fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

XXV Giornata del malato, alla Spezia la Veglia nella cappella dell'ospedale Sant'Andrea In evidenza

di Francesco Bellotti - "L'esperienza della malattia è lacerante. Può portare ad un ripiegamento disperato o all'apertura ai fratelli. L'assistere e il confortare giovano sia al malato sia a chi si accosta al suo letto": lo ha detto il vicario diocesano, monsignor Enrico Nuti, che ha presieduto la veglia per la XXV Giornata del malato venerdì sera presso la cappella dell'Ospedale Sant'Andrea.

Dopo aver espresso «gratitudine per chi fornisce servizi a favore dei malati», Nuti ha commentato due brani del Vangelo letti durante la veglia: la visita di Maria alla cugina Elisabetta e la crocifissione di Gesù. Entrambi parlano di incontri.

«La visita di Maria è un atto di solidarietà verso una parente. C'è anche un motivo di fede, perchè le parole con cui l'angelo Gabriele avevano annunciato a Maria il concepimento di Gesù avevano fatto riferimento anche alla maternità dell'anziana cugina Elisabetta. E il momento più bello dell'incontro tra Maria ed Elisabetta è quando i bambini sussultano nel grembo delle rispettive madri. Sono quattro persone che si incontrano e dialogano tra loro».
«E' un segno, questo, di quanto accade a noi ogni giorno. Anche incontrando un malato, come nel ventre di Maria, c'è la presenza del Signore. C'è sempre qualcosa che sta sotto, è l'indistruttibile dignità umana».
«C'è una particolare associazione tra la malattia e il mistero di Gesù sulla croce.  Occorre avere uno sguardo purificato, per saper vedere queste cose.  Non bisogna partire dalle proprie certezze,  ma sperimentare compassione. Non è una commiserazione, ma un partecipare alla sofferenza dell'altro. Attraverso la compassione, il silenzio e altri gesti significativi possiamo arrivare al cuore degli altri.  E' un condividere gli uni i pesi degli altri. Possiamo portare speranza se siamo riconciliati noi. Ogni incontro, allora, diventa un opportunità di bene, di crescita».
«La malattia non è tempo di mera passività, dove tutto ci piove addosso. Dobbiamo avere la certezza che, anche quel momento, che sembra negare il nostro desiderio di felicità, è un'opportunità,  ad esempio di guarigioni sia in via ordinaria sia straordinaria, come accade a Lourdes. Il Signore appare nascosto ma ci dà le tracce per poterlo trovare.  Bisogna accostarsi alla malattia con spirito di servizio e fede».
«Maria ci aiuti a scoprire suo figlio, a farci sentire la Sua grazia, proprio come avvenne a lei e Giovanni, sotto la croce, nell'affidamento reciproco chiesto dallo stesso Gesù».

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Articoli correlati (da tag)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.