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Il dialogo, l’arma vincente per aiutare gli “invisibili” (video) In evidenza

di Doris Fresco e Dayla Villani - L'analisi condotta in questi mesi sullo status di povertà alla Spezia, ha indagato ed attraversato diverse fragilità del tessuto locale, mettendo in evidenza come pur esistendo una forte rete di ammortizzatori sociali spesso a mancare è proprio un connettore fra le diverse realtà.

NON SIAMO SOLO DEI NUMERI

Storie di povertà si consumano ormai tutti i giorni davanti i nostri occhi tanto da farci ormai l'abitudine.
Cinquantacinquenne senza lavoro si è incatenato all'ingresso del palazzo municipale della Spezia; un uomo romano ha percorso l'Aurelia a piedi per lottare contro la disoccupazione. Quanti racconti, quante grida d'aiuto rimangono oggi inascoltati? Sono sempre di più gli "invisibili" che ogni giorno costellano di richieste i canali mediatici e che sempre più spesso trovano risposte "silenti", tramutandosi in semplici numeri.
Anche noi siamo voluti partire da meri dati statistici, da bravi informatecnocatri della realtà. Ma i numeri non si sporcano le mani, non ascoltano. E dietro queste quantità ci sono persone, ci siamo noi. Per questo, ben consapevoli di dover andare più a fondo, di doverci confrontare con la vita vera, abbiamo affrontato, nel corso della nostra indagine, diverse tematiche - dalla questione dell'acqua  a quello dei diritti non riconosciuti –, ed ascoltato diverse voci, come la Lega Consumatori, Auser, Avvocati di Strada.
La nostra inchiesta per ora socchiude una piccola finestra, non volendo rappresentare pertanto la conclusione di un capitolo bensì il punto di partenza di una presa di coscienza generale sui disagi sociali esistenti sul nostro territorio, in un'ottica di maggiore efficienza e coordinamento delle procedure e dell'intero sistema.

LA POVERTA' ESISTE

In primo luogo è emerso che, coerentemente a quanto osservato a livello nazionale, anche nella nostra provincia non è più possibile parlare di povertà come ad uno stato di indigenza tale per cui mancano i servizi primari. Esiste invece una nuova l'insorgenza di nuove forme di povertà. Il problema c'è, esiste e non possiamo ignorarlo.

UNA RISPOSTA C'È

In secondo luogo, abbiamo visto come sul territorio sia presente una forte rete sociale che ogni giorno lavora per chi una possibilità sembra non avercela più. Alla Spezia esiste il Tavolo delle Povertà al quale aderiscono molte delle associazioni attive in città. Pubblica Assistenza della Spezia; Missione 2000; Croce Rossa Italiana; avvocati di strada; CGIL e Sindacato Pensionati; CNGEI; AGESCI; l'Ordine dei Medici e la Mensa di Gaggiola; San Vincenzo; AUSER e Chiesa Evangelica Battista; il Centro di Aiuto alla Vita; MASCI; soci COOP e Associazione Buon Mercato; i Servizi Sociali e la Prefettura, presente come uditore, sono tutte le realtà che compongono il Tavolo e che gestiscono, ad esempio, l'emergenza freddo, o altri progetti.
Poi c'è il Forum Terzo Settore che opera sui territori per migliorare la qualità della vita delle comunità, dando rappresentanza ed espressione alle organizzazioni non profit che operano negli ambiti del Volontariato, dell'Associazionismo, della Cooperazione Sociale, della Solidarietà Internazionale, della Finanza Etica, del Commercio Equo e Solidale del nostro Paese.
Alla Spezia il Forum trova l'adesione di ACLI, ANSPI, AUSER, AVIS, Confcooperative Federsolidarietà, PAI, UISP, P.A. Sarzana, Centro di crescita Comunitaria Progetti e a seguito dell'approvazione della LR 42/12 (Testo Unico delle norme sul Terzo Settore), la Regione Liguria lo ha riconosciuto come Organismo Associativo Unitario di Rappresentanza del terzo settore.

QUAL E' IL PROBLEMA?

In ultimo, il fil rouge fra tutte le testimonianze sembra ricondurre, da un lato, ad una lacuna informativa nei confronti dell'utente - spesso ignaro di talune iniziative e servizi proprio per comunicazioni mal indirizzate, incapaci di arrivare alla fascia di soggetti realmente richiedenti -, dall'altro, all'assenza di dialogo, ad un'ingiustificata "concorrenza" fra i diversi interlocutori sociali che rischiano di allontanarsi dalla mission iniziale e dai reali bisogni dell'utente. Una questione che abbiamo approfondito anche con il portavoce e coordinatore del Forum del Terzo settore, Davide Fazioli, che ha messo in evidenza come la direzione da seguire, nella nostra provincia come altrove, sia la creazione di una rete di solidarietà, in cui le associazioni e gli enti presenti sul territorio costruiscano un dialogo e una cooperazione veramente attiva, nel rispetto dei bisogni dei fruitori.

"Purtroppo – afferma - nella nostra provincia siamo ancora un po' lontani da questo obiettivo".

 

Di seguito i link agli altri articoli dell'inchiesta

Povertà, quella davanti ai nostri occhi

Inchiesta Povertà: parliamo di acqua, da diritto a bisogno

Chiusura contatori acqua? Acam risponde: "stretta sui furbetti, non sugli indigenti"

Bolletta Acqua? Ato idrico: "aperte le richieste per chi è in difficoltà"

Nuove povertà emergenti? Auser ci parla degli anziani

Quando la giustizia non c'è, le "toghe" scendono in strada

Pubblica Assistenza e San Vincenzo: "Sempre più italiani in povertà"

 

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