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TecnoEnergia

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Tecnoenergia S.r.l. è una ditta installatrice che opera su tutto il territorio della provincia di La Spezia, Massa - Carrara e la Lunigiana.

Operiamo nel settore delle energie rinnovabili, riqualificazione energetica degli edifici, riscaldamento, raffrescamento e sistemi di protezione per la casa.

Col nostro team di professionisti potrai avere soluzioni mirate per risparmiare sulle tue bollette, garantendo il miglior rapporto qualità/prezzo sul mercato.

Ibrida per risparmiare d'inverno

Ibrida per risparmiare d'inverno

Venerdì, 04 Agosto 2017 11:22

Il sistema è costituito da una caldaia murale a condensazione di ultima generazione e da una pompa di calore gestite da un sistema di controllo elettronico brevettato: 35% più efficiente di una caldaia a condensazione in riscaldamento e fino al 20% in produzione ACS istantanea.

Questa combinazione di sistemi viene impostata per permettere all’utente di scegliere il funzionamento più economico: impostando il costo al kWh di energia elettrica ed il costo al m3 del gas, il sistema sceglie in automatico, in base a vari parametri (temperatura interna richiesta, temperatura esterna ed interna rilevata) la modalità di funzionamento ideale per minimizzare i costi in bolletta.

La caldaia ibrida può essere allacciata direttamente all’impianto di riscaldamento esistente, senza intervenire sui radiatori e sul sistema di distribuzione presenti. Bassi costi di installazione e facile intervento. 

Grazie alle sue dimensioni compatte, lo spazio richiesto per la sua installazione è simile a quello della caldaia da sostituire. Nessuna perdita di spazio né necessità di interventi pesanti di ristrutturazione.

Risparmia con l'inverno! Installa la ibrida!

Risparmia con l'inverno! Installa la ibrida!

Mercoledì, 02 Agosto 2017 11:24

In funzione della temperatura esterna, dei costi dell’energia e della richiesta di calore, la caldaia ibrida attiva la pompa di calore o la caldaia o entrambe le tecnologie contemporaneamente con l’obiettivo di funzionare sempre nella modalità più economica possibile.

Pompa di calore :   Con un coefficiente di performance COP nominale ad elevata prestazione, la pompa di calore integrata nel sistema ibrido è la migliore tecnologia per ridurre i costi di esercizio.

Funzionamento ibrido : Per soddisfare una maggiore richiesta di calore con temperature esterne più basse, la pompa di calore e la caldaia vengono attivate contemporaneamente nel modo più economico possibile. Il flusso d’acqua viene regolato in automatico con l’obiettivo di abbassare la temperatura di esercizio della pompa di calore migliorandone l’efficienza.

Caldaia a condensazione :     Quando la temperatura esterna diviene particolarmente rigida, la caldaia a condensazione è l’unica tecnologia attiva.

Guardando come varia mediamente la temperatura esterna in Italia nel corso di una stagione invernale, per la maggior parte del tempo la richiesta di riscaldamento è soddisfatta dalla sola pompa di calore o dalla modalità di funzionamento ibrida. Il risultato finale è una efficienza il 35% superiore rispetto ad una caldaia a condensazione!

ACQUA CALDA SANITARIA

Grazie all’innovativo scambiatore in alluminio, l’acqua calda sanitaria viene prodotta con una efficienza fino al 20% superiore rispetto alle caldaie a gas a condensazione tradizionali: l’acqua di rete viene scaldata direttamente  nel corpo caldaia portando a condensazione i fumi di combustione.

Quando la pompa di calore è attiva in riscaldamento, la caldaia può comunque produrre in contemporanea l’acqua calda sanitaria con il risultato di un maggiore comfort.

Risparmia gas con la ibrida

Risparmia gas con la ibrida

Mercoledì, 02 Agosto 2017 10:44

Il sistema è costituito da una caldaia murale a condensazione di ultima generazione e da una pompa di calore gestite da un sistema di controllo elettronico brevettato: 35% più efficiente di una caldaia a condensazione in riscaldamento e fino al 20% in produzione ACS istantanea.

Questa combinazione di sistemi viene impostata per permettere all’utente di scegliere il funzionamento più economico: impostando il costo al kWh di energia elettrica ed il costo al m3 del gas, il sistema sceglie in automatico, in base a vari parametri (temperatura interna richiesta, temperatura esterna ed interna rilevata) la modalità di funzionamento ideale per minimizzare i costi in bolletta.

La caldaia ibrida può essere allacciata direttamente all’impianto di riscaldamento esistente, senza intervenire sui radiatori e sul sistema di distribuzione presenti. Bassi costi di installazione e facile intervento. 

Grazie alle sue dimensioni compatte, lo spazio richiesto per la sua installazione è simile a quello della caldaia da sostituire. Nessuna perdita di spazio né necessità di interventi pesanti di ristrutturazione.

Risparmia gas con la ibrida

Risparmia gas con la ibrida

Mercoledì, 02 Agosto 2017 09:39

Il sistema è costituito da una caldaia murale a condensazione di ultima generazione e da una pompa di calore gestite da un sistema di controllo elettronico brevettato: 35% più efficiente di una caldaia a condensazione in riscaldamento e fino al 20% in produzione ACS istantanea.

Questa combinazione di sistemi viene impostata per permettere all’utente di scegliere il funzionamento più economico: impostando il costo al kWh di energia elettrica ed il costo al m3 del gas, il sistema sceglie in automatico, in base a vari parametri (temperatura interna richiesta, temperatura esterna ed interna rilevata) la modalità di funzionamento ideale per minimizzare i costi in bolletta.

La caldaia ibrida può essere allacciata direttamente all’impianto di riscaldamento esistente, senza intervenire sui radiatori e sul sistema di distribuzione presenti. Bassi costi di installazione e facile intervento. 

Grazie alle sue dimensioni compatte, lo spazio richiesto per la sua installazione è simile a quello della caldaia da sostituire. Nessuna perdita di spazio né necessità di interventi pesanti di ristrutturazione.

Il caldo d'inverno costa! Risparmia con l'ibrida

SPESA RIDOTTA PER RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA

RISCALDAMENTO

In funzione della temperatura esterna, dei costi dell’energia e della richiesta di calore, la caldaia ibrida attiva la pompa di calore o la caldaia o entrambe le tecnologie contemporaneamente con l’obiettivo di funzionare sempre nella modalità più economica possibile.

Pompa di calore :   Con un coefficiente di performance COP nominale ad elevata prestazione, la pompa di calore integrata nel sistema ibrido è la migliore tecnologia per ridurre i costi di esercizio.

Funzionamento ibrido : Per soddisfare una maggiore richiesta di calore con temperature esterne più basse, la pompa di calore e la caldaia vengono attivate contemporaneamente nel modo più economico possibile. Il flusso d’acqua viene regolato in automatico con l’obiettivo di abbassare la temperatura di esercizio della pompa di calore migliorandone l’efficienza.

Caldaia a condensazione :     Quando la temperatura esterna diviene particolarmente rigida, la caldaia a condensazione è l’unica tecnologia attiva.

Guardando come varia mediamente la temperatura esterna in Italia nel corso di una stagione invernale, per la maggior parte del tempo la richiesta di riscaldamento è soddisfatta dalla sola pompa di calore o dalla modalità di funzionamento ibrida. Il risultato finale è una efficienza il 35% superiore rispetto ad una caldaia a condensazione!

