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Biodigestore, il Comitato: "Altro che terrorismo, caro Garavini: legga qui" In evidenza

La lettera del Comitato No Biodigestore indirizzata al consigliere di Re.Cos Gaudenzio Garavini.

"Il 22 novembre scorso, durante il convegno organizzato dal Comune di La Spezia “ Risorsa Rifiuto: strategie per la gestione virtuosa di una risorsa, i rifiuti”, Gaudenzio Garavini, ex amministratore unico di Acam e ora consigliere di Re.Cos, ci ha accusati di terrorismo per aver riportato erroneamente dati su incidenti accaduti in Germania, presentandoli come una sorta di fake news. A tal proposito riteniamo doveroso portarvi a conoscenza della fonte diretta da cui abbiamo attinto le informazioni, ossia l’autorevole rivista tedesca Der Spiegel".

"I dati sono stati riportati dallo Spiegelonline nell’articolo del 24 maggio 2019. Sono dati ufficiali desunti dal rapporto dell’Agenzia Federale per l’Ambiente tedesca. Qualora non vi fidaste della traduzione di un comitato di cittadini “rumorosi”, l’articolo originale dal titolo Alle zwei Wochen kommt es zu einem Unfall in einer Biogasanlage è disponibile a questa pagina".

"Inoltriamo lo stesso documento anche agli organi d’informazione affinché possano apprezzare come lavorano comitati di “incompetenti”. Alla luce degli incidenti accaduti in Germania, che non è un paese del terzo mondo in fatto di tecnologie, chiediamo dunque se riteniate così peregrine le preoccupazioni dei cittadini rispetto a questo impianto per le emissioni di gas serra, per i pericoli di fuoriuscita di percolato e batteri nocivi per la salute, oltre che per l’elevata criticità del suolo e sottosuolo ed in particolare per la vulnerabilità della falda che alimenta i pozzi di acqua potabile".

"La storia ci insegna che in Italia i controlli non sono né numerosi, né rigorosi, né puntuali come ad esempio in Germania. Chiediamolo a chi abita vicino all’attuale impianto TMB - un niente se confrontato col progetto del digestore anaerobico - come ha vissuto in tutti questi anni, con il mancato cambio dei filtri che ammorbava l’aria e riempiva l’ambiente di insetti, con i portelloni privi di chiusure stagne, se non quando erano addirittura rotti o messi a rischio incendio. Ed è scorretto coprirne le deficienze con l’alibi delle scarse risorse economiche".

"Su questo presupposto allora un domani anche Re.Cos potrebbe avere le stesse criticità. Che ne sarebbe e che ne sarà, al termine della convenzione, del nostro territorio? Sarebbe in balia di un marasma difficilmente ipotizzabile".

"Questo ci impone delle riflessioni che generano preoccupazioni estremamente serie al riguardo. Chiediamo all’ex A.D. di Acam e attuale consigliere di Re.Cos Dr. Garavini se ha mai valutato la tipologia degli incidenti accaduti agli impianti in Germania e come spiega che nelle misure adottate dai tedeschi ci sia la graduale dismissione di questa tecnologia. Va da sé che non l’abbia fatto dato che ne nega l’esistenza".

"Per il futuro pretendiamo che si valutino col dovuto rispetto le azioni che provengono da chi, gratuitamente, spendendo tempo libero e risorse si impegna al servizio della comunità senza fini di lucro. E chiediamo che si diano informazioni corrette e trasparenti, non finalizzate alla mera difesa economica di Re.Cos".

"Anche da come si comporta civilmente un’azienda se ne valutano serietà e affidabilità. Non ci pare che fino ad oggi ciò sia avvenuto, semmai tutto l’opposto, considerati i tentativi continui di delegittimare il comitato".

Comitato No Biodigestore Saliceti

In allegato la traduzione dell'articolo 

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