalla Regione, fino al 31/03/17, mentre nel resto d'Italia i contratti sono in scadenza domani (31/12/16).

In generale poi, negli enti locali, grazie alla contrattazione decentrata si é cercato di riequilibrare negli anni, almeno in parte, la perdita economica derivante dal mancato rinnovo dei contratti nazionali.

COOPERATIVE SOCIALI E SANITÀ PRIVATA

Il cosiddetto Terzo Settore (cooperative sociali) é quello in cui si hanno da sempre le ricadute più pesanti della crisi economica e le riduzioni maggiori operate sugli appalti da parte degli enti pubblici.
I lavoratori di questo settore sono dipendenti di un settore privato, che erogano però servizi pubblici, spesso essenziali.
Essi sono sicuramente i più "deboli" del pubblico impiego, poiché hanno livelli stipendiali fra i più bassi e condizioni di lavoro (proprie della tipologia di lavoro che svolgono) fra le peggiori.
Proprio perché essi svolgono servizi essenziali occorre monitorare continuamente perché gli appalti che assegnano tali servizi non vengano attribuiti secondo la logica del massimo ribasso (come invece spesso avviene) e contengano la cosiddetta clausola di salvaguardia, che tutela, nei passaggi di appalto, i posti di lavoro.

Il 2016 è stato inoltre l'anno del trasferimento della sede della struttura Don Gnocchi da Sarzana alla Spezia, dopo una lunga e faticosa fase di monitoraggio di tutte le operazioni da parte dei Sindacati, che ha visto l'insorgere di non poche problematiche.
Nei prossimi mesi si dovranno inoltre affrontare questioni di grande rilevanza, che già da alcune settimane sono attenzionate da parte sindacale, quali la gestione dell'ex Istituto Santi e l'appalto dell'Istituto Mazzini.

In generale auspichiamo che nel 2017 avvenga il rilancio del lavoro pubblico, poiché siamo convinti che la ripresa economica passi anche dal lavoro pubblico (ad es.: rilancio dell'arsenale in chiave industriale; scuola allievi operai; ecc.).
Nel frattempo fanno ben sperare, in quest'ottica, i due concorsi nazionali per nuove assunzioni di 250 vigili del fuoco e di 800 impiegati nel Ministero di Grazia e Giustizia.

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