Risparmia soldi con caldaia ibrida

Risparmia soldi con caldaia ibrida

Martedì, 01 Agosto 2017 11:35

Il sistema è costituito da una caldaia murale a condensazione di ultima generazione e da una pompa di calore gestite da un sistema di controllo elettronico brevettato: 35% più efficiente di una caldaia a condensazione in riscaldamento e fino al 20% in produzione ACS istantanea.

HPU Hybrid è impostato di default per garantire un funzionamento più ecologico, minimizzando il consumo di energia primaria, ma l’utente può scegliere il funzionamento più economico: impostando il costo al kWh di energia elettrica ed il costo al m3 del gas, il sistema sceglie in automatico, in base a vari parametri (temperatura interna richiesta, temperatura esterna ed interna rilevata) la modalità di funzionamento ideale per minimizzare i costi in bolletta.

Hybrid System può essere allacciato direttamente all’impianto di riscaldamento esistente, senza intervenire sui radiatori e sul sistema di distribuzione presenti. Bassi costi di installazione e facile intervento. 

Grazie alle sue dimensioni compatte, lo spazio richiesto per la sua installazione è simile a quello della caldaia da sostituire. Nessuna perdita di spazio né necessità di interventi pesanti di ristrutturazione.

Vuoi spendere meno di caldaia a gas?

Vuoi spendere meno di caldaia a gas?

Lunedì, 31 Luglio 2017 10:43

Il sistema è costituito da una caldaia murale a condensazione di ultima generazione e da una pompa di calore gestite da un sistema di controllo elettronico brevettato: 35% più efficiente di una caldaia a condensazione in riscaldamento e fino al 20% in produzione ACS istantanea.

HPU Hybrid è impostato di default per garantire un funzionamento più ecologico, minimizzando il consumo di energia primaria, ma l’utente può scegliere il funzionamento più economico: impostando il costo al kWh di energia elettrica ed il costo al m3 del gas, il sistema sceglie in automatico, in base a vari parametri (temperatura interna richiesta, temperatura esterna ed interna rilevata) la modalità di funzionamento ideale per minimizzare i costi in bolletta.

Hybrid System può essere allacciato direttamente all’impianto di riscaldamento esistente, senza intervenire sui radiatori e sul sistema di distribuzione presenti. Bassi costi di installazione e facile intervento. 

Grazie alle sue dimensioni compatte, lo spazio richiesto per la sua installazione è simile a quello della caldaia da sostituire. Nessuna perdita di spazio né necessità di interventi pesanti di ristrutturazione.

L'acquisto di una stufa a pellet a acqua garantisce un livello ottimale di combustione e sfruttamento di una fonte rinnovabile con basse emissioni di fumo, ceneri e polveri nell'ambiente nell'ottica della sempre più necessaria razionalizzazione delle risorse energetiche.

Un modo economico ed ecologico di concepire il riscaldamento ed avere un perfetto pezzo di arredamento nella vostra casa è l'acquisto di una stufa a pellet ad acqua, la quale garantisce un livello ottimale di combustione e di sfruttamento di una fonte rinnovabile. Il pellet, grazie alle sue potenzialità nella riduzione delle emissioni di fumo, ceneri e polveri nell'ambiente e i bassi consumi energetici, è considerato il combustibile con la migliore resa termica, ideale per l'alimentazione degli impianti di riscaldamento e della generazione di acqua calda.

Scegliere una stufa a pellet ad acqua per la propria abitazione è la soluzione ideale per produrre il riscaldamento necessario a soddisfare le vostre esigenze di calore e per la generazione di acqua calda sanitaria e il tutto con un solo impianto che permette di razionalizzare le risorse energetiche e di fruire di un combustile economico - il prezzo di un sacchetto di 15 kg di pellet si aggira intorno alle 3,50 euro) e pulito. Inoltre, la stufa a pellet ad acqua può essere abbinata ad una caldaia o integrata con un sistema di solare termico, permettendo di sfruttare l'irraggiamento solare in maniera totalmente gratuita e ridurre sensibilmente la bolletta elettrica.

(Esempio di installazione di una stufa a pellet ad acqua con design moderno in bianco e nero: soluzione ideale per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria per tutta la casa. Il prezzo di questa tipologia di stufa a pellet ad acqua si aggira intorno alle 1.800-2.500 euro)

La stufa a pellet ad acqua: i vantaggi

Le stufe a pellet ad acqua, chiamate anche stufe a pellet Idro, hanno un grande successo  nella produzione del calore e dell'acqua calda anche in abitazioni di grandi dimensioni, grazie a:

  • la possibilità di abbinarle alla caldaia (questo perché senza l'alimentazione ad energia elettrica la stufa a pellet non funziona) permettendo di ottenere un duplice vantaggio con lo stesso processo di riscaldamento: la produzione di acqua calda sanitaria;
  • la possibilità di allacciarla all'impianto di riscaldamento preesistente, come l'alimentazione dei termosifoni;
  • la funzione di umidificazione dell'ambiente riscaldato, permettendo di ridurre i malanni stagionali, allergie e raffreddori;
  • attraverso un sistema di diffusione con tubi o convettori ad aria che attraversano tutti i locali della casa, la stufa a pellet ad acqua consente di distribuire il calore anche in altri ambienti dell'abitazione in modo semplice e immediato alla produzione del riscaldamento.

E' facile comprendere che con un solo processo di combustione, con un combustibile già frutto di scarti industriali del legno che permette di riciclare ciò che altrimenti verrebbe buttato, si ottengono più vantaggi: la stufa a pellet ad acqua ben si inserisce sul mercato della ricerca di sempre nuove tecnologie atte all'incentivazione del minor dispendio possibile di risorse energetiche, favorendo la riduzione delle spese energetiche. Lo stesso vale per il vantaggio maggiore di questa tipologia di stufa: la canalizzazione.

Il sistema di tubi, installati in ogni locale dell'abitazione, permette di fruire dello stesso calore che viene prodotto nell'ambiente in cui avviene la combustione, permettendo l'eliminazione di ulteriori sistemi di riscaldamento nell'abitazione; se si ha un'abitazione di grandi dimensioni, acquistare un sistema di riscaldamento per ogni locale sarebbe, senza dubbio troppo costoso. Per chi volesse avere maggiori informazioni, si consiglia di consultare anche l'articolo sulle stufe a pellet canalizzate.

