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Manifesto per la Sanità Locale: "Una proposta di Piano di emergenza" In evidenza

Il Manifesto per la Sanità Locale, consultando esperti ed alcune forze politiche locali, ha elaborato una proposta di Piano per la gestione dell’emergenza Coronavirus e per il futuro ritorno alla normalità.


La proposta e’ stata formalmente inoltrata al Prefetto, alla ASL 5 e al Sindaco del Comune della Spezia quale Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL.
La proposta nasce dalla considerazione che ne’ ASL 5 ne’ Alisa – pur essendone state richieste fin dal 6 marzo u.s. – hanno dato comunicazione di una strategia per affrontare l’emergenza sanitaria nell’immediato e nel medio periodo.

La proposta si può riassumere nei seguenti punti :
1. necessità di individuare l’ospedale di Sarzana come presidio Covid dedicato e l’ospedale S. Andrea come destinato ad attività ordinarie. La progressiva attuazione di questo punto – già necessaria per evitare la contaminazione di pazienti ed operatori non contagiati – consentirà, nel medio periodo, di riprendere anche le normali attività in un presidio “pulito” (oggi, vista la sostanziale assenza di ricoveri ordinari, c’e’ il concreto sospetto che le persone non si curino per evitare di contrarre il virus in ospedale.). Non e’ troppo tardi per farlo, perché con questo virus avremo purtroppo a che fare anche dopo la ripresa delle normali attività.
2. massiccia ed immediata dotazione di dispositivi di protezione (mascherine, tute, tamponi, etc) per garantire la sicurezza degli operatori che sono quelli che ci stanno salvando la vita.
3. azione di prevenzione altamente sviluppata sul territorio con presidi mobili per effettuare velocemente test e tamponi a tutti i cittadini, in particolare a quelli sintomatici con diagnosi effettuate in Provincia, per evitare gli attuali ritardi nei responsi diagnostici.
4. incremento immediato di personale di cui la nostra ASL era già carente prima dell’epidemia

Nonostante il particolare periodo, non possiamo esimerci dal censurare pesantemente la mancanza di informazioni ai cittadini sulla strategia dell’emergenza e la mancanza di vicinanza al lavoro svolto con abnegazione dagli operatori sanitari.
Censure addebitali principalmente ad Alisa, che nega informazioni anche agli Enti locali e impedisce agli operatori sanitari di rappresentare le loro critiche e le loro proposte.
Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo ! Lo stato di emergenza non può impedire l’esercizio della democrazia.

Il Manifesto sta anche raccogliendo, in una sorta di libro bianco, tutte le segnalazione provenienti in questo periodo da cittadini ed operatori sanitari.
Contro chi ancora volesse sostenere la privatizzazione del servizio sanitario PUBBLICO (che unico ci sta salvando !) e anche contro chi insistesse nella centralizzazione delle decisioni di politica sanitaria in Alisa, non mancheremo, ad emergenza conclusa, di mobilitare l’intera popolazione !

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