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Aibm Project

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Associazione Italiana Bartender e Mixologist
Via B. Partigiane 195
19020 Follo (SP)
Tel: 339 6696464
Email: info@aibmproject.it

URL del sito web: http://www.aibmproject.it

Storia di cocktail leggendari

Domenica, 20 Ottobre 2019 18:03

Negli anni Trenta si diffuse la moda dei cocktail detti "corps reviver", ossia resuscita cadaveri. L'idea del drink era quello di dare una "botta" a coloro che si erano sbronzati il giorno prima. Inutile dire che i cocktail, o meglio le loro ricette, rispecchiavano l'orripilante idea, con ingredienti ...improbabili!.

È il caso del Bull shot (a base di consommè, da gustare caldo o freddo), ma partecipano alla drink list anche il Death of Afternoon (ideato da Hemingway, con assenzio), il Bloody Mary ed il Vampiro, dai tipici profumi e gusti messicani (e lì se ne intendono considerata l'ofrenda del dia de muertos).

Dalle 17.30 alle 18.30 del 31 ottobre faremo un viaggio attraverso la storia di questi cocktail, riscoprendone alcuni completamente dimenticati nella storia della miscelazione. Ingresso libero, previa prenotazione: https://www.cocktailfest.it/workshop-manzo/

 

Corso di pasticceria livello base (20 ore)

Mercoledì, 16 Ottobre 2019 18:15
Il 18 Novembre alle ore 15.00, si terrà la presentazione del corso di pasticceria con lo chef Stefano Maggiani,.

Nella presentazione, ad ingresso libero, saranno presentate le tematiche che si affronteranno durante il corso, lezione per lezione. Il corso è strutturato in 20 ore (in due settimane, orario pomeridiano,dal 25 novembre).

Tra le tematiche affrontate: gli impasti base (frolla, sfoglia, creme, pasta shu); i semifreddi e i dolci al cucchiaio. Le meringhe e le crostate. I dolci tipici del territorio ligure. La torta di noci e la pasticceria classica.

Il corso prevede attestato di partecipazione, copertura assicurativa e libro di testo con le basi della pasticceria e le preparazioni.

Al raggiungimento delle iscrizioni si partirà lunedì 25 Novembre e durerà due settimane (totale 20 ore, in giorni che saranno concordati, sempre in orario pomeridiano) a La Spezia.

Per info: 3396696464 oppure  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Due nuovi corsi organizzati da AIBM Project

Mercoledì, 16 Ottobre 2019 11:22

Il 15 novembre la presentazione.

Corso di cucina per amatori

Martedì, 15 Ottobre 2019 12:49
Il 15 Novembre alle ore 15.00, si terrà la presentazione del corso di cucina con lo chef Stefano Maggiani, a La Spezia.
 

Nella presentazione, ad ingresso libero, saranno presentate le tematiche che si affronteranno durante il corso, lezione per lezione. Il corso di cucina per amatori è dedicato a chi si vuole avvicinare al cibo ed ai sapori, direttamente dai fornelli. Uno chef qualificato vi seguirà in tutto il percorso che si sviluppa in 5 lezioni, partendo dall’analisi della materie prime, passando per la pasta e le sue tipologie, poi ai secondi (sai carne, sia pesce) e per finire con i dolci. Il corso ha la durata di cinque lezioni da tre ore. Previsto attestato di partecipazione, copertura assicurativa e libro di testo con le basi della cucina e le preparazioni.

PROGRAMMA DEL CORSO

Prima lezione: Presentazione del corso con degustazione e conoscenza dei profumi delle materie prime.

Seconda lezione: la pasta e le sue tipologie (all’uovo, acqua e farina, ecc.). I sughi e i condimenti.

Terza lezione: Il pesce e le tecniche base. Preparazione di un primo e secondo piatto a base di pesce.

Quarta lezione: i tagli della carne. Preparazione di un primo e secondo piatto.

Quinta lezione: I dolci (in particolare frolla e flan). Consegna dell’attestato finale e brindisi di fine corso con uno spumante dolce.

Al raggiungimento delle iscrizioni si partirà lunedì 18 Novembre e durerà una settimana, in orario pomeridiano.

Per info: 3396696464 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In partenza corsi per barman alla Spezia

Giovedì, 10 Ottobre 2019 20:07

Presentazione il 20 novembre all'Alberghiero "G. Casini".

Arriva il Cocktail fest di Sarzana

Venerdì, 04 Ottobre 2019 23:34
Due o workshop gratuiti organizzati da AIBM.

IBA Official Cocktails (2004-2011)

Lunedì, 23 Settembre 2019 20:16

La lista IBA dal 2004 al 2011

Disponibile anche il libro ai cocktail della quarta codificazione IBA. Clicca qui per accedere alla scheda

I cocktail IBA hanno avuto varie classificazioni, che partono dal lontano 1961, fino ad arrivare al 2011 (l’uItima). Cinque classificazioni che abbracciano stili, modi di vivere, curiosità e aneddoti di ogni epoca, dagli anni Sessanta, passando per gli anni Ottanta e Novanta (rispettivamente seconda e terza classificazione IBA).

