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L'appello di 13 sindaci dello Spezzino: "Rischio di implosione economico-sociale" In evidenza

I primi cittadini, tutti di area centrosinistra, si rivolgono ai vertici di Asl 5 e Alisa denunciando "una fragilità assoluta della comunicazione" fino ad oggi.

"I Sindaci sottoscrittori del presente documento, quali partecipanti alla Conferenza dei Sindaci sulla sanità, rivolgono un appello al Commissario straordinario, al Direttore di Asl 5, al Direttore di Alisa, per il tramite del presidente della conferenza dei Sindaci a cui la presente è indirizzata, Sindaco Pierluigi Peracchini, nella necessità di avere risposte chiare sulle azioni adottate e da adottare da parte del Sistema Sanitario regionale e territoriale nello stato di emergenza COVID 19.

A più di 4 settimane dall'avvio dell'emergenza COVID, abbiamo riscontrato una fragilità assoluta della comunicazione da e verso i Vertici e Responsabili della gestione del Sistema Sanitario ASL e Alisa.

Alisa è stata costituita e presentata quale modello efficace di governo unico di tutte le cinque Asl, con l'obiettivo di "programmare e coordinare le azioni in modo coerente su tutto il territorio, allocando risorse (umane ed economiche) sulle reali esigenze epidemiologiche del territorio" (dal sito della Regione Liguria).

Quale piano di coordinamento dell'emergenza epidemiologica Covid-19 ha elaborato Alisa? Alisa ha costituito i Dipartimenti Interaziendali (DIAR) come risposta organizzativa per superare la frammentazione assistenziale e l’autoreferenzialità, a favore della presa in carico globale del paziente.

Perchè non è stato a creato un DIAR Covid-19? In questa emergenza sanitaria quale modello organizzativo tra Dipartimenti (DIAR) è stato adottato? I DIAR esistenti come si interfacciano con l'emergenza Covid?

C'è un Commissario Asl per l'emergenza? Con che modalità gestisce l'emergenza nel territorio? Sulla base di quale modello organizzativo alternativo, ALISA ha disatteso, per la nostra ASL 5, le circolari del Ministero della Salute n. 2619 del 29 febbraio (!!!) e n. 7865 del 25 marzo, che prevedono specificamente di operare per una distinzione tra ospedali Covid e ospedali non-Covid?

Il modello alternativo quali risultati ha prodotto? Sul nostro territorio provinciali abbiamo strutture ospedaliere idonee ad essere organizzate per questa ripartizione. Perché non è stata fatta?

Abbiamo appreso con preoccupazione che pazienti ricoverati per altre patologie nei nostri "ospedali promiscui", hanno contratto il virus in reparto. Quali misure di sicurezza e quali protocolli sono stati adottati per scongiurare tali eventi?

Quale misura di screening è stata adottata per gli operatori sanitari e con quali mezzi verrà garantita al personale sanitario, ai soccorritori, ai medici di base, la continuità del lavoro in sicurezza?

Vogliamo un chiarimento sulla brutta vicenda dei tamponi scomparsi o con risultati tardivi. Abbiamo personale sanitario eccellente, motivato, capace di sacrificare sé stesso per gli altri... chi governa la sanità deve possedere altrettante qualità.

Abbiamo bisogno di una sanità regionale e locale eccellente anche nell'organizzazione e nella governance. Per dare agli operatori strumenti adeguati e sicurezza. Ora. Subito. Non è a rischio solo la nostra salute. Bene primario.

Il prolungarsi dei contagi, la promiscuità delle strutture, la mancanza dei controlli, le convalescenze non gestite, il pericolo delle ricadute di contagio, in assenza di un Piano COVID coordinato, porterà ad allungare i tempi dell'emergenza con un rischio ingestibile di implosione economico-sociale. Abbiamo bisogno di risposte subito".

I Sindaci di Arcola Monica Paganini, di Bolano Alberto Battilani, di Bonassola Giorgio Bernardini, di Calice al Cornoviglio Mario Scampelli, di Castelnuovo Magra Daniele Montebello, di Deiva Marina Alessandra Avegno, di Levanto Ilario Agata, di Luni Alessandro Silvestri, di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, di Santo Stefano di Magra Paola Sisti, di Sesta Godano Marco Traversone, di Vezzano Ligure Massimo Bertoni, di Zignago Simone Sivori

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