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Sarzana, il viaggio istituzionale in Cina perde il suo rappresentante In evidenza

di Luca Manfredini - È durata poche ore la trasferta cinese per il vice Sindaco Costantino Eretta, costretto al rientro per complicazioni burocratiche e sopravvenute esigenze personali.

Due giorni di viaggio (tenuto conto delle 7 ore di fuso orario) interrotti bruscamente poco dopo l'arrivo all'aeroporto di Pechino, dove la perdita (o il furto) del proprio passaporto durante il volo lo fermavano nell'aeroporto stesso in zona franca, impedendogli l'accesso all'ulteriore volo verso la destinazione finale.

Il resto della delegazione ha proseguito il volo nelle ore successive, in accordo con lo stesso Eretta, per non perdere l'imbarco finale ed i bagagli già imbarcati in automatico, rassicurati in ciò dall'interesse degli addetti alla risoluzione del problema.
Problema però che si è dimostrato più complicato e lungo del previsto vanificando anche gli interventi diplomatici degli organizzatori della missione e le richieste di Eretta alla Farnesina ed al Consolato.

Preso atto della mancanza di sviluppi positivi dopo ore e ore di inutile permanenza nell'aeroporto, a cui si sono aggiunte anche esigenze personali e la preoccupazione di non potere parlare con il resto della delegazione in volo aereo, il Dott. Eretta rinunciava alla missione e rientrava in Italia sempre a spesa dell'organizzazione cinese.

Già avviate presso il Consolato cinese le rimostranze e le richieste di spiegazione per l'accaduto.

La lunga trasferta da Sarzana a Prato, l'incontro con il Sindaco di Mulazzo Carlo Novoa (impegnato in egual missione) e parte degli accompagnatori/organizzatori cinesi, il trasferimento a Roma nei pullman adibiti, l'imbarco e il volo aereo sino a Pechino (11 ore)... si sono quindi dimostrati in breve fatica sprecata ed il "replay" del viaggio per il vice Sindaco è stato "semiautomatico" .

Una doppia faticata quindi, appesantita dal rinunciare all'apprezzare l'eccezionale ospitalità orientale e a portare a termine, in prima persona, i suoi ambiti progetti.
Un grande dispiacere per il vice Sindaco, certo, ma la meticolosa organizzazione cinese non prevede stop e tantomeno consente ulteriori defezioni, ed il tutto prosegue come programmato con il Sindaco Novoa ed il sottoscritto a portare avanti il testimone ricevuto.

Una "toccata e fuga" del rappresentante istituzionale che non scalfisce certo il rapporto di amicizia tra le due città e che vede proseguire il suo programma ufficiale, rinforzato per assurdo dalle parole di rammarico per l'accaduto profferite da ogni autorità locale informata dei fatti.

La visita istituzionale atta ad amplificare l'amicizia ed implementare iniziative e scambi turistico commerciali, studiata dal v. Sindaco in un fitto programma teso completamente a quel l'obbiettivo, prosegue in un cadenzato calendario di incontri da presenziare, dépliant e prodotti da consegnare ed un territorio da pubblicizzare: Sarzana e la Lunigiana nella terra di quel "colosso con gli occhi a mandorla" grande 32 volte l'Italia, e tanto appetibile per tutti.

Un Paese immenso da lungo tempo in costante rinnovamento strutturale, economico, sociale e urbanistico, avviluppato in un mutamento/crescita costante e facili da notare anche ad occhio nudo lungo le sue strade.
Le vecchie "immagini" cinesi sono venute meno e l'esercito di biciclette e carretti stracarichi, come pure l'antica uniformità nel vestire, sono sostituiti velocemente dal dominio di automobili e scooter (la maggioranza elettrici) e da una piena occidentalizzazione degli abiti, dei negozi e dello stile di vita.
Nel mentre l'edilizia è infaticabile ed il paesaggio si modifica completamente come le città e le campagne stesse, sventrate e ricostruite, magari sopraelevate e ampliate a dismisura da edifici e centri commerciali stratosferici che velocemente sostituiscono le vecchie case come i grigi casermoni condomini di una volta.

Il tutto condito da un'incredibile pulizia e da una cura ricercata di mantenimento/reinstallamento di "verde urbano".
Complici forse in questo l'enorme materiale umano a disposizione, oltre alla ricerca, alla cultura del lavoro per tutti ed ai forti stimoli creati dal Paese e dal proprio incredibile sviluppo.
L'orgoglio attuale non è mostrare scorci di Cina antica e storia ma enfatizzarne la crescita e la modernità.

Gli incontri continuano quindi come previsto, seppure segnati dall' importante assenza del suo organizzatore, ma il "verbo ed i semi" previsti vengono sparsi ed apprezzati mentre si può percepire un'ulteriore attenzione dedicata, dovuta forse a questa "difficoltà" che non si è riuscito a risolvere velocemente.

Wenzhou e Lishui sono le prime tappe effettuate e l'accoglienza è stata veramente superiore alle più rosee aspettative.
Il viaggio termina il 16 novembre e avremo tempo di ampliarne il racconto.

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