Questo libro esamina in particolare i cocktail scelti nel 2004 al congresso di Las Vegas, dove i responsabili deIl’International Bartender Association introducono molte novità rispetto agli anni passati. Si passa dai 60 a 66 cocktail (ci sono anche diverse varianti). I cocktail inoltre passano dai decimi in centilitri e vengono catalogati in 4 categorie: PRE DINNER – AFTER DINNER – LONG DRINK STYLE – THE MOST POPULAR – SPECIAL COCKTAILS (quest’ultima con un solo drink presente, il Ladyboy).

Anche nei nomi proposti trovererno dei cambiamenti: l’Alexander verrà chiamato Brandy Alexander e, come si evince, il Brandy sostituirà il Cognac (ma perderà anche il primo posto in classifica che aveva nei precedenti ricettari, il più studiato nelle scuole alberghiere, proprio per l’ordine alfabetico). II Buck’s Fizz ed il Mimosa avranno due ricette con frazionamento degli ingredienti differente ed in alcuni casi la conversione da decimi a centilitri non sarà perfetta. Anche in questo caso ci sono tentativi di modificare alcuni cocktail, come ad esempio aggiungendo le palline di gelato nel Frozen Daiquiri. II presente volume dedicato agli IBA contiene storie, curiosità e, inoltre, troverete anche Ia novità di poter ascoltare brani musicali grazie ai QR-Code inclusi in ogni cocktail e leggibili con gli smartphone ed i tablet. Buon viaggio negli anni Duemila allora!

Corsi barman anche a Genova a Eataly

Domenica, 22 Settembre 2019 09:23

Grazie al coordinatore corsi AIBM e fiduciario Liguria, Angelo Desimoni, continua la collaborazione con Eataly (Edificio Millo Porto Antico, Calata Cattaneo, 15, Genova).

I nuovi corsi inizieranno da fine settembre ed affinahcerà Desimoni anche Gabriele Pagano, docente esperto sempre di AIBM, aiutato dal team AIBM Liguria.

Buon lavoro a tutti!

I cocktail IBA degli anni 80

Giovedì, 19 Settembre 2019 13:33

Correva l’anno 1987 quando decisero di aggiornare la codificazione IBA ferma oramai da 26 anni. Questo testo segue In principio erano … 50 cocktails IBA (sempre curato dalla Sandit Libri) ed  ovviamente parla di cocktail IBA, quelli ufficiali, con ricette e curiosità. Dal 1961 sino al 1986 vi è stato un vuoto nella codificazione; o meglio la lista risalente ai primi anni Sessanta non venne aggiornata. La lista era quella e tale restava. Si arriva appunto al 1986 dove inizieranno le prime consultazioni per redigere il ricettario, che poi sarà ufficialmente presentato l’anno seguente, nel 1987. Dal quella data vi sono state successive codificazioni (altre tre per la precisione), ma questa è un’altra storia…

Ma mentre oggi disponiamo di internet, della posta elettronica, Whatsapp e Telegram, e tante altre cose che agevolano le comunicazioni (e le fughe di notizie), negli anni Ottanta non esisteva nulla di tutto ciò, quindi faticosamente è stata ricostruita tutta la storia, portandola sia agli addetti ai lavori, sia ai semplici lettori curiosi.

La prima novità fu il numero dei drink. Se 50 rappresentava una cifra tonda perfetta, nel 1987 furono ben 73 i cocktail ufficializzati. In realtà si dovrebbe scrivere 73+7, in quanto 7 furono le varianti “ufficiali” di alcuni di essi, quindi ben 80 drink!

Nel 1987 fecero capolino anche alcuni cocktail che poi sparirono nei successivi ricettari del 1993, 2004 e 2011, precisamente questi: Apotheke, Banana Bliss, B&B, Champagne pick me up, Gimlet, King alfonzo, Kir Imperial, Pimms no 1, salty Dog, Snowball, Strawberry Daiquiri, Tequini, Velvet Hammer, Vodkatini, White Spider.

Il resto lo leggerete nel libro.

Scarica la demo del libro: cocktail-2cod-promo

Vai alla scheda del libro per acquistarlo.

I cocktail degli anni 80 (codifica IBA 1987-1993)

Il Sex on the Beach e gli anni Ottanta

Giovedì, 19 Settembre 2019 13:28

Non si sa con esattezza quando è comparso per la prima volta il Sex On The Beach, ma ciò è avvenuto sicuramente dopo gli anni Settanta, visto che fino a quel momento nessun cocktail poteva contenere la parola sex, in quanto ritenuto sconveniente nei locali statunitensi.


Il Sex on the beach (foto tratta dal libro 77 Cocktain IBA)

Dapprima nacquero cocktail come il Fun on the beach e poi il Peach on the beach, quest’ultimo composto da 2 cl di Vodka, 2 cl di Midori, 2 cl di Chambord, succo di ananas e di mirtillo rosso, che avevano l’effetto di imbrunire enormemente il cocktail e donargli un gusto molto dolce. Il Peach on the beach non ebbe successo in Europa, vista la difficile reperibilità del Midori, e fu il Fun on the beach ad affermarsi decisamente nel vecchio continente. Il cocktail venne poi approvato dall’IBA e inserito nella lista dei cocktails popolari.

Negli anni Ottanta questi drink iniziarono a spopolare tra il pubblico.

