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Detenuto in permesso premio evade dal carcere di Marassi In evidenza

Proseguono le ricerche. Intanto il SAPPE chiede modifiche nella modalità di fruizione dei permessi per i carcerati.

Ha approfittato di un permesso premio di 8 ore per non rientrare in carcere, a Genova. L'uomo in fuga è un 34enne italiano che ieri, 6 agosto, dopo aver fatto visita ai suoi famigliari, al momento di prendere il bus che da Brignole avrebbe dovuto riportarlo a Marassi è scappato, eludendo la sorveglianza di un volontario e una psicologa che erano con lui.

 

"E’ molto discutibile – afferma Michele LORENZO segretario del Sappe della Liguria – la modalità di fruizione del permesso concesso a questo detenuto quarantenne F.C. arrestato a Genova nel 2016".

"Non si comprendonole motivazioni - continua il SAPPe – per le quali il detenuto non era accompagnato dalla Polizia Penitenziaria bensì da persone civili e volontari. Anche singolare il metodo adottato dal detenuto per non fare più rientro in carcere ossia quello di salutare educatamente i suoi accompagnatori e dileguarsi tra le vie della città.
Ovviamente, scattato l’allarme, dopo pochi istanti è partita la prima pattuglia della polizia penitenziaria alla ricerca del fuggitivo sino ad oggi senza esito positivo".

Secondo il SAPPe della Liguria, bisogna rivedere "questo obsoleto metodo di concessione benefici ai detenuti, anche se le statistiche raccontano di una minima percentuale di evasioni da permessi, sarebbero stati 3 i detenuti in Liguria che nel 2018 non hanno fatto rientro in carcere, è anche vero che, in qualche caso, i detenuti durante i loro periodi di “libertà” si sono resi protagonisti di ulteriori delitti come l’ultimo caso dove, sempre un detenuto genovese in libertà provvisoria, è stato sorpreso a spacciare droga e quindi nuovamente arrestato".

"E’ opportuno che i benefici vengano elargiti a detenuti veramente meritevoli e non a coloro che sfruttano il beneficio per tornare a delinquere con la buona pace di tutti e senza che a nessuno si possa accollare la responsabilità di un’errata valutazione della concessione del beneficio", prosegue LORENZO, che auspica che" in un prossimo futuro, con un
aumento della dotazione organica, si affidino alla Polizia Penitenziaria i compiti di vigilanza e controllo dei detenuti anche fuori dalle mura carcerarie, vedi domiciliari, in questo modo, conclude il SAPPe ligure, le altre forze di Polizia possono maggiormente dedicarsi alla sicurezza del cittadino".

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