(Esempio di installazione di stufa a pellet Idro in un ambiente moderno e contemporaneo: riscaldamento e produzione di acqua calda con un solo processo di combustione. Il prezzo di questa tipologia di stufa a pellet Idro si aggira intono alle 2.200-2.800 euro, prezzo di molto variabile in base alla potenza nominale scelta e i rivestimenti)

La stufa a pellet Idro della Palazzetti: il video informativo

Qui di seguito si propone il video informativo della nuova gamma di stufe a pellet Idro ermetiche commercializzate dall'azienda Palazzetti in cui si mettono in evidenza le potenzialità nel riscaldamento, nella generazione dell'acqua calda sanitaria e nella riduzione dei consumi:

La stufa a pellet ad acqua: gli svantaggi

Fino a questo momento abbiamo presentato solo i pregi, i vantaggi e i benefici di scegliere una stufa a pellet ad acqua, ma questa tipologia di sistema di riscaldamento, come tutte le stufe a pellet, presenta anche dei difetti e degli svantaggi intrinseci alla sua struttura e al combustibile utilizzato:

  • il sistema di riscaldamento funziona con convezione forzata azionata da ventilatore integrato che, suo malgrado, nel processo di aspirazione dell'aria calda smuove polveri e piccole ceneri presenti nell'aria, provocando fastidi a chi soffre di problemi alle vie respiratorie;
  • genera secchezza nell'aria causando gola secca e fastidi agli occhi;
  • la ventola e il sistema che lascia cadere il pellet nella camera di combustione è particolarmente rumoroso (più o meno a seconda di modelli, marche e migliorie evolutive sempre presenti), per questo deve essere collocato in luogo isolato della casa;
  • la stufa a pellet ad acqua non funziona senza energia elettrica, per questo è necessario che il sistema sia integrato ad un altro generatore di energia;
  • le stufe a pellet necessitano di un servizio di assistenza adeguato e di manutenzione annuale per garantire un funzionamento ottimale e sicuro.
  • (Esempio di stufa a pellet ad acqua con design moderno per adattarsi a ogni stile della casa. Il prezzo di questa tipologia di stufa a pellet ad acqua con rivestimento pregiato si aggira intorno alle 2.500-3.000 euro)
  • Dove acquistare una stufa a pellet ad acqua: tabella
  • Per facilitare l'acquisto della tipologia di stufa a pellet ad acqua, qui di seguito si propone una tabella in cui sono presenti gli indirizzi, i rispettivi prezzi e i contatti per la richiesta di preventivi delle maggiori aziende sul mercato, oltre ai siti di e-commerce:
Fotovoltaico revamping

Fotovoltaico revamping

Giovedì, 20 Luglio 2017 12:00

Quando si parla di revamping di impianti fotovoltaici, si pensa spesso a installazioni di grande taglia, ma esiste un potenziale enorme anche in ambito residenziale.

Si stima che circa 8 MW su 17 GW di potenza installata in Italia saranno soggetti a interventi di assistenza e manutenzione. Inoltre, 250mila impianti installati nel 2010 sono usciti dalla garanzia, e come ben sappiamo, in questi 5 anni lo scenario FV in Italia è cambiato notevolmente.

Molti operatori sono spariti, molti produttori sono falliti o semplicemente hanno abbandonato il mercato italiano, molte aziende installatrici non operano più nelle FER. Tutto ciò costituisce un serio problema per il titolare di un impianto FV fermo o che non performa come dovrebbe.

Il Fotovoltaico:  investire per risparmiare

Il Fotovoltaico: investire per risparmiare

Giovedì, 20 Luglio 2017 11:47

Secondo Bloomberg New Energy Finance, il fotovoltaico sarà in grado di battere la fonte fossile più inquinante intorno al 2025 nella maggior parte dei paesi, grazie alla continua discesa dei costi d’installazione delle centrali FV utility scale: attesi a 74 cent$/watt per quella data.

Il solare batte già il carbone in alcuni specifici contesti ma entro il 2025 - sostiene Bloomberg New Energy Finance (BNEF) - potrebbe essere in media, a livello globale, più conveniente della fonte fossile.

Quindi in meno di dieci anni, si legge in un articolo firmato da Jess Shankleman e Chris Martin su Bloomberg, il fotovoltaico potrebbe diventare la risorsa energetica con il minor costo di generazione in buona parte del pianeta.

Di recente abbiamo citato alcune considerazioni di BNEF sulla crescente competitività del solare nei confronti delle diverse fonti elettriche, eolico compreso, grazie alla rapida discesa dei costi per costruire nuovi impianti di grandi dimensioni (utility scale).

Anche il costo “tutto compreso” sul ciclo di vita del fotovoltaico, espresso dai valori medi LCOE (levelized cost of energy) è in continua diminuzione, come abbiamo spiegato in questo articolo tratto dagli ultimi dati di Lazard.

Bloomberg ricorda che dal 2009 a oggi i prezzi del solare FV sono crollati del 62%, con tagli generalizzati in tutti gli anelli della filiera produttiva, dalla lavorazione del silicio alla fabbricazione di moduli e celle.

L’anno scorso, prosegue l’analisi, in vari paesi tra cui Cile ed Emirati Arabi, si sono svolte aste che hanno assegnato nuova potenza rinnovabile a prezzi bassissimi. Parliamo di 2-3 centesimi di dollaro per kWh per l’elettricità generata dai migliori progetti solari.

La tendenza, osservano gli esperti finanziari, è destinata ad accentuarsi, contando anche sulle nuove aste organizzate in un numero sempre più ampio di nazioni, soprattutto quelle emergenti tra cui Messico, Arabia Saudita e Giordania.

Le stesse agenzie internazionali (IEA e IRENA), ricordano gli analisti, si aspettano riduzioni consistenti dei costi del solare nei prossimi cinque-dieci anni (vedi anche questo articolo di QualEnergia.it) tanto da aver innalzato le previsioni sullo sviluppo complessivo delle rinnovabili nel medio termine.

Secondo le stime di BNEF, il costo finale per installare 1 MW di fotovoltaico a terra scenderà da poco più di un $/watt oggi a 74 centesimi di dollaro per watt nel 2025, con una riduzione complessiva del 36% resa possibile da una serie di fattori, legati soprattutto alla maggiore efficienza dei moduli, alle economie di scala e alla produttività in aumento degli stabilimenti.

Il sorpasso del fotovoltaico sul carbone avverrà con velocità e tempi diversi. Paesi importatori del combustibile fossile o soggetti a restrizioni ambientali-carbon tax, ad esempio il Brasile e molti Stati europei, vedranno il solare al primo posto già intorno al 2020, se non addirittura prima.

In paesi con ampie riserve domestiche di carbone, come Cina e India, molto probabilmente ci vorrà qualche anno in più. La principale critica mossa dai paladini carboniferi alle rinnovabili non programmabili, prosegue BNEF, è che queste ultime non possono garantire una fornitura costante di energia, quando il sole non splende o il vento non soffia.

Ecco perché il numero uno della World Coal Association, Benjamin Sporton, è convinto che nel 2035 il carbone sarà competitivo con le tecnologie pulite: difatti, osserva Sporton, bisogna calcolare gli extra costi necessari per mantenere in equilibrio il sistema elettrico con la capacità di generazione di backup, assicurata dai combustibili fossili.

Tuttavia, aggiungiamo noi, questo ragionamento esclude i vantaggi di una filiera più corta del solare e gli svantaggi degli elevati extra costi sociali-ambientali correlati all’uso del carbone, normalmente scaricati sulla collettività, anziché rientrare nel computo totale di vantaggi-svantaggi economici delle diverse fonti energetiche.

In definitiva, sostiene BNEF, il fotovoltaico è sulla buona strada per fare piena concorrenza alle fonti “sporche” anche assumendo gli esborsi complessivi di sistema. In Cina, il principale mercato mondiale del solare, il costo di questa fonte rinnovabile è dato inferiore a quello del carbone intorno al 2030.