L’angolo della curiosità è tratto dal libro:

I cocktail degli anni 80 (codifica IBA 1987-1993)

Il primo agosto del 1985 fa davvero caldo quando Michele Serra decide di partire da Ventimiglia a bordo di una Panda e girare il litorale italiano per arrivare a Trieste. Il viaggio dura un mese e ogni sera si fermerà per dettare un articolo al suo giornale, “l’Unità”, descrivendo luoghi, persone, abitudini, mediocrità e sfaceli (dell’epoca) dell’Italia balneare. L’autore proporrà un ritratto, desolante ed esilarante al tempo stesso, almeno di quella parte del Bel Paese bagnata dal mare. Dagli articoli raccontati ne esce un libro Tutti al mare, che ne rappresenta la cronaca fedele di quel viaggio: 30 articoli inseriti nel volume senza modificare una virgola né cambiare un aggettivo, proprio perché il tono “in presa diretta” arrivi intatto al lettore. Lo stesso autore non si aspettava, al termine della sua avventura, che i frammenti raccolti sulle spiagge riuscissero a restituire un’idea di Italia così efficace.

A Rimini, Serra ci parla del mito dell’epoca: Zanza, al secolo Maurizio Zanfanti, scomparso solo di recente a 63 anni. Era definito «il re dei vitelloni» o «il re dei playboy» riminesi. Il mito di Zanza comincia dagli anni Settanta, quando lavorava al Blow Up, locale riminese, e lì era nata la sua fama di latin lover. Nel look, nell’aspetto fisico, nei modi, «Zanza» incarnava alla perfezione il personaggio del conquistatore italiano così come se lo immaginavano le turiste straniere che arrivavano in Italia tra gli anni Settanta ed Ottanta.

Il suo abbigliamento si componeva da una camicia aperta sul petto, pantaloni in pelle, stivaletti, capello biondo e lungo. Ed aveva la fama di conquistatore di centinaia di turiste, soprattutto svedesi.  «Penso di aver fatto più promozione turistica io per Rimini di cento agenzie» si vantava nel 2015 in una intervista al Resto del Carlino. In quello stesso colloquio (e in altri) sciorinava con la precisione di un contabile le cifre della sua instancabile ars amatoria: una media di 150-170 conquiste a stagione, una punta massima di 207.

Raccontava di aver inaugurato la sua attività a 17 anni, in coincidenza con l’inizio del suo lavoro come «buttadentro» nei locali notturni della Romagna. In inverno poi trascorreva gran parte del suo tempo a spostarsi nel nord Europa, facendo visita anche ai numerosi fans club sorti. La sua parabola è tutt’uno con il boom del «divertimentificio» di Rimini, con l’infinita catena di conquiste tra la spiaggia e le discoteche.

Su «Zanza» nel corso degli anni sono fiorite decine di leggende, come narra un articolo di Claudio Del Frate sul Corriere della Sera; ad esempio quella di un riminese che va in Svezia per inseguire una donna di cui si era invaghito e sul comodino di quest’ultima ci trova la foto del playboy italiano. Millanteria o meno, veri anzi verissimi sono altri fatti: ad esempio l’intervista a doppia pagina che negli anni Ottanta gli dedica il giornale tedesco Bild incoronandolo a livello internazionale come sex symbol maschile e popolare. «Le donne vengono a Rimini per un motivo solo, sempre quello…» dichiarava sornione e sottolineando volutamente il doppiosenso; ma a chi gli chiedeva quale fosse la sua arma prediletta per far cadere le turiste ai suoi piedi rivelava: «La gentilezza. Devi sempre aver un pensiero per ognuna».

Ma qual era il segreto di Zanza? Davvero era una questione solo di gentilezza? Il segreto ci venne rivelato personalmente, o meglio all’amico Carmine, che un giorno trovandosi a lavorare a contatto con la sorella di Zanza, gli chiese come facesse suo fratello a fare tutte queste conquiste. “Semplice”, rispose lei: “Ha imparato come prima lingua lo svedese!”. Ed in effetti se pensiamo agli italiani che si recavano al Blow Up alla caccia di fanciulle nordiche, all’inglese spesso stentato o approssimativo, un Zanza che parla in perfetto svedese, rappresentava davvero una potenziale arma da guerra.

Ma Rimini era divertimento a 360 gradi. Spostandoci solo di qualche chilometro, nel 1987 sorse il complesso dell’Aquafan (rigorosamente senza la C).  Aquafan è uno dei primi parchi acquatici costruiti in Italia e si trova a pochi metri dal casello autostradale. Pur non essendo una novità in Italia, la struttura è stata probabilmente la prima a riscuotere grande successo. Questo si deve essenzialmente all’ottima scelta del bacino di utenza ed anche all’iniziale pubblicità indiretta che ottenne il parco ospitando, sul finire degli anni Ottanta, trasmissioni televisive popolari, oltre ad una partnership fissa con Radio Deejay, che portava i suoi personaggi più famosi (da Albertino a Fiorello) a trasmettere dall’interno del parco.

