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Notizie dalla Diocesi In evidenza

Il miracolo di una vita: La Chiesa, per proclamare un cristiano beato, richiede l’accertamento di almeno un miracolo e noi abbiamo voluto scoprire il volto del miracolo per il quale alla Spezia il 10 giugno verrà proclamata beata Itala Mela.


Questo volto è quello di una bellissima diciottenne, brillante studentessa al liceo “Lorenzo Costa” della Spezia, sportiva, con l’aspirazione a seguire le orme di famiglia e diventare anche lei un bravo medico come nonno, papà e mamma. È il lieto fine di una tragedia in cui lei, la protagonista, Erminia Bertoli, è praticamente nata morta; per lei hanno pregato le clarisse della clausura di Sarzana ed il miracolo, nell’eccezionalità del caso, è stato riconosciuto anche da medici atei. Come sono andati i fatti ce lo ha raccontato direttamente la madre, la dottoressa Francesca Colombani Bertoli. Il marito, il primario cardiologo Daniele Bertoli, e lei, che di professione fa la pediatra, hanno già una bambina di quasi tre anni, Eugenia, nata con parto cesareo. Quando questa seconda gravidanza arriva al settimo mese cominciano per Francesca delle emorragie per cui all’alba dell’8 febbraio 1999 deve essere ricoverata d’urgenza in ospedale a Sarzana. Il primario ginecologo, dottor Bernardini, è rientrato per caso con due giorni di anticipo dalle sue ferie in montagna ed accorre subito. Nella prospettiva di un altro taglio cesareo, viene chiamato anche un secondo anestesista, oltre a quello che sta già prestando servizio. Francesca, a cui è stata praticata l’anestesia epidurale, è in preda ad una nuova, forte emorragia. I ritmi d’intervento dell’équipe diventano frenetici e la dottoressa Bertoli, a cui sono stati praticati non uno ma due tagli perché la nascitura è posizionata molto in alto, ha la percezione di “uno straccetto grigio” che viene tirato su in alto, sopra la sua testa. Vede impallidire il marito, il primario, i due anestesisti. La bambina, quello “straccetto grigio”, non dà alcun segno di vita. Nella scala da zero a dieci relativa alla vitalità, l’indice è pari a zero. In questi casi si prova a rianimare per dieci minuti: se non c’è alcuna reazione, secondo il protocollo americano si interrompono le manovre perché o il paziente è inequivocabilmente morto o, se sopravvive, rimarrà per sempre ad uno stadio puramente vegetativo. Dopo dieci minuti per la neonata il valore continua ad essere pari a zero. Ma la rianimazione continua ed improvvisamente i parametri schizzano a sette. Nel frattempo è successo qualcosa di cui i Bertoli verranno a conoscenza soltanto successivamente. Qualcuno restato anonimo, forse un’infermiera, dall’ospedale telefona al monastero di clausura. Le suore stanno recandosi in cappella per le lodi. L’ultima della fila sente squillare il telefono ed intuisce che deve andare a rispondere. La voce chiede preghiere per il dramma che si sta in quel momento svolgendo in sala operatoria. Le suore pregano e chiedono l’intercessione di Itala Mela. In quei momenti «Io ho sentito una grandissima pace che mi avvolgeva tutta» racconta la dottoressa Bertoli, «la presenza luminosa dell’amore divino. Per questo, quando mesi dopo abbiamo fatto battezzare la nostra bambina, oltre ad Erminia, abbiamo voluto chiamarla anche Luminosa Beata». Tutto comincia ad andare per il verso giusto: trovare una vena sottilissima in un neonato così piccolo, perché prematuro e senza battito è un’impresa quasi disperata ma all’anestesista riesce. Erminia viene trasportata al Gaslini di Genova dove deve essere trattata con massicce dosi di barbiturici. Per quasi tre anni la bambina è ipotonica e non si può stabilire con certezza se questo sia dovuto all’effetto dei barbiturici ancora da smaltire o a danni cerebrali irreparabili. Il nonno Mario, il più famoso pediatra della città, quello per cui non sono mai esistite domeniche o feste comandate senza che si fosse precipitato al capezzale di qualche piccolo paziente, quello che per quasi mezzo secolo è stato un punto di riferimento d’intere generazioni di spezzini, che ha curato migliaia di bambini, che ne ha salvato centinaia, alla sera prende in braccio la nipotina e non nasconde le lacrime che gli rigano il volto. Poi a Milano le prime constatazioni: i parametri per la ripresa della bimba ci sono tutti. Erminia esce dal suo bozzolo e diventa una splendida farfalla. «Nomen omen», dicevano i romani e lei diventa proprio come i suoi nomi: luminosa, beata. E “beata” per questo segno dal Cielodiventerà allora anche Itala, che con i medici e le malattie ha dovuto convivere per tutta la sua vita.
di Maria Luisa Eguez