Il problema maggiore per la Cina è l’inadeguatezza delle linee di trasmissione-distribuzione, che spesso costringe le utility a tagliare una parte dell’output rinnovabile per evitare congestioni di rete (Il solare FV in Cina tra boom e obiettivi al ribasso), ma anche a questo si porrà rimedio.

Funzionamento Termodinamico

Funzionamento Termodinamico

Giovedì, 20 Luglio 2017 11:43

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Il principio di funzionamento dei sistemi solari termodinamici è basato sulla termodinamica poiché sfrutta le qualità fisiche dei gas che al cambiamento di stato (liquido-gas, gas-liquido) cedono calore. Tale calore viene ceduto dai pannelli all’acqua per essere riscaldata. I sistemi solari termodinamici Solar PST utilizzano due gas molto conosciuti, ampiamente diffusi a livello commerciale e che rispettano le normative europee: il 134-A e il 407-C. Il sistema funziona come un frigorifero convenzionale, vi è quindi una “zona fredda”, una “zona calda” e un compressore (gli impianti Solar PST utilizzano compressori tedeschi Copeland). Nella “zona fredda” vi sono i pannelli, mentre nella “zona calda” è presente lo scambiatore di calore.

Schema di funzionamento:

Il gas refrigerante sottoposto ad alta pressione –22 bar– si liquefa e viene depositato in un recipiente detto “recipiente di liquido”, da qui passa a una valvola di espansione che regola l’uscita del liquido verso i pannelli. Dalla valvola d’espansione, sotto forma di micro gocce in grado di cambiare repentinamente di stato, il liquido passa ai pannelli attraverso tubature in rame. Il fluido refrigerante, che esce dalla valvola di espansione allo stato liquido, circola nei pannelli solari dove si riscalda grazie al calore proveniente dalla radiazione solare o dall’ambiente esterno. All’interno dei pannelli il refrigerante, una volta riscaldato, passa allo stato gassoso, a questo punto il compressore aspira il gas e lo comprime, determinando così un innalzamento della temperatura del fluido fino a 110/120 °C

Il gas viene quindi diretto verso il condensatore che a sua volta si interfaccia con l’acqua da riscaldare attraverso gli scambiatori termici. A questo punto il gas viene compresso nuovamente e riparte il ciclo. Tale sistema consente di scaldare l’acqua fino a una temperatura di circa 50 °C.

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FUNZIONAMENTO TERMODINAMICO

Il principio di funzionamento dei sistemi solari termodinamici è basato sulla termodinamica poiché sfrutta le qualità fisiche dei gas che al cambiamento di stato (liquido-gas, gas-liquido) cedono calore. Tale calore viene ceduto dai pannelli all’acqua per essere riscaldata. I sistemi solari termodinamici Solar PST utilizzano due gas molto conosciuti, ampiamente diffusi a livello commerciale e che rispettano le normative europee: il 134-A e il 407-C. Il sistema funziona come un frigorifero convenzionale, vi è quindi una “zona fredda”, una “zona calda” e un compressore (gli impianti Solar PST utilizzano compressori tedeschi Copeland). Nella “zona fredda” vi sono i pannelli, mentre nella “zona calda” è presente lo scambiatore di calore.

Schema di funzionamento:

Il gas refrigerante sottoposto ad alta pressione –22 bar– si liquefa e viene depositato in un recipiente detto “recipiente di liquido”, da qui passa a una valvola di espansione che regola l’uscita del liquido verso i pannelli. Dalla valvola d’espansione, sotto forma di micro gocce in grado di cambiare repentinamente di stato, il liquido passa ai pannelli attraverso tubature in rame. Il fluido refrigerante, che esce dalla valvola di espansione allo stato liquido, circola nei pannelli solari dove si riscalda grazie al calore proveniente dalla radiazione solare o dall’ambiente esterno. All’interno dei pannelli il refrigerante, una volta riscaldato, passa allo stato gassoso, a questo punto il compressore aspira il gas e lo comprime, determinando così un innalzamento della temperatura del fluido fino a 110/120 °C

Il gas viene quindi diretto verso il condensatore che a sua volta si interfaccia con l’acqua da riscaldare attraverso gli scambiatori termici. A questo punto il gas viene compresso nuovamente e riparte il ciclo. Tale sistema consente di scaldare l’acqua fino a una temperatura di circa 50 °C.

 

Risparmia col sole, acqua calda a volontà!

Risparmia col sole, acqua calda a volontà!

Mercoledì, 19 Luglio 2017 12:17

Secondo Bloomberg New Energy Finance, il fotovoltaico sarà in grado di battere la fonte fossile più inquinante intorno al 2025 nella maggior parte dei paesi, grazie alla continua discesa dei costi d’installazione delle centrali FV utility scale: attesi a 74 cent$/watt per quella data.

Il solare batte già il carbone in alcuni specifici contesti ma entro il 2025 - sostiene Bloomberg New Energy Finance (BNEF) - potrebbe essere in media, a livello globale, più conveniente della fonte fossile.

Quindi in meno di dieci anni, si legge in un articolo firmato da Jess Shankleman e Chris Martin su Bloomberg, il fotovoltaico potrebbe diventare la risorsa energetica con il minor costo di generazione in buona parte del pianeta.

Di recente abbiamo citato alcune considerazioni di BNEF sulla crescente competitività del solare nei confronti delle diverse fonti elettriche, eolico compreso, grazie alla rapida discesa dei costi per costruire nuovi impianti di grandi dimensioni (utility scale).

Anche il costo “tutto compreso” sul ciclo di vita del fotovoltaico, espresso dai valori medi LCOE (levelized cost of energy) è in continua diminuzione, come abbiamo spiegato in questo articolo tratto dagli ultimi dati di Lazard.

Bloomberg ricorda che dal 2009 a oggi i prezzi del solare FV sono crollati del 62%, con tagli generalizzati in tutti gli anelli della filiera produttiva, dalla lavorazione del silicio alla fabbricazione di moduli e celle.

L’anno scorso, prosegue l’analisi, in vari paesi tra cui Cile ed Emirati Arabi, si sono svolte aste che hanno assegnato nuova potenza rinnovabile a prezzi bassissimi. Parliamo di 2-3 centesimi di dollaro per kWh per l’elettricità generata dai migliori progetti solari.

La tendenza, osservano gli esperti finanziari, è destinata ad accentuarsi, contando anche sulle nuove aste organizzate in un numero sempre più ampio di nazioni, soprattutto quelle emergenti tra cui Messico, Arabia Saudita e Giordania.

Le stesse agenzie internazionali (IEA e IRENA), ricordano gli analisti, si aspettano riduzioni consistenti dei costi del solare nei prossimi cinque-dieci anni (vedi anche questo articolo di QualEnergia.it) tanto da aver innalzato le previsioni sullo sviluppo complessivo delle rinnovabili nel medio termine.

Secondo le stime di BNEF, il costo finale per installare 1 MW di fotovoltaico a terra scenderà da poco più di un $/watt oggi a 74 centesimi di dollaro per watt nel 2025, con una riduzione complessiva del 36% resa possibile da una serie di fattori, legati soprattutto alla maggiore efficienza dei moduli, alle economie di scala e alla produttività in aumento degli stabilimenti.