Tra le attrazioni che, col passare del tempo, si sono aggiunte all’offerta originaria, divenendo, al contempo, simboli stessi del parco, si possono citare il Kamikaze, uno scivolo a due piste lunghe 90 metri in grande pendenza in cui la discesa raggiunge l’adrenalinica velocità di 70 km/h, l’Extreme river, una rampa a sezione paraboidale (Half Pipe) sulla quale si scivola in moto armonico fino a perdere quota e lo Speedriul, una struttura a forma di imbuto che “inghiotte” gli ospiti dopo un moto vorticoso. Questo è altamente sconsigliato a chi soffre di claustrofobia. L’Aquafan di Riccione mi ha dato il piacere di conoscere in una sola serata Beppe Fiorello e Marco Baldini (all’epoca, a metà degli anni Novanta, conducevano il programma Baldini Ama Laurenti).

E mentre c’era chi ballava anche di sera tra gli scivoli, nella sola Rimini si contavano molti locali da ballo, il cui elenco è stato raccolto da seidiriminise.it:

  • L’Altro Mondo Studios
  • La Locanda del Lupo
  • Embassy
  • Quinta dimensione
  • Zeta Club
  • Papiò (Coriano)
  • Babalù
  • Odeon (Santarcangelo di Romagna)
  • Club Italia (San Vito)
  • Jolly (Novafeltria)
  • Paradiso
  • Barcelona Disco
  • Blow up
  • Bahamas
  • Carnaby Club
  • Life
  • Baia degli Angeli
  • Play Boy
  • Confidential
  • Cellophane
  • Sala Romagna Mia (Montescudo)
  • La Vigna (Coriano)
  • Bobadilla (Morciano)
  • OK Club
  • Melody Mecca
  • Geo (San Mauro)
  • Inferno
  • Bandiera Gialla
  • Sahara
  • Rock Café
  • Ku (Coriano)
  • La Vigna (Coriano)
  • Ca del Liscio
  • Tre Stelle
  • Divina
  • Villa dei Pini (Viserba)
  • Lady Godiva
  • Passepartout
  • Meeting
  • IO
  • Tiffany
  • Samantha (Ex Bounty)
  • Slego
  • Chic
  • VIP
  • Charlie Brown (Torre Pedrera)
  • Oriental Park
  • La Capannina (San Giuliano)
  • Mirage
  • New York (Miramare)
  • Scacco Matto (Ex Velvet)
  • Sirenetta (Viserba)
  • Shampoo (Torre Pedrera)
  • Gallery (Bellaria)

Queste solo a Rimini, senza considerare la vicina Riccione e tutte le altre. Ovviamente sarebbe impossibile parlare di tutte, ci soffermeremo solo su due alle quali sono particolarmente affezionato. La prima è il Cellophane (che nel tempo ha cambiato vari nomi: Altavista, Verdeluna, Pesce Azzurro). Tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta fu uno dei punti cardine della musica hardcore, psytrance, trance-progressive, techno, dream progressive (se avere poco più di 20 anni e questi nomi non vi dicono nulla, non vi preoccupate). Era considerata per tipo di musica ed utilizzo di luci (in realtà una solo stroboscopica, il resto era buio) come il Cocoricò.

La musica progressive, la si ascoltava nella sala grande e l’house nel privè. Nel tempo anche il Cellophane si aprì alla musica commerciale. Accolse tra i migliori dj d’Italia, che si alternavano per suonare una musica elettronica, dove le tastiere erano accompagnate dai suoni più svariati, alti, bassi, acuti e non mancavano i rumori di fondo. L’unico difetto, come gran parte delle discoteche di tutto il mondo, era il brulicare di spacciatori. Per la prima volta vidi gli effetti della droga dello stupro su di una ragazza che era venuta a ballare con noi. Senza accorgersene, un estraneo le aveva versato della sostanza nel bicchiere. Una sua amica era venuta a chiamarci preoccupata l’abbiamo poi trascinata a forza fuori dalla discoteca e soprattutto dalle grinfie del personaggio.

Il Cellophane era posizionato vicino al mare, e facilmente raggiungibile con autobus e taxi, per questo molto frequentato soprattutto dai giovani, ma vide il suo declino dagli anni 2000. Qui iniziò a cambiare nome: diventò prima Altavista (nome di un celebre motore di ricerca) e poi Verdeluna, ma non riuscì più a imporsi nel panorama dei locali notturni romagnoli.

Da Rimini iniziò pian piano la crociata contro la “musica del diavolo”, per combattere le stragi del sabato sera e convertire il comportamento notturno e la capitale dei templi da ballo pian piano si ripropose per il divertimento moderato.

L’hotel dove lavoravo (al tempo si chiamava Terminal, un tre stelle, oggi è quattro stelle ed una SPA, ed ha cambiato anche proprietario) si trovava proprio accanto al Cellophane. Da marzo a maggio vi era l’afflusso delle gite scolastiche da tutta Italia. I prof venivano da noi camerieri e chiederci quali fossero i locali più adatti a tenere sotto controllo i ragazzi. Piccole discoteche quindi. Cellophane era escluso anche perché non era aperto tutte le sere. Però vi era il Carnaby club. Il nome della discoteca deriva dal nome di un famosissimo viale dell’Inghilterra (Carnaby street appunto) dove erano distribuiti un grandissimo numero di negozi di alta moda, dove persone di ogni età si lanciavano alla ricerca del capo più trendy.

