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La Marina Militare brevetta i nuovi palombari In evidenza

Tra loro anche Chiara Giamundo, la prima donna che ha conseguito il brevetto militare da Palombaro che riceverà il premio Donna.

Il 21 febbraio 2020, alle ore 12.30, presso il Comando Subacquei e Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare alla Spezia, si svolgerà la cerimonia di conferimento dei brevetti da Palombaro agli allievi del corso Ordinario 2019 alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, e di autorità politiche e militari.

Grazie alla possibilità offerta dal concorso per Volontari in Ferma Prefissata di un anno (VFP1), numerosi giovani sono stati selezionati per affrontare l’impegnativo corso formativo della durata di circa un anno che ha permesso al Gruppo Scuole di brevettare 15 operatori che hanno ricevuto l’adeguata preparazione fisica e professionale di base necessarie per essere impiegati in ogni operazione subacquea complessa ed intervenire su qualsiasi ordigno esplosivo rinvenuto in un contesto marittimo.

Durante la cerimonia verrà consegnato dal Sindaco del Comune di Porto Venere, sig. Matteo Cozzani, il premio Donna edizione speciale al Comune di 2^ classe Giamundo Chiara, la prima donna che ha conseguito il brevetto militare da Palombaro, evento che è accaduto, tra l’altro, nel 170° anniversario dalla fondazione della prima Scuola Palombari.

Si può diventare un Palombaro della Marina Militare attraverso la frequenza dell’Accademia Navale di Livorno e delle Scuole Sottufficiali, oppure partecipando ad un apposito concorso per Volontari in Ferma Prefissata di un anno (VFP1) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che permette di accedere direttamente alla Scuola Subacquei del COMSUBIN.

Per maggiori informazioni basta consultare il sito www.marina.difesa.italla sezione “Concorsi”

I PALOMBARI

I Palombari del Gruppo Operativo Subacquei, posto alle dipendenze del Comando Subacquei ed Incursori, hanno acquisito la capacità di operare sotto la superficie del mare sino a 1.500 metri con i veicoli subacquei e fino a 300 metri con l’uomo. Le missioni assegnate dal Paese al GOS sono le seguenti:

condurre qualsiasi genere di operazione subacquea tesa alla ricerca, recupero ed intervento lavorativo fino ai massimi fondali consentiti dalle numerose apparecchiature subacquee a disposizione (impianti integrati per immersioni profonde, scafandri rigidi articolati, minisommergibili, robot filoguidati ad altissima tecnologia e qualsiasi gamma di autorespiratore);
soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà attraverso le apparecchiature speciali imbarcate sulle Navi alle dipendenze di Comsubin o mediante il Nucleo SPAG (Submarine Parachute Assistance Group) trasportato nelle are del sinistro con elicotteri o aerei militari.
effettuare la bonifica degli ordigni esplosivi di qualsiasi natura, convenzionali od improvvisati E.O.D./I.E.D.D. (Explosive Ordnance Disposal/Improvised Explosive Device Disposal), che vengano rinvenuti in contesto marittimo cioè sottacqua, a bordo delle Unità Navali e nelle relative infrastrutture portuali.

La categoria Palombari vanta 170 anni di storia, un’avventura nata il 24 luglio 1849 quando venne istituita a Genova la prima scuola Palombari voluta per formare un piccolo nucleo di persone che avesse la capacità di raggiungere i 10 metri di profondità, allo scopo di recuperare ciò che si fosse perso in mare. Alla data del 10 novembre 1910, quando la scuola venne trasferita nell’attuale sede del Varignano, i Palombari raggiungevano già i 61 metri di profondità ed avevano le capacità di condurre sia lavori subacquei, sia la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in acqua.

Con questa storia ultra centenaria alle spalle, il GOS è l’eccellenza nell’ambito della Difesa nazionale nel contesto delle operazioni subacquee ed estende le proprie capacità anche a numerose attività a favore della collettività soprattutto in ambito sanitario, scientifico e sociale. Sono stati migliaia sia gli interventi volti alla bonifica dei litorali italiani da ordigni esplosivi residuati bellici, sia i trattamenti di ossigeno terapia iperbarica effettuati a favore di pazienti civili.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formati esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

Il Gruppo Operativo Subacquei rappresenta un punto di forza, nonché elemento di orgoglio per la Marina Militare, infatti grazie alle sue capacità ed alla stretta collaborazione esistente con i diversi Dicasteri ed Agenzie dello Stato, il GOS viene impiegato in Antartide per coordinare tutte le immersioni che vengono effettuate nell’ambito delle spedizioni italiane organizzate dall’Enea, nelle attività di ricerca e tutela dei beni archeologici subacquei oppure a supporto del Ministero dello Sviluppo Economico per quanto riguarda le attività ispettiva di controllo agli impianti e strutture subacquee delle attività di estrazione idrocarburi off-shore.

I Palombari sono spesso chiamati ad operare in complesse operazioni subacquee di Protezione Civile, peculiarità che rende tale componente della Marina un vero e proprio strumento dual use al servizio della collettività.

Nell’ultimo decennio i Palombari di Comsubin sono stati coinvolti nelle operazioni subacquee conseguenti:

al naufragio della nave passeggeri Costa Concordia (2012);
al crollo della torre piloti del porto di Genova (2013);
ai naufragi più drammatici accaduti negli ultimi anni nel Mar Mediterraneo: Lampedusa (ottobre 2013) e Mediterraneo Centrale (aprile 2015). In particolare, quest’ultima operazione ha visto Comsubin impegnato nella ricerca e recupero delle salme a 370 metri di profondità ed il coordinamento di tutte le attività tese al recupero dal fondo dell’intero relitto (2015-2016). Per questa operazione è stata attribuita alla Marina Militare la Medaglia d’Oro al Merito Civile;
all’incidente occorso all’Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare, impattato nelle acque di Terracina nel settembre del 2017.

Solo lo scorso anno, i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei hanno condotto un infinità di operazioni subacquee a favore della collettività che hanno permesso di:

ripristinare le condizioni di sicurezza di 145 località italiane effettuando 252 interventi di bonifica d’urgenza, che hanno consentito di rimuovere, attraverso 4.233 ore d’immersione, un totale di 71.970 ordigni esplosivi da nostri mari, laghi e fiumi;
riattivare il Porto Nuovo dell’isola di Pantelleria (TP), attraverso un innovativa procedura d’intervento, distruggendo un masso ciclopico di 146 tonnellate che, dal 2012, impediva l’attracco dei traghetti e quindi la continuità territoriale con la Sicilia;
effettuare un immersione, con la tecnica della saturazione, a favore della Soprintendenza della Liguria su di un relitto francese affondato nel 1795 durante la battaglia di Capo Noli (SV) dall’allora Comandante Horatio Nelson. In particolare, quest’ultima operazione oltre ad essere stata un importante momento addestrativo teso a mantenere le capacità di intervento il alto fondale, ha segnato un primato mondiale in quanto ha rappresentato il primo scavo archeologico subacqueo effettuato con la tecnica della saturazione.

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