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A Comsubin un workshop internazionale sulla subacqua militare (foto) In evidenza

Una iniziativa dell'Agenzia Europea di Difesa.

Il 26 e 27 settembre 2017 i delegati delle Marine Militari europee si sono riuniti a Comsubin (Le Grazie - SP) nell’ambito di un’iniziativa proposta dall’Agenzia Europea di Difesa (EDA) dedicata alla cooperazione europea nelle aree della formazione ed addestramento del settore subacqueo, denominata “Pooling & Sharing Initiative – Naval Training – Diving Study”.

Nata col fine di aggregare risorse e promuovere lo sviluppo di comuni percorsi in ambiti operativi “di nicchia”, questo progetto ha già permesso di completare un primo studio dove è risaltata la priorità di standardizzare la figura professionale e la formazione dell’operatore subacqueo militare.

Durante il workshop che si è svolto a Comsubin sono stati presentati i risultati di un secondo studio, finanziato dall’Agenzia, con lo scopo di identificare e descrivere le caratteristiche che dovranno possedere i subacquei militari sulla base dei diversi aspetti normativi ed operativi in uso nelle diverse Marine.

Sono state gettate, quindi, le basi per identificare e descrivere le caratteristiche di questi specialisti in seno alle diverse Marine, con l’ambizione finale di pervenire sia ad una sorta di “patente europea” dell’operatore subacqueo militare che ne certifichi le capacità e l’idoneità psico-fisica, sia all’individuazione delle Scuole Subacquee delle diverse Nazioni che posseggano i requisiti minimi per formare tale personale.

In tale contesto va sottolineato come il COMSUBIN rappresenti da sempre una eccellenza riconosciuta in ambito europeo e mondiale in campo subacqueo. Solo per citare alcuni esempi i palombari della Marina sono intervenuti in numerose operazioni volte alla bonifica dei litorali nazionali da residuati bellici, in trattamenti di ossigeno terapia iperbarica per casi di emergenza legati ad intossicazione da monossido di carbonio e la collaborazione con l’Istituto di Ricerca ENEA, che ha portato quest’ultimo ad adottare le norme della Marina Militare per condurre le attività subacquee nell’ambito delle spedizioni italiane in Antartide ed infine l’intervento in supporto al dispositivo della Sicurezza per il G7.

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