Il sorpasso del fotovoltaico sul carbone avverrà con velocità e tempi diversi. Paesi importatori del combustibile fossile o soggetti a restrizioni ambientali-carbon tax, ad esempio il Brasile e molti Stati europei, vedranno il solare al primo posto già intorno al 2020, se non addirittura prima.

In paesi con ampie riserve domestiche di carbone, come Cina e India, molto probabilmente ci vorrà qualche anno in più. La principale critica mossa dai paladini carboniferi alle rinnovabili non programmabili, prosegue BNEF, è che queste ultime non possono garantire una fornitura costante di energia, quando il sole non splende o il vento non soffia.

Ecco perché il numero uno della World Coal Association, Benjamin Sporton, è convinto che nel 2035 il carbone sarà competitivo con le tecnologie pulite: difatti, osserva Sporton, bisogna calcolare gli extra costi necessari per mantenere in equilibrio il sistema elettrico con la capacità di generazione di backup, assicurata dai combustibili fossili.

Tuttavia, aggiungiamo noi, questo ragionamento esclude i vantaggi di una filiera più corta del solare e gli svantaggi degli elevati extra costi sociali-ambientali correlati all’uso del carbone, normalmente scaricati sulla collettività, anziché rientrare nel computo totale di vantaggi-svantaggi economici delle diverse fonti energetiche.

In definitiva, sostiene BNEF, il fotovoltaico è sulla buona strada per fare piena concorrenza alle fonti “sporche” anche assumendo gli esborsi complessivi di sistema. In Cina, il principale mercato mondiale del solare, il costo di questa fonte rinnovabile è dato inferiore a quello del carbone intorno al 2030.

Il problema maggiore per la Cina è l’inadeguatezza delle linee di trasmissione-distribuzione, che spesso costringe le utility a tagliare una parte dell’output rinnovabile per evitare congestioni di rete (Il solare FV in Cina tra boom e obiettivi al ribasso), ma anche a questo si porrà rimedio.

Acqua calda gratis - estate & inverno

Acqua calda gratis - estate & inverno

Mercoledì, 19 Luglio 2017 10:53

Un impianto solare termico o termodinamico produce acqua calda e riscaldamento, abbattendo il costo della bolletta.

Con il sole che abbiamo in Italia questo investimento si ripaga da solo nel giro di 3-6 anni. Poichè l'impianto dura più di 20 anni, il ritorno economico è particolarmente vantaggioso.

A quali incentivi puoi accedere

Puoi accedere agli incentivi a fondo perduto del Conto Termico, che mediamente coprono circa il 40% dell'investimento e ti vengono erogati via bonifico.

Quando l'incentivo è inferiore ai 5mila euro, hai il vantaggio che il bonifico ti arriva in un'unica rata entro 90 giorni dalla conclusione del contratto.

In alternativa puoi accedere alle classiche detrazioni fiscali, che nel 2017 coprono il 65% della spesa: significa che per ogni 100 euro spesi per l'impianto il costo effettivo è di 35 euro.

La novità del Solare Termodinamico

Un impianto solare termico tradizionale offre diversi vantaggi ma ha anche un limite: non produce energia di notte e non produce energia quando piove.

Per risolvere questo limite e offrire un investimento più interessante, alcuni installatori hanno iniziato a proporre la novità del solare termodinamico.

Il solare termodinamico unisce la tecnologia del collettore solare alla pompa di calore: ha il sorprendente vantaggio di produrre energia tutto l'anno, di giorno e di notte, compreso quando piove.

A differenza delle soluzioni tradizionali, il Solare Termodinamico non necessita dell'installazione sul tetto e può essere posizionato sul muro, in terrazza o in giardino. Offre un coefficiente di prestazione maggiore e costi di gestione minimi.

Quanto costa un impianto chiavi in mano

I prezzi possono variare molto. Come possibile indicazione, circa 3mila euro IVA inclusa per un impianto solare termico ACS, che diventano circa mille euro di costo effettivo dopo la detrazione 65%. Il prezzo è un po' più alto per il solare termodinamico.

Un installatore competente può proporti la soluzione tecnica e di incentivi più profittevole per il tuo caso specifico e può aiutarti nelle pratiche burocratiche.

Il preventivo che riceverai, dopo un opportuno sopralluogo gratuito e senza impegno, contiene non solo il dettaglio dei prezzi ma anche il calcolo del risparmio che ottieni in base alla soluzione proposta.

Riciclo dei pannelli fotovoltaici

Riciclo dei pannelli fotovoltaici

Lunedì, 10 Luglio 2017 10:43

Pannelli e della loro composizione, costituita da più strati, tra i quali, un vetro temprato, le celle fotovoltaiche, costituite da due substrati di materiale sintetico saldate e tenute insieme da un processo di laminazione, una pellicola PVF e una cornice in metallo anodizzato. A questi componenti devono essere aggiunti la scatola di giunzione e i cavi.

Non dimentichiamo, inoltre, che le celle dei moduli cristallini sono costituite da silicio, che non perde le proprietà di assorbimento dell'irraggiamento solare, e per questo i pannelli possono essere riciclati e riutilizzati, a eccezione dei pannelli in Film sottile, che contengono una percentuale di silicio molto basso.

Un pannello fotovoltaico è costituito, dunque, da più materiali che necessitano di un'opera di bonifica e smaltimento differente e ciò implica un processo preventivo di separazione di ogni tipologia di materiale. Il silicio, per esempio, non è un materiale nocivo per la salute dell'uomo o dell'ambiente, ma all'interno del modulo sono presenti altre sostanze come il telluro di cadmio, un materiale dannoso, ancora utilizzato in alcune tecnologie, e per la quale la ricerca investe nel trovare una sostanza alternativa da impiegare nei processi di lavorazione in cui è necessario.

Per gestire in maniera ottimale l'operazione di smaltimento dei pannelli, attualmente esistono delle aziende che hanno l'obiettivo di semplificare e ridurre i costi di bonifica, come il consorzio no-profit Pv Cycle o il progetto SunMeet, nato dagli accordi siglati tra Cobat (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo) e il Comitato Ifi che unisce l'80% delle ditte produttrici di fotovoltaico.

Il primo, il Pv Cycle, nato solo nel 2007, vanta uno straordinario successo per le sue idee miranti lo sviluppo di un fotovoltaico sostenibile e doppiamente verde, proponendo alle aziende un percorso formativo per aderire al processo di recupero e raccolta dei moduli solari, alla stregua del secondo, il SunMeet, entrambi capaci di fornire un servizio indispensabile per chi acquista un sistema fotovoltaico e pensa al suo futuro.

Il progetto prevede che tutte le parti metalliche e di vetro verranno riciclate in Italia, mentre la cella solare verrà portata all'estero per lo smaltimento, riducendo sensibilmente l'emissione di gas serra nell'ambiente anche durante questo processo.

CHE COSA DICE LA NUOVA NORMATIVA IN MATERIA DI SMALTIMENTO E RICICLO?

Con il decreto ministeriale del 5 maggio 2011, chiamato anche IV Conto Energia, con entrata in vigore dal 30 giugno 2012, all' Art 11.6(a), il Ministero allo Sviluppo economico e il Ministero all'Ambiente hanno previsto, per i produttori e importatori, l'obbligo di adesione a un consorzio per il recupero dei pannelli fotovoltaici, in un processo di responsabilizzazione per entrambi i soggetti coinvolti: produttore e utente. I pannelli fotovoltaici, infatti, sono stati inclusi anche nella direttiva europea sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) a fine vita.

