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Una giovane spezzina protagonista nella Giornata Mondiale dell’Alzheimer a Treviso In evidenza

di Massimo Guerra - E' la co-produttrice di Everyday, il corto che racconta la malattia e promuove la ricerca.

Francesca Esposito è la co-produttrice di Everyday, cortometraggio realizzato insieme ad un team internazionale di giovani talenti che si avvale della direzione al doppiaggio di Carlo Valli, inconfondibile voce italiana di Robin Williams, per promuovere la ricerca scientifica sull’Alzheimer sotto l’egida di Airalzh Onlus, l’unica associazione che promuove a livello nazionale la ricerca medico scientifica sulla patologia.

 

Every Day racconta di Jack, un settantenne intrappolato nella sua quotidianità, che si troverà ad affrontare una difficile verità attraverso una conversazione a senso unico con la moglie Claire. Una sceneggiatura che dipinge l’Alzheimer in modo realistico seppur mantenendo un forte impatto emozionale e la delicatezza necessaria per un tema complesso come questo.

Nato come progetto di tesi di una giovanissima italiana, la 24enne Martina Menini, per il programma di regia della University of California, Los Angeles – Extension, il cortometraggio, visibile clicando qui, è il risultato di una collaborazione con altri giovani studenti e professionisti internazionali che hanno preso a cuore le tematiche affrontate e che hanno donato il proprio tempo e talento per raccontare la malattia.

Realizzato a Los Angeles, il cortometraggio si avvale della direzione del doppiaggio e dell’inconfondibile voce di Carlo Valli, attore di teatro e celebre doppiatore italiano che, insieme alla moglie Cristina Giachero, ha accettato con grande generosità di sostenere il progetto permettendone la versione italiana, presentata in anteprima all’Alzheimer Fest di Treviso lo scorso 14 settembre.

“Ho accettato con piacere di partecipare a questo progetto – racconta Carlo Valli – perché mi è sembrato giusto. Un’iniziativa del genere, un cortometraggio realizzato da giovani talenti messo a disposizione di Airalzh per sostenere la ricerca medico scientifica, merita rispetto e collaborazione” .

All’Alzheimer Fest di Treviso anche i ricercatori AIRALZH hanno presentato in anteprima i risultati delle ricerche che stanno svolgendo nel campo delle nuove tecnologie non invasive per la diagnosi e il trattamento delle fasi precoci dell’Alzheimer. Si è parlato, in particolare, di come l’ottimizzazione dei metodi di diagnosi precoce e l’utilizzo di trattamenti non farmacologici o training permetteranno di offrire cure più adeguate e tempestive, riducendo di quasi la metà i costi totali all’anno per malato.

Se è vero che per sconfiggere l’Alzheimer un trattamento definitivo ancora non esiste, è altrettanto vero che agendo precocemente sui primi sintomi della malattia è possibile rallentare il suo progresso, aumentare l’aspettativa e migliorare la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie.

“I giovani ricercatori della rete Airalzh Onlus lavorano già da tre anni su diversi progetti nei centri d’eccellenza di tutta Italia, grazie in particolare al sostegno di Coop. La ricerca nel campo della demenza non è solo necessaria ma rappresenta un obbligo sociale indispensabile, considerato anche il peso economico di questa malattia” afferma la dott.ssa Alessandra Mocali, biologa ricercatrice e Prof. Agg. in Patologia Generale, sez. Patologia e Oncologia Sperimentali dell’Università degli Studi di Firenze, nonché Presidente Airalzh. “Agire nella fase precoce dello sviluppo della malattia permetterebbe di ritardare il tasso di progressione della malattia del 50% - conferma la prof.ssa Monica Di Luca, Professore Ordinario di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, Presidente di European Brain Council (EBC) nonchè Vice Presidente di Airalzh Onlus - con una conseguente diminuzione della percentuale di malati negli stadi avanzati della malattia e un costo totale dell’assistenza che scenderebbe da 22.000 a 12.406 euro per malato l’anno, secondo uno studio condotto da European Brain Council”.

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