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CGIL, CISL e UIL: “Il 25 novembre al Centro Allende l'assemblea unitaria dei lavoratori del pubblico impiego, poi a Roma per il contratto" In evidenza

"Il 28 novembre saremo a Roma per rivendicare il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici bloccato da sei anni e per un settore pubblico con servizi di qualità e vicino ai cittadini" Così Matteo Bellegoni, Segretario generale della Camera del Lavoro, Antonio Carro, Segretario provinciale CISL e Nadia Maggiani, Segretaria provinciale UIL, invitano alla partecipazione dei lavoratori spezzini del pubblico impiego e della scuola alla manifestazione nazionale unitaria che si terrà a Roma sabato 28 novembre.

 

Appuntamento centrale del percorso di avvicinamento alla manifestazione sarà mercoledì 25 al Centro Allende, dove si terrà un'assemblea unitaria di tutti i lavoratori dalle 10:30 alle 13:30.

"Il punto del rinnovo del contratto nazionale è per noi fondamentale- continuano i tre segretari- ma non è scindibile da una vera riforma della pubblica amministrazione che salvaguardi i diritti dei lavoratori, elimini realmente gli sprechi, organizzi percorsi di formazione e capace di progettare e offrire servizi efficienti e diffusi sul territorio. Vogliamo ribaltare il pensiero unico che negli ultimi anni ha creato un'immagine e una percezione negative dei lavoratori del settore pubblico solo per mascherare i continui tagli lineari che mettono in crisi i servizi per i cittadini. Basta pensare alla finta riforma delle provincie: oggi ci troviamo con servizi essenziali come la manutenzione delle strade e i riscaldamenti delle scuole a forte rischio e con i lavoratori sballottati da un ente ad un altro."

Scuola, Sanità, Sicurezza, Servizi pubblici, Autonomie locali, Soccorso pubblico, Fisco, Università, Ricerca, Cultura sottolineano Bellegoni, Carro e Maggiani "sono funzioni esercitate dal pubblico e che garantiscono pari opportunità e benessere per i cittadini. Non riconoscere i diritti dei lavoratori e non finanziare le amministrazioni pubbliche e l'innovazione, la ricerca e la formazione non favorisce la crescita e non qualifica la competitività nel Paese. Nella legge di stabilità ci sono scelte che vanno nella direzione contraria, mentre nelle riforme del Governo che hanno riguardato la scuola e la pubblica amministrazione si prosegue nella scelta di assegnare potere ai dirigenti nominati dalla politica; di sottrarre competenze alla contrattazione sia nazionale che di secondo livello, dando potere unilaterale alle amministrazioni anche sulle modalità di distribuzione delle risorse contrattuali; infine, non ci sono risposte per i precari né per l'occupazione a causa delle misure che bloccano ancora in larghissima parte il turn-over".

Concludono i segretari: "Contrattazione vuol dire trasparenza; al contrario, con scelte unilaterali si producono solo iniquità e discriminazioni. Il sindacato continuerà la propria mobilitazione fino a che ai lavoratori pubblici non sarà restituito il diritto al contratto, alla contrattazione e a un giusto salario"

Marco Ursano

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