Il Carnaby nacque negli anni Sessanta e solitamente solo il piano inferiore era usato come discoteca, nel mezzo c’era il pub dove si poteva gustare una squisitissima birra importata appositamente dall’Inghilterra per favorire l’ingresso di una clientela inglese, al piano superiore invece si trovava il ristorante. Negli anni Settanta fu ristrutturato completamente e tra i vari aggiornamenti del locale si decise di trasformare tutti e tre i piani in sale discoteca. Le tre sale avevano tre stili diversi: al primo piano Hip-Hop, al secondo musica commerciale e House, mentre al terzo piano il genere di musica varia molto, lo stile è simile ad un pub, la pista è più piccola e attorno ci sono molti più tavolini con divanetti.

Ovviamente poi andavamo a ballare anche noi, camerieri, alla fine della giornata. E gratis considerata la collaborazione con quelli che all’epoca si chiamavano PR.

Luigi Manzo

Scarica la demo del libro: cocktail-2cod-promo

Corso barman base a La Spezia

Venerdì, 06 Settembre 2019 12:07

L’Associazione italiana Bartender Mixologist propone un nuovo ed innovativo programma, che coniuga il metodo classico del lavoro del barman con quello cosidetto “all’americana”.

L’AIBM, infatti, si pone l’obiettivo di approfondire e indirizzare l’aspirante alla professione di barman attraverso un corso di 13 lezioni di 3 ore cadauna, assicurando la massima serietà, praticità e professionalità, con la conoscenza di tutti gli argomenti pratici e teorici sul mondo del bere miscelato (infatti viene dato un libro di testo e la didattica è particolarmente curata).

L’argomento di rilievo sarà come realizzare correttamente i drink internazionali, partendo inizialmente dalla conoscenza teorica, fino a spostarsi dietro al bar per poter lavorare. Vi sono delle lezioni dedicate anche alla caffetteria e l’intaglio frutta.

Presentazione corso al Sottobordo di Porto Mirabello,  il 3  Ottobre, ore 15.30. Il corso si svolgerà poi presso l'alberghiero "G. Casini".

Maggiori informazioni: 3396696464

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I nuovi corsi barman a La Spezia e Carrara

Giovedì, 05 Settembre 2019 23:42

L’Associazione italiana Bartender Mixologist propone un nuovo ed innovativo programma, che coniuga il metodo classico del lavoro del barman con quello cosidetto “all’americana”.

L’AIBM, infatti, si pone l’obiettivo di approfondire e indirizzare l’aspirante alla professione di barman attraverso un corso di 13 lezioni di 3 ore cadauna, assicurando la massima serietà, praticità e professionalità, con la conoscenza di tutti gli argomenti pratici e teorici sul mondo del bere miscelato (infatti viene dato un libro di testo e la didattica è particolarmente curata).

L’argomento di rilievo sarà come realizzare correttamente i drink internazionali, partendo inizialmente dalla conoscenza teorica, fino a spostarsi dietro al bar per poter lavorare. Vi sono delle lezioni dedicate anche alla caffetteria e l’intaglio frutta.

Presentazione corso ad Avenza presso il bar Sonia il 1  Ottobre, ore 20.30.

Presentazione corso barman ad Arcola, presso Caffè Bistrot, il 3 Ottobre alle ore 20.00.

 Maggiori informazioni: 3396696464

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C'è anche un pezzetto di La Spezia nella vittoria della prima edizione di MasterChef Cervese, a Milano Marittima. Il vincitore è Domenico Lacedonia dell'hotel Londra di Milano Marittima. La manifestazione era tesa alla promozione del territorio e dei prodotti della riviera romagnola.

Una sfida al buio quella che hanno dovuto affrontare gli chef dei 4 rinomati ristoranti della riviera romagnola, due Mistery Box con ingredienti segreti che gli chef hanno dovuto trasformare con attrezzature basilari in piatti gourmet.

Scontro ad eliminazione diretta, a suon di piatti e di preparazioni, lo chef Domenico Lacedonia, insieme con il suo braccio destro Marco Masi, hanno realizzato come piatto per la finale, gambero sul Portocanale: gamberi in 2 consistenze, agrumi, carpaccio di pesca, frittata di uova arrotolata, emulsione di bisque di crostacei, germogli di pisello e sale di Cervia.

Raggiunto telefonicamente dalla redazione Molfettaviva.it (lo chef è molfettese, ma romagnolo di adozione) egli ha spiegato che «si è trattata di una competizione a tutti gli effetti con i canoni delle competizioni nazionali ed internazionali, per cui abbiamo dovuto seguire tutti i canoni dell'haccp, i giudici hanno guardato anche come veniva maneggiata la materia prima, lo stoccaggio, insomma tutti quegli elementi che in una competizione, e comunque nella nostra quotidianità di chef, fanno la differenza. La particolarità è stata ritornare a lavorare con gli strumenti base, quasi un ritorno alle origini, a quando ho iniziato questa professione, ma è stato lo stesso divertente ed appassionate».

A giudicare la sfida il pluripremiato chef internazionale, Fabio Tacchella, oltre che giudice di competizioni internazionali.

Ma Domenico non è nuovo alle vittorie, già nel 2017 aveva conquistato il primo posto al Campionato della cucina italiana, nella categoria pasticceria da ristorazione con la sua "Mousse al cavolfiore e cioccolato bianco".

