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Mercato etnico di Lerici, Possibile, Rifondazione e SI: "Sindaco sotto scacco di una minoranza di commercianti" In evidenza

Come spesso accade quando è in difficoltà, Paoletti smette i panni del Sindaco (se mai li indossa, visto il suo scarso aplomb istituzionale) e mette quelli dell'Azzeccagarbugli.

Non vogliamo certo perdere tempo a ripercorrere le tappe che hanno portato al consolidamento di un progetto lungimirante e innovativo come il mercato multietnico ma evidenziare che l'agire di Paoletti e della sua Giunta non sono certo in linea con le precedenti che, anche assumendosi in capo responsabilità hanno consolidato e legalizzato l'attività commerciale di ambulanti stranieri che da anni esercitavano sul lungomare.
Ma quali bandi e bandi!
Il tema non era creare meccanismi di concorrenza ma trovare la via più rapida per garantire la massima continuità possibile ad ambulanti che, nei fatti, erano già da tempo integrati nel tessuto lericino.
Non per amicizia o chissà che, ma perché il loro era un esempio di buona integrazione.
Laddove la buona integrazione previene i problemi, anche di ordine pubblico, Paoletti che fa?
Disintegra! Buttando al macero un progetto che le 600 firme raccolte in pochi giorni lo scorso anno e la mobilitazione sia fisica che sui social media hanno dimostrato essere gradito dalla collettività.

Continuità con Caluri? Ma dove?
La Giunta Caluri, con tutti i suoi limiti (segnalo a Paoletti che dopo due mesi da quella delibera Caluri è stato sfiduciato e dopo poche settimane due assessori, tra cui chi scrive, si solo dimessi) non si è mai mai sognata di sfrattare Cheik con la scusa (penosa) di riqualificare il molo (dov'è Sig. Sindaco la riqualificazione?) oltre a spostare, salvo rinunciarvi a seguito della mobilitazione dei lericini, gli ambulanti alla Venere, al posto dei bidoni della rumenta (il che è emblematico) avendo però provveduto, attraverso promesse poi, ovviamente, risultate vane, a dividerli in figli e figliastri (perché non scordiamo che alcuni di loro non sono neppure stati invitati al confronto con l'AC).
Evidentemente oltre a cittadini di serie A e B per la Giunta di Lerici esistono pure migranti di serie A e serie B.
Paoletti dica la verità: che una raccolta firme (ovviamente non protocollata e mai resa pubblica perché viva la trasparenza!) ha accusato quei commercianti stranieri di "concorrenza sleale" (perché se uno a Lerici nel 2017 non vende gli incensi è per colpa dell'uomo nero!) e lui è da sempre sotto scacco di una sparuta minoranza di commercianti capeggiati dall'Assessore Nardone.
Non è un attacco politico è un fatto notorio.
Oggi Paoletti si conclama per ciò che è: un Sindaco sotto scacco che rottama un progetto di integrazione per ragioni meramente politiche.
Ci dica, subito, cosa intende fare dei migranti che stavano sul lungomare dato che li non li vuole più.
Così anche loro si regoleranno se continuare ad investire (questo fanno) a Lerici oppure altrove.
Così, per chiarezza e trasparenza.

 

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