(Articolo pubblicato su “Lerici In”, giornale della scuola di Lerici, nel mese di marzo scorso)

Le celebrazioni del Preziosissimo Sangue
Sarà l’arcivescovo Jean–Louis Bruguès, domenicano, bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa, a presiedere quest’anno a Sarzana le celebrazioni annuali in onore della reliquia del Preziosissimo Sangue. L’evento, previsto nei giorni 11 e 12 giugno, rafforza il legame tra la città vescovile erede di Luni e la Biblioteca Vaticana, un legame che si è costruito negli anni nel nome di Tommaso Parentucelli, il Papa sarzanese Niccolò V che durante il suo pontificato, a metà del Quattrocento, fondò il primo nucleo della biblioteca, forse la più prestigiosa del mondo. Sabato scorso, nel salone secentesco dell’episcopio sarzanese, si è tenuto, al riguardo, un interessante convegno proposto dal centro culturale “Niccolò V” con la collaborazione del capitolo concattedrale, nel corso del quale sono stati presentati i primi risultati di una ricerca condotta da Antonio Manfredi, della Biblioteca Vaticana, sui “libri greci di Tommaso Parentucelli”. Non a caso, il convegno aveva come sottotitolo “Confronti per una riflessione sull’umanesimo”. Non ci sono infatti dubbi sul fatto che l’azione culturale ed anche politica di Papa Niccolò V, proprio negli anni della conquista di Bizanzio ad opera dei turchi di Maometto II, abbia fornito un contributo fondamentale per l’avvio in Europa del periodo storico chiamat Umanesimo. Un tema, ha sottolineato Giancarlo Garfagnini, docente emerito di Storia della filosofia medievale a Firenze, che ha ripreso e sviluppato un grande dibattito culturale che attraversa la filosofia e la teologia del secondo Medioevo, e che presenta comunque forti suggestioni di attualità all’inizio di quella che appare oggi un’epoca nuova, quella post moderna e globale, dominata dai nuovi mezzi di comunicazione sociale. Per quanto riguarda le celebrazioni del Sangue, il settenario di preparazione inizierà lunedì 5 giugno con la venerazione della reliquia nelle parrocchie di Maria Ausiliatrice e del Preziosissimo Sangue nel comune di Luni.

Pellegrinaggio a Ripalta
Sabato prossimo 3 giugno il consueto pellegrinaggio mariano mensile della diocesi si svolgerà a Borghetto di Vara. I pellegrini si raduneranno alle 8 del mattino nei pressi della chiesa parrocchiale, da dove in processione, con la recita del Rosario, raggiungeranno la chiesa di San Nicolò a Ripalta, che ha come patrona la Madonna della Neve. La chiesa è molto antica, esisteva già nel primo millennio cristiano ed era immediatamente soggetta ai vescovi di Luni, al confine con il territorio dell’abbazia dei monaci di San Colombano di Brugnato. L’attuale parrocchiale è del Settecento. In anni recenti è stata più volte danneggiata da fenomeni franosi ed è stata sistemata grazie all’impegno della parrocchia e della diocesi. La Messa sarà presieduta, alle 8.30, dal vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti, e concelebrata dal parroco don Tommaso Fasoli e dagli altri sacerdoti presenti. Al termine si terrà il consueto incontro conviviale. Come sempre, il pellegrinaggio, avrà come tema di preghiera la santificazione del clero e le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Un pullman, partendo alle 6.30 da Lerici, raggiungerà Borghetto Vara via la Spezia (piazza Europa), galleria della Foce e Riccò del Golfo.

Incontro a San Giovanni
La parrocchia dei Santi Giovanni e Agostino, una delle più antiche di Spezia, è stata per molti anni la parrocchia di Itala Mela – che sabato 10 giugno sarà proclamata beata dal cardinale Angelo Amato – e proprio lì si svolsero i suoi funerali. In vista di questo evento così importante, la parrocchia, ora guidata da monsignor Giovanni Bartolini, organizza per dopodomani 30 maggio alle 18, nel salone “Borachia”, in collaborazione con l’Ordine del Santo Sepolcro, un incontro sul tema “Itala Mela da conoscere: dalla spiritualità all’impegno sociale”. Interverranno Egidio Banti e Gianni Bellotti. Tutti sono invitati.