L'accento, dopo tanti anni, è quello romagnolo ma ci confida che «il mio cuore è ancora nel posto in cui sono nato, compatibilmente con il mio lavoro cerco di venire a Molfetta quando posso». E aggiunge: «per risentire i profumi e i sapori della mia Molfetta spesso per le mie preparazioni utilizzo i pomodori secchi, oltre al nostro olio extravergine d'oliva».

La prossima sfida che attende lo chef Domenico Lacedonia è la partecipazione alla Mistery Box internazionale, sempre con la squadra della Federazione italiana cuochi.

Ma dicevamo c'è anche un pezzetto di La Spezia. Infatti troviamo tra lo staff della cucina e della sala, diversi ex studenti dell'alberghiero Casini che lavorano da alcuni anni all'Hotel Londra.

 

Conoscere i cocktail IBA

Mercoledì, 14 Agosto 2019 21:26

Negli ultimi tempi sta aumentando l’interesse riguardo la conoscenza in profondità dei cocktail internazionali codificati dall’IBA. E’ vero, sul web ci sono molte informazioni (Wikipedia, ad esempio), tuttavia i testi “cartacei” sono sempre utili poiché permettono di leggere con calma le informazioni, quasi…assaporandole.

La migliore soluzione è andare in libreria e scovarli, ma fate attenzione: ci sono anche alcuni testi che usano il nome IBA, ma le ricette poi si rivelano…personalizzate. Per carità, è importante anche personalizzare le ricette, ci mancherebbe, ma la lista ufficiale dei cocktail si trova qui
(fate comunque attenzione, alcune foto non rispecchiano la ricetta).

Due sono i testi che invece rispecchiano fedelmente le ricette (comprese le foto).
Uno è dedicato ai 77 cocktails IBA, ossia l’ultima codificazione in ordine temporale

Il libro è formato da 276 pagine a colori, contiene oltre ad un rapidolo elenco, con foto, delle ricette ufficiali, anche la singola scheda con la storia del cocktail. Costo 19,90 euro.

Clicca qui per vedere la scheda del libro su Sanditlibri

Scarica la preview del libro dedicato ai 77 cocktails IBA
ABSTRACT LIBRO DEI COCKTAIL INTERNAZIONALI IBA

Disponibile anche su Amazon e IBS.

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Altro testo, che mancava nel panorama editoriale, è quello dedicato ai primi 50 cocktail mondiali. Mancava perché di ricettari se ne trovano, ma questo libro contiene, oltre alle ricette “vintage”, anche la storia dei drink, insieme agli approfondimenti legati ai liquori e distillati. Il libro è edito dalle edizioni Sandit, e si compone di 180 pagine, con immagini e bicchieri dell’epoca, dagli anni Venti agli anni Ottanta. La scheda completa qui.

Scarica la preview del libro dedicato ai 50 cocktails
PREVIEW E IN PRINCIPIO FURONOŠ 50 COCKTAILS IBA di Luigi Manzo

Il libro dei 50 cocktails IBA

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Libri sui cocktails, che siano ricettari o saggi, se ne trovano a centinaia, oramai. Quindi perché acquistarne uno nuovo o, forse, l’ennesimo? Semplice: questo testo è completamente diverso. Ci spieghiamo meglio: ci sono sia le ricette (24 celebri drink con la loro storia), sia la spiegazione di come si crea un cocktail. Ma c’è un particolare che lo rende differente: la guida alla degustazione, ossia come assaporare un cocktail sapendo distinguere, in maniera professionale e dettagliata, le caratteristiche e le varie note.

copertinalibrodegustazione

Clicca qui per la scheda completa


Questo libro nasce con l’intento di avere a portata di mano un dizionario completo dedicato ai cocktails e alla miscelazione moderna, con i termini più utilizzati nel settore dei liquori e dei distillati. Infatti, nella selva di informazioni che circolano oramai da anni, mancava proprio un dizionario che racchiudesse i termini più importanti della storia del bere miscelato, in maniera tale che il lettore, sia semplice amatore che il barman o lo studente, possa consultarlo velocemente e trovare molte indicazioni importanti.

copertinadizionariodeicocktails

Clicca qui per la scheda completa

Il Dizionario degli Alcolici organizza in ordine alfabetico le bevande alcoliche, comprendendo in particolare non solo le categorie, ma anche i marchi, soprattutto quelli italiani. Dai più rinomati, come i tipi di Gin, Vodka e Whisky, sino a prodotti particolari, quali l’Amaro al Porcino o la Guappa, tanto per fare un esempio. Prodotti italiani anche rari da trovare in determinati casi, ma interessanti per gli appassionati e da usare nel mondo della miscelazione. Una guida di 156 pagine (142 di solo dizionario), che raccoglie le storie e le produzioni più curiose da tutto il mondo.

http://www.sanditlibri.it/dizionario-degli-alcolici.html

Diventare trainer per barman

Martedì, 13 Agosto 2019 00:15

 

Diventare Trainer (corso AIBM)
Power training advanced

Il corso per futuri Trainer di AIBM, ha come obiettivo di avviare Barmen professionisti alla professione di trainer, dandogli conoscenze e competenze per poter svolgere l’attività formativa.

Il training si svilupperà in 3 lezioni full-immersion per un totale di 20 ore suddivise in tre giornate, con simulazioni didattiche ed esame finale.