Attualmente, in Italia, vi sono numerosi consorzi che adempiono alla raccolta, al trattamento e al riciclo di tutte le componenti dei pannelli solari e, fra i tanti, indichiamo la ReMedia. Questa attività, svolta con attenzione e sensibilità, ha portato il territorio italiano a posizionarsi al primo posto nella graduatoria mondiale per potenza entrata in esercizio nel 2011, oltre al fattore di riciclo dei componenti dal quale si può ricavare vetro, alluminio, indio, gallio, selenide, materiali a rischio esaurimento. Per maggiori informazioni, leggi anche l'articolo dedicato a produttori e importatori di impianti fotovoltaici.

QUANTO COSTA LO SMALTIMENTO DEI PANNELLI SOLARI?

E' difficile indicare una cifra, anche se il prezzo medio si aggira intorno alle 250 euro per tonnellata. Ciò significa che lo smaltimento per un impianto domestico da 3 kWp, che pesa circa 270-80 Kg, costerà intorno alle 70 euro.

Fotovoltaico in casa per risparmiare

Fotovoltaico in casa per risparmiare

Lunedì, 10 Luglio 2017 10:36

Chi mette a casa un piccolo impianto fotovoltaico fa del bene alla comunità perchè riduce le emissioni di CO2 di circa 1.300 kg all'anno. Ma c'è dell'altro...

Con il sole che abbiamo in Italia, un impianto domestico produce un guadagno netto cumulato tra i 21 e i 32mila €, ripagandosi da solo in circa 4 anni.

Rende di più ma occupa meno spazio

Un impianto adesso costa l'80% in meno di quanto costava nel 2005. In più, i pannelli di ultima generazione offrono un rendimento di qualità per almeno 35 anni.

Le 3 novità che aumentano il guadagno

Quest'anno molti hanno approfittato dei nuovi inverter integrati con accumuli, che permettono di conservare l'energia prodotta e non consumata sul momento, per poterla utilizzare ad esempio di sera.

Altri invece hanno iniziato a sfruttare gli ottimizzatori, dispositivi intelligenti che aumentano la resa dell'impianto del 20-25%.

E tanti hanno abbinato il fotovoltaico alle pompe di calore, per produrre gratuitamente acqua calda, riscaldamento e climatizzazione estiva.

La detrazione al 50% è ancora valida

Il problema dello smaltimento dei pannelli non sussiste perchè i produttori sono iscritti ad appositi consorzi per offrirti lo smaltimento gratuito.

L'aumento del valore catastale dell'immobile non riguarda i tradizionali impianti domestici da 3kW.

Tecnoenergia:  risparmio energetico

Tecnoenergia: risparmio energetico

Lunedì, 10 Luglio 2017 10:32

Tecnoenergia S.r.l. è attenta a diffondere una maggiore sensibilità verso tematiche ambientali e, oltre che a promuove costantemente l’utilizzo di energie pulite ed economiche, ha a cuore che ogni cliente scelga la soluzione impiantistica migliore alle sue esigenze in modo da ottenete il miglior confort e il maggior risparmio nel tempo.

Il nostro staff, competente e motivato, si impegna sempre per ottenere ciò e per lasciare sempre i suoi clienti soddisfatti.

I nostri punti di forza sono:

  • Professionalità
  • Qualità dei prodotti 
  • Accuratezza del servizio fornito 
  • Competitività dei prezzi 
  • Servizi “chiavi in mano”
  • Supporto al cliente durante tutta la vita dell’impianto 
  • Tutti i nostri clienti soddisfatti al 100%

Chiamateci :  0187.52.35.83

Il Fotovoltaico:  investire per risparmiare

Il Fotovoltaico: investire per risparmiare

Lunedì, 10 Luglio 2017 10:27

Secondo Bloomberg New Energy Finance, il fotovoltaico sarà in grado di battere la fonte fossile più inquinante intorno al 2025 nella maggior parte dei paesi, grazie alla continua discesa dei costi d’installazione delle centrali FV utility scale: attesi a 74 cent$/watt per quella data.

Il solare batte già il carbone in alcuni specifici contesti ma entro il 2025 - sostiene Bloomberg New Energy Finance (BNEF) - potrebbe essere in media, a livello globale, più conveniente della fonte fossile.

Quindi in meno di dieci anni, si legge in un articolo firmato da Jess Shankleman e Chris Martin su Bloomberg, il fotovoltaico potrebbe diventare la risorsa energetica con il minor costo di generazione in buona parte del pianeta.

Di recente abbiamo citato alcune considerazioni di BNEF sulla crescente competitività del solare nei confronti delle diverse fonti elettriche, eolico compreso, grazie alla rapida discesa dei costi per costruire nuovi impianti di grandi dimensioni (utility scale).

Anche il costo “tutto compreso” sul ciclo di vita del fotovoltaico, espresso dai valori medi LCOE (levelized cost of energy) è in continua diminuzione, come abbiamo spiegato in questo articolo tratto dagli ultimi dati di Lazard.

Bloomberg ricorda che dal 2009 a oggi i prezzi del solare FV sono crollati del 62%, con tagli generalizzati in tutti gli anelli della filiera produttiva, dalla lavorazione del silicio alla fabbricazione di moduli e celle.

L’anno scorso, prosegue l’analisi, in vari paesi tra cui Cile ed Emirati Arabi, si sono svolte aste che hanno assegnato nuova potenza rinnovabile a prezzi bassissimi. Parliamo di 2-3 centesimi di dollaro per kWh per l’elettricità generata dai migliori progetti solari.

La tendenza, osservano gli esperti finanziari, è destinata ad accentuarsi, contando anche sulle nuove aste organizzate in un numero sempre più ampio di nazioni, soprattutto quelle emergenti tra cui Messico, Arabia Saudita e Giordania.

Le stesse agenzie internazionali (IEA e IRENA), ricordano gli analisti, si aspettano riduzioni consistenti dei costi del solare nei prossimi cinque-dieci anni (vedi anche questo articolo di QualEnergia.it) tanto da aver innalzato le previsioni sullo sviluppo complessivo delle rinnovabili nel medio termine.

Secondo le stime di BNEF, il costo finale per installare 1 MW di fotovoltaico a terra scenderà da poco più di un $/watt oggi a 74 centesimi di dollaro per watt nel 2025, con una riduzione complessiva del 36% resa possibile da una serie di fattori, legati soprattutto alla maggiore efficienza dei moduli, alle economie di scala e alla produttività in aumento degli stabilimenti.

Il sorpasso del fotovoltaico sul carbone avverrà con velocità e tempi diversi. Paesi importatori del combustibile fossile o soggetti a restrizioni ambientali-carbon tax, ad esempio il Brasile e molti Stati europei, vedranno il solare al primo posto già intorno al 2020, se non addirittura prima.

In paesi con ampie riserve domestiche di carbone, come Cina e India, molto probabilmente ci vorrà qualche anno in più. La principale critica mossa dai paladini carboniferi alle rinnovabili non programmabili, prosegue BNEF, è che queste ultime non possono garantire una fornitura costante di energia, quando il sole non splende o il vento non soffia.

