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Pasticcio Variante Aurelia: lavori di nuovo bloccati e cassa integrazione (foto) In evidenza

di Gabriele Cocchi – L'insorgere di problemi tecnici ha fermato il cantiere: la soluzione forse entro un mese. I sindacati: "Le imprese spezzine soffrono".

6 gallerie, di cui due già completate e quattro impantanate per inconvenienti di diversa natura: il cantiere del terzo lotto della Variante Aurelia non ha pace. Nel complesso del progetto si parlava già negli anni '90, poi le date di fine lavori si sono succedute senza tregua: prima il gennaio 2015, poi – dopo il fallimento di Coestra – l'estate del 2017.
E invece è da circa un mese che i lavori vanno a rilento: oggi sono di fatto bloccati, con i lavoratori in cassa integrazione, come da accordo firmato giusto questa mattina tra sindacati e Toto Costruzioni.

Una delle gallerie in costruzione è bloccata perché dovrebbe passare un metro e mezzo sotto una galleria di RFI, che però versa in uno stato precario, costruita in cemento e non in cemento armato: RFI vuole garanzie in più riguardo alla sicurezza della futura struttura; la costruzione della seconda galleria, nei pressi del cimitero dei Boschetti, non può andare avanti per una causa in corso con i proprietari di un'abitazione che si trova immediatamente sopra: finché la causa non si risolve i lavori non possono procedere; nella terza galleria (in località Pellizzarda) ci sono grosse infiltrazioni d'acqua che impediscono la prosecuzione del cantiere; la quarta galleria, infine, vicino all'ex ingresso dell'Oto Merlara lato raccordo, non sarà pronta fino a quando non verrà stipulata la necessaria convenzione tra Anas e Salt.

L'impresa abruzzese Toto Costruzioni ha già presentato una variante per risolvere i problemi tecnici e andare avanti con i lavori, ma finché non arriverà il via libera da parte dell'Anas il cantiere rimarrà fermo.

I 180 lavoratori che ruotano attorno al terzo lotto della Variante – 20 sono impiegati – sono comprensibilmente sul piede di guerra: 40 di loro sono già in cassa integrazione da 2 mesi (con scadenza il 24 aprile), per altri 106 invece la firma con l'azienda è arrivata stamattina: cassa integrazione per 8 settimane, fino al 6 maggio.

A sentire l'impresa, sembra che il cantiere possa uscire dal pantano in cui è nuovamente caduto nel giro di un mese: entro una trentina di giorni l'Anas dovrebbe infatti dare l'ok alla variante.

"Siamo molto preoccupati perché si tratta di un'opera strategica per la città, un appalto che fra l'altro pagano i cittadini della Spezia – hanno detto all'unisono Mario Benvenuto (Filca-Cisl), Riccardo Badi (Feneal-Uil) e Gianni Carassale (Fillea-Cgil) – È in progettazione da più di vent'anni e tutta la classe politica locale ci ha messo la faccia, compreso il ministro Graziano Delrio che era persino venuto qui".

Una delle conseguenze di un cantiere senza pace è che anche le poche imprese spezzine coinvolte nei lavori stanno soffrendo parecchio. I sindacati hanno richiesto un tavolo di confronto con Anas, Regione e Comune, che con tutta probabilità verrà convocato la prossima settimana.
Intanto cresce il dubbio, sia fra i lavoratori che fra i sindacalisti, sul perché eventuali problemi tecnici non siano stati previsti ed evitati prima, in fase di progettazione, visto che della Variante Aurelia si parla da una ventina d'anni. Anche se i lavori, ancora oggi, dopo vent'anni, sono completi soltanto al 30%.

 

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