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Possibile nuovo peggioramento per Domenica 11? In evidenza

La premessa è doverosa, questa è solo un'ipotesi che ha un valore molto relativo, nella meteo si puo parlare di quasi certezze massimo a 12hr, detto cio vediamo di che si tratta

Ormai la strada risulta spianata completamente! Quest'anno a differenza dell'anno scorso la dislocazione dei principali poli di freddo a livello polare, nonchè la posizione molto defilata dell'anticiclone atlantico verso le coste canadesi ed americane favorisce la discesa continua di masse d'aria fredda dalle alte latitudini verso l'Europa occidentale e l'Atlantico europeo.

Così facendo il Mediterraneo centrale e l'Italia vengono continuamente a trovarsi sul lato ascendente di queste figure di bassa pressione. I venti risultano prevalentemente meridionali e di tanto in tanto trasportano alcuni corpi nuvolosi organizzati che distribuiscono precipitazioni ad intervalli regolari su molte zone d'Italia.

Giunti a questo punto della stagione il corridoio dell'aria fredda sul vicino atlantico appare definitivamente scavato e molto vulnerabile. Dopo una relativa tregua da giovedì 8 a sabato 10 novembre, una nuova imponente discesa di aria fredda sull'atlantico europeo potrebbe generare una nuova depressione. Secondo uno schema già abbondantemente collaudato, ritroveremo nelle prime ore di domenica 11, il centro motore della depressione a cavallo tra nord Francia e Regno Unito.

Una organizzata perturbazione sarebbe in piena azione sull'Italia proprio domenica 11 portando abbondanti precipitazioni soprattutto sulle regioni settentrionali ed in misura minore anche al centro ed al sud, segnatamente i versanti tirrenici. La neve tornerebbe a cadere lungo l'arco alpino a quote non troppo elevate regalando linfa vitale ai nostri sofferenti ghiacciai ed alle piste sciistiche in vista della nuova stagione.

Lunedì 12 il nocciolo di aria fredda alle quote superiori giungerebbe sull'Italia portando ancora instabilità sparsa a spasso per il Paese ma non più sistemi nuvolosi organizzati. In questa seconda fase i fenomeni maggiori coinvolgerebbero le due isole maggiori e le regioni meridionali con alcune manifestazioni temporalesche legate alla presenza di aria più fredda in quota.


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