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Crisi e lavoro nero: il bilancio 2012 della DTL spezzina In evidenza

Crisi e lavoro nero: il bilancio 2012 del Servizio Ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro della Spezia descrive uno scenario economico provinciale ancora caratterizzato da un alto tasso (66%) di irregolarità complessiva (621 imprese irregolari, 309 regolari rispetto a 930 complessivamente accertate) ma anche da nuove forme di irregolarità che sfociano spesso in concorrenza sleale tra imprese se non in vero e proprio dumping.

Per contrastare più efficacemente questi fenomeni i controlli degli ispettori, in collaborazione con i carabinieri del Nil (nucleo ispettorato lavoro) coordinati dal direttore della DTL hanno privilegiato al numero di verifiche complessive l'analisi di aspetti sostanziali, quali il corretto inquadramento e la corretta retribuzione, ovviamente senza trascurare i profili legati alla sicurezza nei settori di competenza (con 380 violazioni in circa 150 cantieri edili per 414.450 euro riscossi all'Erario). Inoltre, va sottolineato come su 250 richieste d'intervento pervenute da dipendenti, organizzazioni sindacali o enti ben 130 (52%) sono state definite positivamente in altrettante conciliazioni monocratiche, che hanno consentito l'erogazione di circa 295.000 euro ai lavoratori. Sempre in questo ambito, da sottolineare nel 2012 l'emissione di 63 "diffide accertative" con la quantificazione di 261.000 euro di crediti patrimoniali sempre a favore dei lavoratori. Infine, sul fronte contributivo le ispezioni effettuate nel 2012 hanno portato al recupero di circa 860.000 euro di contributi INPS e premi INAIL accreditati a favore di 1179 lavoratori irregolari, di cui 283 in nero (2 in agricoltura, 77 nell'industria, 125 in edilizia e 79 nel terziario; tra essi, 47 extra-Ue). Tra i settori irregolari, a livello macro, persiste la "maglia nera" del settore edile per quanto riguarda il numero di imprese irregolari (354), seguito dal terziario (203), dall'industria (51) e dall'agricoltura (13) ma nel 2012, rispetto al fenomeno del lavoro nero in senso stretto punito dal provvedimento di sospensione, va registrato il sorpasso del settore terziario (in particolare, pubblici esercizi) con 43 provvedimenti sospensivi, contro i 40 del settore edile. In effetti controlli mirati, coinvolgimento di nuove figure (come il coordinatore per l'esecuzione o, negli appalti pubblici, il Rup), nuovi obblighi di sicurezza (uno tra tutti: il Durc) e soprattutto la congiuntura economica hanno da un lato ridotto i cantieri di costruzione e, dall'altro, operato una drastica selezione tra le imprese. Nel settore del commercio e dei pubblici esercizi, al contrario, l'esigenza di pareggiare i magri bilanci può spingere a ricorrere a prestazioni lavorative irregolari, magari nei fine settimana dove l'attività si intensifica un po', prestando il fianco alle maxi sanzioni se non al più drastico provvedimento sospensivo, che gli ispettori del lavoro adottano tutte le volte che il tasso di lavoro nero supera il 20% dell'organico complessivo. A complicare il quadro nel settore edile però, rispetto al recente passato, il fenomeno crescente degli "pseudo-artigiani", ovvero operai edili a volte obbligati ad aprire la Partita Iva per poter lavorare, sprovvisti di qualsiasi attrezzatura ed organizzazione d'impresa: 115 quelli riqualificati nel 2012 mentre in ambito provinciale, sempre nel 2012, sono stati riscontrati 6 casi di somministrazione irregolare di manodopera. Sempre nel settore costruzioni gli ispettori del lavoro stanno monitorando un fenomeno che potrebbe radicarsi con pericolosi e duraturi risvolti di dumping, ovvero la presenza di ditte dell'est europeo – in particolare rumene – che operano in Italia con forme di "distacco comunitario" ma pagano i dipendenti, nonché i contributi ed i premi assicurativi nel paese d'origine, con evidenti riflessi nei costi applicati ai preventivi in grado di inquinare il mercato e la concorrenza. Un fenomeno che presenta diverse analogie con un sistema impiantato da diversi anni nel settore dei trasporti anche sul nostro territorio. L'analisi 2012 si completa con i dati relativi alle sanzioni amministrative ricosse a favore dell'Erario: si tratta di 590.000 euro a seguito di provvedimenti di diffida (che consentono di estinguere gli illeciti pagando la sanzione più bassa, pari ad un quarto dell'importo intero) 242.000 euro a seguito di contestazioni (che consentono il pagamento ridotto a circa un terzo) e 103.000 euro circa a seguito di ordinanze d'ingiunzione, emesse in caso di mancato pagamento nelle due forme precedenti.

 

Aziende Verificate – Analisi per Settore

 

Regolari

Irregolari

Agricoltura

5

13

Industria

34

51

Edilizia

134

354

Terziario

136

203

Totale

309

621

Totale ispezionate

930

 

Lavoratori verificati

Regolari

1260

Irregolari

1179

In nero

283

Di cui extraUe

47

 

Maxi sanzioni per settore

Agricoltura

2

Industria

77

Edilizia

125

Terziario

79

Totale

283

 

Recuperi e sanzioni (in euro)

Retribuzioni a favore dei lavoratori

556.000

Sanzioni amministrative e penali

1.350.000

Contributi e premi

860.000

totale

2.776.000

a cura dell'URP/Ufficio Stampa Dpl M. Guerra
(ha collaborato Arch.Maria Argenziano Responsabile Rilevazioni Statistiche)

Lavoratori verificati

Regolari

1260

Irregolari

1179

In nero

283

Di cui extraUe

47

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