Sedici pullman spezzini a Genova col Papa
Molti spezzini, a comiciare dal vescovo Luigi Ernesto Palletti, dall’emerito Bassano Staffieri e da diversi sacerdoti, hanno partecipato ieri a Genova, alle celebrazioni presiedute da Papa Francesco durante la visita pastorale nel capoluogo ligure. Oltre che con i mezzi propri, gli spezzini hanno raggiunto Genova con i treni straordinari organizzati dalle ferrovie dello Stato oppure a bordo dei ben sedici pullman che erano stati predisposti a cura dell’ufficio diocesano Pellegrinaggi.

Veglia di Pentecoste in cattedrale
Sabato prossimo 3 giugno alle 20 il vescovo Luigi Ernesto Palletti presiede alla Spezia, nella cattedrale di Cristo Re, la tradizionale Veglia di Pentecoste. Come ogni anno, in questa antica celebrazione si rinnova la professione di fede dei diciottenni, che hanno compiuto un cammino di preparazione organizzato dall’Azione cattolica con il sostegno dell’ufficio di Pastorale giovanile. Seguirà la cena insieme nell’oratorio parrocchiale.

Concerto con musiche di Bach al “Sacro Cuore”
Proseguono nella chiesa del “Sacro Cuore”, in via XX Settembre 150, alla Spezia, i concerti d’organo del maestro Ferruccio Bartoletti dedicati alle musiche di Bach. Il prossimo si terrà stasera 28 maggio alle 17. Il concerto si avvale del sostegno di Cattolica Assicurazioni, Agenzia Battistini, di via Chiodo 161, alla Spezia. L’ingresso è libero.

Mostra d’arte a Casa Massà
Si inaugura domani 29 maggio alla Spezia alle 16.30, nel salone “San Vincenzo” al terzo piano di Casa Massà, la mostra degli elaborati artistici delle societ del circolo culturale “Anna ed Ester Massà”. Si tratta delle persone che nei mesi scorsi hanno frequentato i corsi di Mirella Raggi per l’acquerello e di Giovanna Bono per il disegno. Per l’acquerello espongono Malia Pescara Di Diana Santangelo, Margherita Giardino, Nicole Squillaci, Ida Grillo, Barbara Terrile, Maria Luisa Marinari, Maria Laura Sciaccaluga. Per il disegno Irina Visarion e Maria Teresa Trevisol. La mostra potrà essere visitata anche nei giorni 30 e 31 maggio dalle 15 alle 18.30. Tutti sono invitati.

Serata di preghiera a Roverano
Sabato prossimo 3 giugno, al santuario di Roverano, si terrà una serata di preghiera dedicata al “Trionfo del cuore immacolato di Maria”, nel quadro dei “cinque primi sabati del mese” legati alla devozione di Fatima. Il programma inizia alle 21 col Rosario, cui seguono Messa e Adorazione eucaristica sino alle 24. Ci saranno sacerdoti disponibili per le confessioni. La serata è organizzata dall’associazione “Costola rosa”.

Si è spento Gino Merope, decano dei decorati pontifici
Era il decano dei decorati pontifici della diocesi, essendo stato insignito del titolo di commendatore già nel lontano 1962, quando era dirigente della Ceramica Vaccari. Ma l’ingegner Gino Merope, spentosi giovedì scorso nella quiete della sua casa di via Castiglioni, a Ponzano Magra, è stato molto di più, per la sua famiglia e per la sua comunità. La sua lunga vita – aveva raggiunto la bella età di novantaquattro anni – è stata una testimonianza cristiana e civile, possiamo dire senza interruzione. Dirigente della Ceramica dal 1951 al 1972, aveva intuito tra i primi le difficoltà di mercato, che per lui volevano dire soprattutto impegno per salvare i posti di lavoro: un impegno che visse all’interno dell’azienda, senza risparmio di fatica e di intelligenza, ed all’esterno, militando nella Democrazia cristiana per la quale fu eletto più volte nel consiglio comunale di Santo Stefano Magra, ricoprendo anche a lungo l’incarico di capogruppo. Chi lo ha conosciuto e stimato ricorderà sempre il suo carattere fermo nelle idee ma rispettoso di tutti. In consiglio comunale o altrove non lo si è mai sentito alzare la voce, ma nemmeno mai arrendersi alle imposizioni. Un laico cristiano in grado di rappresentare un esempio, insomma. E in tanti ieri gli hanno dato l’estremo saluto nella sua amata parrocchia di Ponzano Madonnetta. Ai familiari le nostre sentite condoglianze. (E.B.)

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