Ecco perché il numero uno della World Coal Association, Benjamin Sporton, è convinto che nel 2035 il carbone sarà competitivo con le tecnologie pulite: difatti, osserva Sporton, bisogna calcolare gli extra costi necessari per mantenere in equilibrio il sistema elettrico con la capacità di generazione di backup, assicurata dai combustibili fossili.

Tuttavia, aggiungiamo noi, questo ragionamento esclude i vantaggi di una filiera più corta del solare e gli svantaggi degli elevati extra costi sociali-ambientali correlati all’uso del carbone, normalmente scaricati sulla collettività, anziché rientrare nel computo totale di vantaggi-svantaggi economici delle diverse fonti energetiche.

In definitiva, sostiene BNEF, il fotovoltaico è sulla buona strada per fare piena concorrenza alle fonti “sporche” anche assumendo gli esborsi complessivi di sistema. In Cina, il principale mercato mondiale del solare, il costo di questa fonte rinnovabile è dato inferiore a quello del carbone intorno al 2030.

Il problema maggiore per la Cina è l’inadeguatezza delle linee di trasmissione-distribuzione, che spesso costringe le utility a tagliare una parte dell’output rinnovabile per evitare congestioni di rete (Il solare FV in Cina tra boom e obiettivi al ribasso), ma anche a questo si porrà rimedio.

Solare termico e termodinamico

Solare termico e termodinamico

Lunedì, 10 Luglio 2017 10:24

Un impianto solare termico o termodinamico produce acqua calda e riscaldamento, abbattendo il costo della bolletta.

Con il sole che abbiamo in Italia questo investimento si ripaga da solo nel giro di 3-6 anni. Poichè l'impianto dura più di 20 anni, il ritorno economico è particolarmente vantaggioso.

A quali incentivi puoi accedere

Puoi accedere agli incentivi a fondo perduto del Conto Termico, che mediamente coprono circa il 40% dell'investimento e ti vengono erogati via bonifico.

Quando l'incentivo è inferiore ai 5mila euro, hai il vantaggio che il bonifico ti arriva in un'unica rata entro 90 giorni dalla conclusione del contratto.

In alternativa puoi accedere alle classiche detrazioni fiscali, che nel 2017 coprono il 65% della spesa: significa che per ogni 100 euro spesi per l'impianto il costo effettivo è di 35 euro.

La novità del Solare Termodinamico

Un impianto solare termico tradizionale offre diversi vantaggi ma ha anche un limite: non produce energia di notte e non produce energia quando piove.

Per risolvere questo limite e offrire un investimento più interessante, alcuni installatori hanno iniziato a proporre la novità del solare termodinamico.

Il solare termodinamico unisce la tecnologia del collettore solare alla pompa di calore: ha il sorprendente vantaggio di produrre energia tutto l'anno, di giorno e di notte, compreso quando piove.

A differenza delle soluzioni tradizionali, il Solare Termodinamico non necessita dell'installazione sul tetto e può essere posizionato sul muro, in terrazza o in giardino. Offre un coefficiente di prestazione maggiore e costi di gestione minimi.

Quanto costa un impianto chiavi in mano

I prezzi possono variare molto. Come possibile indicazione, circa 3mila euro IVA inclusa per un impianto solare termico ACS, che diventano circa mille euro di costo effettivo dopo la detrazione 65%. Il prezzo è un po' più alto per il solare termodinamico.

Un installatore competente può proporti la soluzione tecnica e di incentivi più profittevole per il tuo caso specifico e può aiutarti nelle pratiche burocratiche.

Il preventivo che riceverai, dopo un opportuno sopralluogo gratuito e senza impegno, contiene non solo il dettaglio dei prezzi ma anche il calcolo del risparmio che ottieni in base alla soluzione proposta.

Solare termico e termodinamico

Solare termico e termodinamico

Venerdì, 07 Luglio 2017 11:38

Un impianto solare termico o termodinamico produce acqua calda e riscaldamento, abbattendo il costo della bolletta.

Con il sole che abbiamo in Italia questo investimento si ripaga da solo nel giro di 3-6 anni. Poichè l'impianto dura più di 20 anni, il ritorno economico è particolarmente vantaggioso.

A quali incentivi puoi accedere

Puoi accedere agli incentivi a fondo perduto del Conto Termico, che mediamente coprono circa il 40% dell'investimento e ti vengono erogati via bonifico.

Quando l'incentivo è inferiore ai 5mila euro, hai il vantaggio che il bonifico ti arriva in un'unica rata entro 90 giorni dalla conclusione del contratto.

In alternativa puoi accedere alle classiche detrazioni fiscali, che nel 2017 coprono il 65% della spesa: significa che per ogni 100 euro spesi per l'impianto il costo effettivo è di 35 euro.

La novità del Solare Termodinamico

Un impianto solare termico tradizionale offre diversi vantaggi ma ha anche un limite: non produce energia di notte e non produce energia quando piove.

Per risolvere questo limite e offrire un investimento più interessante, alcuni installatori hanno iniziato a proporre la novità del solare termodinamico.

Il solare termodinamico unisce la tecnologia del collettore solare alla pompa di calore: ha il sorprendente vantaggio di produrre energia tutto l'anno, di giorno e di notte, compreso quando piove.

A differenza delle soluzioni tradizionali, il Solare Termodinamico non necessita dell'installazione sul tetto e può essere posizionato sul muro, in terrazza o in giardino. Offre un coefficiente di prestazione maggiore e costi di gestione minimi.

Quanto costa un impianto chiavi in mano

I prezzi possono variare molto. Come possibile indicazione, circa 3mila euro IVA inclusa per un impianto solare termico ACS, che diventano circa mille euro di costo effettivo dopo la detrazione 65%. Il prezzo è un po' più alto per il solare termodinamico.

Un installatore competente può proporti la soluzione tecnica e di incentivi più profittevole per il tuo caso specifico e può aiutarti nelle pratiche burocratiche.

Il preventivo che riceverai, dopo un opportuno sopralluogo gratuito e senza impegno, contiene non solo il dettaglio dei prezzi ma anche il calcolo del risparmio che ottieni in base alla soluzione proposta.

Solare termico e termodinamico

Solare termico e termodinamico

Venerdì, 07 Luglio 2017 11:38

Un impianto solare termico o termodinamico produce acqua calda e riscaldamento, abbattendo il costo della bolletta.

Con il sole che abbiamo in Italia questo investimento si ripaga da solo nel giro di 3-6 anni. Poichè l'impianto dura più di 20 anni, il ritorno economico è particolarmente vantaggioso.

A quali incentivi puoi accedere

Puoi accedere agli incentivi a fondo perduto del Conto Termico, che mediamente coprono circa il 40% dell'investimento e ti vengono erogati via bonifico.

Quando l'incentivo è inferiore ai 5mila euro, hai il vantaggio che il bonifico ti arriva in un'unica rata entro 90 giorni dalla conclusione del contratto.

In alternativa puoi accedere alle classiche detrazioni fiscali, che nel 2017 coprono il 65% della spesa: significa che per ogni 100 euro spesi per l'impianto il costo effettivo è di 35 euro.

