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Palmaria Sì Masterplan No: "I nostri peggiori timori si stanno concretizzando" In evidenza

Il commento del movimento all'indomani della firma del Protocollo di Intesa

Il movimento Palmaria Si Masterplan No! è allibito e deluso di fronte all’arroganza mostrata il 20 febbraio (in occasione della firma del Protocollo di Intesa) dalle Istituzioni che dovrebbero rappresentare indistintamente tutti i cittadini e invece hanno svelato la loro immagine di amministrazioni arroccate nelle stanze del potere, da cui il “popolo” deve essere lasciato fuori.

È stato negato l’ingresso ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste perché non invitate.

Toti si è andato a rifugiare sul tetto del Comune per fare la sua giornaliera diretta Facebook, ormai l’unico modo in cui certa politica comunica con quelli che non sono più cittadini, ma solo follower e fan.

Siamo stufi e stanchi e arrabbiati per l’arroganza con cui, per l’ennesima volta, Toti liquida la nostra protesta come disinformazione e strumentalizzazione. Siamo tutte teste pensanti, cittadini indipendenti, professionisti che stanno mettendo a disposizione il loro tempo e le loro competenze. Sono mesi e mesi che studiamo ogni documento nei dettagli e non abbiamo mai esitato nell’esprimere chiaramente i nostri timori e le nostre preoccupazioni, che non hanno MAI ricevuto risposte.

Oggi eravamo tutti lì, se Toti o chi per lui avesse voluto testare la nostra preparazione, bastava attraversare la strada e venirci a parlare. Invece ha preferito arroccarsi sul tetto del Comune per parlare ai suoi follower, eliminando ancora una volta totalmente il contraddittorio.

E chi ha dimostrato di non conoscere quella meravigliosa isola è proprio lui, che la descrive come un mucchio di ruderi e rovi, senza nemmeno menzionare l’unicità del sistema difensivo che vi è presente, senza nemmeno menzionare il fatto che quei “rovi” e quegli “sterpi” (evidentemente possiede poche competenze botaniche!) sono valse alla Palmaria il riconoscimento del valore di sito UNESCO e di Parco Naturale Regionale. Senza dire che quelli che lui chiama ruderi sono le tracce della nostra storia, della storia di Portovenere e della sua gente, della storia delle nostre Forze Armate, della storia del nostro Golfo.

Dimostra di non conoscere il territorio perché chiama “delitto” un sito che è Patrimonio dell’umanità.

Dimostra di non conoscere il territorio perché nemmeno nomina i residenti della Palmaria, perché l’unica cosa importante è “rendere il territorio fruibile ai turisti”.

E, leggendo le parole del sindaco Cozzani, ci si rende conto di come i giovani del territorio saranno totalmente tagliati fuori da quest’opera di valorizzazione perché “saranno messe a gara in un solo bando una trentina di abitazioni”: è evidente che solo grandi società di investimenti potranno anche solo pensare di partecipare.

Inoltre emerge solo oggi la novità che gli immobili messi a bando per la vendita saranno una trentina, visto che nella versione dell’accordo approvata da Giunta regionale e Consiglio comunale, questi erano solo 13.

Ci chiediamo se il Consiglio comunale di Portovenere abbia ancora qualche competenza in merito, perché pare che tali decisioni siano state trasferite in altre sedi, trascurando totalmente lo strumento del piano delle alienazioni e delle valorizzazioni.

I nostri peggiori timori si stanno rapidamente concretizzando e presto la Palmaria del nostro cuore potrebbe diventare solo un lontano ricordo.

Noi siamo qui e ci batteremo con tutte le nostre forze, con la nostra testa, con il nostro impegno, con le nostre competenze, con le nostre professionalità, con la serietà, con la forza dell’approfondimento e della conoscenza.

E vi dimostreremo che abbiamo ragione.

Teniamoci stretti che c’è vento forte.

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