L’iscrizione al corso comprende: tessera associativa AIBM ed attestato di partecipazione. Per chi viene da fuori sede alloggio e buono sconto compreso per il vitto.

Inoltre è previsto: assicurazione per tutta la durata del corso, materiale didattico (3 libri di testo: Corso per Barman volume 1, Corso per Barman Volume 2, Manuale di Degustazione Cocktails, editi da Sandit Libri – www.sanditlibri.it), chiavetta USB con materiale didattico aggiuntivo sotto forma di dispense e presentazioni in .ppt.

Inoltre AIBM ai partecipanti motivati offrirà anche la possibilità di mettere in pratica ciò che si è appreso, ossia partecipando ad un stage. In questo modo si potrà entrare nell’organico dei Docenti AIBM.

Rimborso complessivo del corso (che comprende tutte le spese ed il materiale) 600 euro per chi è ubicato nella stessa provincia dove svogliamo il corso, oppure, se fuori provincia 800 euro, che comprendono alloggio in hotel e buono sconto per il vitto.

  • Alcuni degli argomenti trattati nel corso:
    Ricerca dei potenziali corsisti con azioni di marketing territoriale ed attraverso i Social Media.
    – La comunicazione con i potenziali allievi, nella prima fase, con contatto verbale.
    – Preparazione del corso teorico con uso di programmi come PowerPoint, simulando lezioni di didattica per conoscenze e competenze.
    – Tecniche di comunicazione verbale e non verbale, per tenere l’attenzione e le modalità di spiegazione a seconda del tipo di pubblico.
    – Gestione delle lezioni teoriche e pratiche, con simulazione di tecniche diverse.
    – Simulazioni di lezioni pratiche con varie formule e di coaching.

Da Ottobre partirà la prima sessione a Chiavari (GE) e a Napoli.

Per maggiori informazioni: Angelo Desimoni – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 3485473802

La Spezia

La nuova data del corso di Latte Art alla Spezia, con la docente Diletta Sisti

23 settembre 2019

Corso Latte Art Base: dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17

Previsti: tessera associativa, attestato di partecipazione e copertura assicurativa. . Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.3420694779

     

Conoscere e comprendere il vino, per quanto possa difficile attraverso le pagine scritte (insomma, alla fine si deve pure bere), rappresenta comunque un primo passo da compiere. Questo testo non è solamente dedicato al vino (il percorso parte della storia, fino alle schede di degustazione attuali in uso nella degustazione), ma si affaccia anche nell’affascinante mondo dei distillati e dei liquor, dal gin, fino al sake, passando anche per la birra, lo spumante, e lo champagne. Un viaggio di oltre 150 pagine alla scoperta dei principali alcolici della storia, molti dei quali utilizzati nella miscelazione moderna.

Clicca per accedere alla scheda

I mitici 50 cocktails mondiali del 1961

Martedì, 13 Agosto 2019 00:05

Sono i cocktails che hanno fatto la storia: dall’Adonis al Bobby Burns, dal Negroni al Martini. Abbiamo scovato per voi le 50 ricette originali…

Guarda la codificazione con l’elenco dei cocktail

I nuovi corsi barman

Lunedì, 12 Agosto 2019 23:55

I nuovi corsi a Massa, Carrara e Camaiore

A settembre ripartono i corsi di barman e avvicinamento al vino in Toscana.

Presentazione del corso barman e corso di avvicinamento al vino, 25 settembre ore 16.30 a Marina di Carrara.

Presentazione del corso barman e corso di avvicinamento al vino, 3 ottobre ore 16.00 a Camaiore, presso Sakay Cocktail Ristobar

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 3396696464 oppure Luca Tortelli 3662854664

Tutti i cocktail di James Bond

Lunedì, 12 Agosto 2019 23:40

Nel 1953 Ian Fleming ci fece conoscere il suo James Bond, bravo non solo come agente segreto, ma anche come un ottimo conoscitore dei raffinati alcolici nel Casino Royale.

“A Dry Martini, prima in un calice di champagne …. Tre misure di Gordon, una di vodka, mezza misura di Kina Lillet, agita fino a quando non è ben miscelato e poi aggiungi una scorza di limone.

Questa semplice ricetta è quella del cocktail Vesper inventato dall’agente per Vesper Lynd (perché “quando l’hai assaggiato, non vuoi nient’altro“). Il Kila Lillet può essere sostituito da una Lillet bianca più morbida, accompagnata da una goccia di Angostura.

Diverse fonti da allora hanno stabilito una classifica di James Bond, partendo dal più sobrio al più grande bevitore. Timothy Dalton e George Lazenby sembrano così saggi, insieme a Sean Connery e Roger Moore (11 bevute di alcolici per film in media), 12 per Pierce Brosnan e … Daniel Craig, il grande vincitore, con ben 20 bevute di alcool per film.

Forse questo è dovuto all’influenza degli sponsor e dalla necessità di posizionare i prodotti: 007 diventa quindi una pubblicità meravigliosa per gli spirits. Tra le due birre Heineken (sic), Daniel Craig illustra ad esempio la collaborazione con la vodka deluxe Belvedere nel film Spectre.