La novità del Solare Termodinamico

Un impianto solare termico tradizionale offre diversi vantaggi ma ha anche un limite: non produce energia di notte e non produce energia quando piove.

Per risolvere questo limite e offrire un investimento più interessante, alcuni installatori hanno iniziato a proporre la novità del solare termodinamico.

Il solare termodinamico unisce la tecnologia del collettore solare alla pompa di calore: ha il sorprendente vantaggio di produrre energia tutto l'anno, di giorno e di notte, compreso quando piove.

A differenza delle soluzioni tradizionali, il Solare Termodinamico non necessita dell'installazione sul tetto e può essere posizionato sul muro, in terrazza o in giardino. Offre un coefficiente di prestazione maggiore e costi di gestione minimi.

Quanto costa un impianto chiavi in mano

I prezzi possono variare molto. Come possibile indicazione, circa 3mila euro IVA inclusa per un impianto solare termico ACS, che diventano circa mille euro di costo effettivo dopo la detrazione 65%. Il prezzo è un po' più alto per il solare termodinamico.

Un installatore competente può proporti la soluzione tecnica e di incentivi più profittevole per il tuo caso specifico e può aiutarti nelle pratiche burocratiche.

Il preventivo che riceverai, dopo un opportuno sopralluogo gratuito e senza impegno, contiene non solo il dettaglio dei prezzi ma anche il calcolo del risparmio che ottieni in base alla soluzione proposta.

Solare termico e termodinamico

Solare termico e termodinamico

Venerdì, 07 Luglio 2017 12:52

L’utilizzo di fluidi frigorigeni ecologici ha permesso ai pannelli solari termodinamici di superare i limiti dei pannelli solari termici e diventarne, vista la capacità degli stessi di funzionare con ogni condizione metereologica, la migliore alternativa.
La novità che supera i limiti del solare termico consiste nella tecnologia termodinamica capace di sfruttare, non solo l’irradiazione solare ma ogni forma di energia presente nell’ambiente.
La tecnologia termodinamica, a differenza di quella termica, utilizza dei pannelli che sono attraversati da un fluido termovettore, non costituito da acqua e glicole ma bensì da un fluido frigorigeno, che all’attuale stato tecnologico, sono quelli a minor impatto ambientale: R134A ed R407C.
Si tratta di pannelli che svolgono la stessa funzione che nel ciclo frigoriferi svolge l’evaporatore, infatti in essi, il calore assorbito dall’ambiente circostante, permette al fluido di passare dallo stato liquido a bassa pressione allo stato gassoso a bassa pressione. Il compressore aspira il gas caldo e lo comprime , aumentando la sua temperatura e pressione, all’uscita del compressore l’energia termica del gas, che ha raggiunto una temperatura superiore ai 100 °C, viene ceduta tramite un scambiatore ( il condensatore) all’acqua sanitaria o all’acqua dell’impianto di riscaldamento.
Caratteristiche dei pannelli solari termodinamici
Un pannello termodinamico è generalmente in alluminio, entrambe le facce partecipano allo sfruttamento dell’energia rinnovabile che si presenta sottoforma: di irraggiamento solare, vento, pioggia o semplicemente temperatura dell’aria esterna che può scendere fino ad una decina di gradi centigradi sotto lo zero.
Dove le sollecitazioni atmosferiche saranno maggiori, quello sarà il miglior sito per posizionare i pannelli termodinamici. Orientamento e inclinamento possono essere quelli tipici dei pannelli solari termici, nondimeno posizionamenti diversi da quelli descritti non determinano significative variazioni di rendimento.
Inoltre, i pannelli termodinamici, non corrono i rischi legati al pericolo di congelamento del fluido termovettore, in inverno ed al suo surriscaldamento eccessivo in estate, cosa invece che spesso accade per i pannelli solari termici.
Conseguentemente ne deriva che i pannelli termodinamici, come le pompe di calore, non richiedono manutenzione del fluido termovettore.
Inoltre, nella considerazione che i pannelli solari termodinamici realizzano gli scambi termici senza l’intervento di ventola, si rileva che rispetto alle pompe di calore, il cui scambiatore esterno (evaporatore) è ventilato, il risparmio di energia elettrica sarà più consistente.
Infine si ricorda che anche i pannelli termodinamici possono beneficiare delle agevolazioni fiscali ( detrazione 65%) e del Conto termico.

Solare termico e termodinamico

Solare termico e termodinamico

Mercoledì, 05 Luglio 2017 12:48

L’utilizzo di fluidi frigorigeni ecologici ha permesso ai pannelli solari termodinamici di superare i limiti dei pannelli solari termici e diventarne, vista la capacità degli stessi di funzionare con ogni condizione metereologica, la migliore alternativa.
La novità che supera i limiti del solare termico consiste nella tecnologia termodinamica capace di sfruttare, non solo l’irradiazione solare ma ogni forma di energia presente nell’ambiente.
La tecnologia termodinamica, a differenza di quella termica, utilizza dei pannelli che sono attraversati da un fluido termovettore, non costituito da acqua e glicole ma bensì da un fluido frigorigeno, che all’attuale stato tecnologico, sono quelli a minor impatto ambientale: R134A ed R407C.
Si tratta di pannelli che svolgono la stessa funzione che nel ciclo frigoriferi svolge l’evaporatore, infatti in essi, il calore assorbito dall’ambiente circostante, permette al fluido di passare dallo stato liquido a bassa pressione allo stato gassoso a bassa pressione. Il compressore aspira il gas caldo e lo comprime , aumentando la sua temperatura e pressione, all’uscita del compressore l’energia termica del gas, che ha raggiunto una temperatura superiore ai 100 °C, viene ceduta tramite un scambiatore ( il condensatore) all’acqua sanitaria o all’acqua dell’impianto di riscaldamento.
Caratteristiche dei pannelli solari termodinamici
Un pannello termodinamico è generalmente in alluminio, entrambe le facce partecipano allo sfruttamento dell’energia rinnovabile che si presenta sottoforma: di irraggiamento solare, vento, pioggia o semplicemente temperatura dell’aria esterna che può scendere fino ad una decina di gradi centigradi sotto lo zero.
Dove le sollecitazioni atmosferiche saranno maggiori, quello sarà il miglior sito per posizionare i pannelli termodinamici. Orientamento e inclinamento possono essere quelli tipici dei pannelli solari termici, nondimeno posizionamenti diversi da quelli descritti non determinano significative variazioni di rendimento.
Inoltre, i pannelli termodinamici, non corrono i rischi legati al pericolo di congelamento del fluido termovettore, in inverno ed al suo surriscaldamento eccessivo in estate, cosa invece che spesso accade per i pannelli solari termici.
Conseguentemente ne deriva che i pannelli termodinamici, come le pompe di calore, non richiedono manutenzione del fluido termovettore.
Inoltre, nella considerazione che i pannelli solari termodinamici realizzano gli scambi termici senza l’intervento di ventola, si rileva che rispetto alle pompe di calore, il cui scambiatore esterno (evaporatore) è ventilato, il risparmio di energia elettrica sarà più consistente.
Infine si ricorda che anche i pannelli termodinamici possono beneficiare delle agevolazioni fiscali ( detrazione 65%) e del Conto termico.

Studio Legale Dallara

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