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"Molte scuole potrebbero non riaprire a fine emergenza" In evidenza

Il presidente della Fism rende noto la difficile situazione delle scuole paritarie spezzine e la sospensione delle attività didattiche per l'epidemia coronavirus può portare alla chiusura di molti istiituti.

"La drammatica situazione in cui siamo ci impone uno nuovo sguardo e differenti modalità di azione. I gestori, il personale educativo e di servizio, le famiglie, chi per un verso chi nell’altro, si sono trovati in evidente
difficoltà per la chiusura delle scuole, imposta dal governo per tutelare la salute di tutti.

Innanzi tutto il blocco delle attività didattiche e la chiusura delle scuole nei mesi di marzo e aprile crea evidenti difficoltà economiche in quanto gli stipendi dei dipendenti sono dovuti, mentre il versamento delle
rette non è stato omogeneo. Le entrate delle rette contribuiscono direttamente al pagamento degli stipendi e anch’esse sono dovute. Nel frattempo si è aperta la procedura degli ammortizzatori sociali, ma non è
chiaro né il tempo di erogazione, né se tutti ne usufruiranno. Comunque essi coprono solo 9 settimane di chiusura (in pratica 2 mesi), con un massimo di 900 euro a persona e vanno direttamene nelle mani dei
dipendenti. Tutti gli altri costi di gestione, non sono cancellati e la proroga della chiusura crea un grave disavanzo nei bilanci, dai rischi incalcolabili.

Il personale sopporta un arresto forzato delle proprie attività e in tutte le nostre scuole si sono avviate tante iniziative di didattica a distanza per non perdere i contatti con i bimbi e aiutarli a non far svanire per
l’inazione la loro formazione umana e culturale. Tuttavia, nonostante gli aiuti governativi, vedrà ridotto in modo considerevole il proprio compenso e il posto di lavoro è a rischio. Negli enti pubblici i comuni e lo stato
si possono permettere di pagare gli stupendi con le risorse pubbliche, i privati no, perché sinora non si è parlato di sostegno diretto alle scuole.

Le difficoltà delle famiglie sono sotto gli occhi di tutti. I genitori hanno supplito alle restrizioni aiutando i bimbi a vivere in spazi ristretti senza attività all’aperto, per un periodo molto lungo e i bimbi hanno
completamente mutato le proprie abitudini. Il blocco di tante attività economiche ha ridotto o addirittura cancellato molti proventi e gli stipendi. Alcuni genitori, comprendendo le difficoltà delle scuole e rispettando
il contratto stipulato all’atto dell’iscrizione, hanno versato regolarmente la retta, mentre tanti altri si sono opposti.
La situazione non trova soluzione se ognuno tira l’acqua al suo mulino. Se le scuole chiedono il versamento integrale delle rette e se i genitori non le versano o addirittura ritirano i bimbi dalla frequenza, pensando di
ripresentarsi a settembre. La situazione è talmente grave che a fine estate potrebbero non ritrovare la scuola, perché costretta a chiudere per dissesto economico. Ci vuole dunque un nuovo sguardo.
L’educazione non è un prodotto che si acquista e quando non lo si riceve, non lo si paga.

E fatto di persone e momenti di persone che dedicano la vita alla crescita dei più piccoli e sia i valori umani delle scuole cattoliche, che la formazione del personale non si costruiscono in cinque minuti: è frutto di un lungo percorso, ma basta un attimo per farlo svanire.

Solo l’unità tra le persone, la comprensione e il sostegno reciproco, la trasparenza e la costruzione di un nuovo patto educativo può permettere di uscire da questa difficile condizione. Tutti si possono e si devono
sentire parte di questo progetto per garantire la continuità dell’avventura educativa in cui genitori e scuole si sono uniti da tempo. Le scuole potrebbero fare uno sconto sulla retta che permetterebbe alle famiglie di
sostenere in parte i costi di gestione e le famiglie stesse sarebbero così messe in grado di sostenere le “loro scuole”. Nei momenti di difficoltà le persone si uniscono, non si separano arroccandosi sulle proprie
posizioni e solo la valorizzazione dell’altro è la via d’uscita, come ci ha insegnato Nelson Mandela.
Saluto tutti con affetto e rimango a disposizione per qualsiasi necessità".

Il presidente provinciale Fism La Spezia
Pierluigi Castagneto

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