Ne è uscito fuori persino un cocktail, il Belvedere Martini: 60 ml di vodka Belvedere (ma può bastare una Smirnoff), 10 ml di vermouth dry, 1 oliva verde siciliana e 5 ml di salamoia verde oliva siciliana. Scuotere tutto e versare in una coppetta a cocktail Martini ghiacciata.

Fermiamoci ora sull’inevitabile Vodka Martini resa popolare da Sean Connery nella prima puntata della saga, James Bond vs. Dr No (1962): versa prima 7 cl di vodka e 5 gocce di vermouth dry. In un mixing glass, aggiungere oltre agli ingredienti anche i cubetti di ghiaccio e mescolare leggermente, versando in una coppetta da cocktail. Guarnire con 1 o 2 olive verdi snocciolate. 

Un drink insolito lo troviamo anche in Goldfinger: il Mint Julep, tipico degli stati del sud degli USA e in particolare abbinato alla corsa di cavalli del Kentucky Derby a Louisville. L’altro nome “Run for roses” ricorda un noto whisky, il Four Roses. E va bene perché ci sono 6 cl nel bicchiere con una mezza misura di Angostura, 1 cucchiaino di zucchero e 5 foglie di menta tritate. Prima di mescolare e servire, versare l’ultimo whisky incorporando il ghiaccio tritato.
Nota sempre in Goldfinger, a James Bond viene anche servita una bottiglia di Mouton Rothschild del 1947 (una delizia che oggi si aggira intorno ai 4500 €).

Se il Mojito in La morte può attendere (2002) e il Bloody Mary in Mai dire mai (1983) non hanno più segreti per nessuno, passiamo a un cocktail dal nome sconosciuto, almeno ai più: il vin brulè di Solo per i tuoi occhi (1981) con Roger Moore. La ricetta è per 10 persone (sì, è una bevanda che si beve in compagnia): 1 litro di vino rosso, 8 parti di zucchero, 1 arancia, 4 chiodi di garofano e 1 stecca di cannella.

In una casseruola, versare il vino con lo zucchero. Tagliare l’arancia a fette con la buccia, mescolare con chiodi di garofano e cannella. Riscaldare lentamente senza bollire e far sobbollire per 15 minuti. Filtrare le spezie prima di servire in una tazza. Una bevanda che evoca fortemente il mercatino di Natale (e naturalmente l’inverno).

Il protagonista Roger Moore, per la quinta volta nei panni di 007, durante le riprese esterne a Cortina d’Ampezzo nell’inverno 1981.

Da sempre appassionato di tradizioni locali, Bond approfittava di un giro alle alle Bahamas in Agente 007 – Thunderball (Operazione tuono) (1965) per assaggiare Rum Collins. A base di rum ed offerto dal cattivo Emilio Largo (spesso i cattivi offrono da bere prima di infuriarsi).

Adolfo Celi (a sinistra) interpreta Emilio Largo

La ricetta prevede un cucchiaino di zucchero, 3 cl di succo di limone, 4 cl di rum bianco e della limonata in aggiunta. Versare gli ingredienti direttamente in un bicchiere da long drink riempito da cubetti di ghiaccio e mescolare. Aggiungere soda water e decorare con una scorza di limone.

L’ex Bond George Lazenby si ribellò alla consumazione di una birra Heineken da parte dell’eroe in Skyfall. Il problema è che l’inglese medio ha anche gusti semplici, come Daniel Craig, “bere una birra non è male“.

Tutte le ricette dei cocktail dell’agente segreto si trovano nel libro Shaken not Stirred, Cocktails James Bond 007 dell’autore François Joseph.

Tradotto dall’articolo in francese di Marie Moussié

Sono ben 5 i titoli che completano la prima collana in italiano sui cocktail ufficiali dell’IBA

I volumi sono editi dalla Sandit.

Attualmente sono disponibili I primi 50 cocktail IBA e i 77 Cocktails IBA. In autunno usciranno gli altri tre testi.

 

In partenza corso per barman, livello base, a Genova.

Il nuovo programma didattico dell’Associazione Italiana Bartender & Mixologist (AIBM Project) è innovativo e coniuga lo stile classico con uno stile dinamico (quello del free pouring); le lezioni sono 13, per un totale di 40 ore. Il seguente programma di lezioni ha come obiettivo, quello di trasmettere all’aspirante barman le abilità e competenze necessarie di base per poter intraprendere questa professione nel mondo del bere miscelato.

Il corso si sviluppa in 13 lezioni, da 3 ore cadauna, che partono dalla conoscenza dei vari tipi di bar fino al lavoro pratico vero e proprio, affrontando anche lo studio dei distillati e liquori più usati (dal Rhum al Cognac), fino ad arrivare alle nozioni basi di caffetteria e intaglio di frutta: dalla pratica per creare un ottimo cappuccino e un Espresso Martini sino alle decorazioni artistiche ottenute con scultura vegetale.

Il corso comprende  materiale didattico, libro di testo, tessera associativa, copertura assicurativa ed attestato di partecipazione.

Clicca per leggere il programma in dettaglio

Il corso si terrà presso da metà Settembre 2019 a Genova ed a Chiavari

Per info ed iscrizioni Angelo Desimoni – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 3485473802

Dai uno sguardo ad alcune pagine del libro di testo…

Studio Legale Dallara

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