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SAPPe Liguria: "Nuova aggressione alla Spezia. Il carcere oggi è un manicomio in tutti i sensi" In evidenza

"Pronti a manifestare in piazza."

A distanza di pochi giorni, un’altra aggressione ha coinvolto tre agenti del carcere della Spezia. A darne notizia è il SAPPe della Ligura - Questa volta un detenuto italiano, di 30 anni, già protagonista di altre aggressioni, ha dapprima spintonato un agente e successivamente si è letteralmente scagliato contro un altro agente con intenzioni minacciose, solo l’intervento di altri agenti è servito a contenere l’ira del detenuto e a riportarlo con difficoltà nella propria cella.

Pretestuose le motivazioni: il detenuto pretendeva di non rientrare nella propria cella ma girare liberamente per l’istituto.
E’ evidente che la Polizia Penitenziaria della Spezia – afferma il segretario provinciale del SAPPe Emanuele Frasca - non può continuare a subire le scelte errate dell’amministrazione che continua a inviare detenuti con problemi psichiatrici e l’istituto di La Spezia non ha un supporto psichiatrico adeguato in quanto lo specialista è presente solo 4 ore al giorno, una presenza insufficiente una carenza che lascia poi alla polizia Penitenziaria tutte le conseguenze della gestione di questi soggetti.

Ora è ora di fermare questo stillicidio – afferma il segretario Frasca – La Polizia Penitenziaria della Spezia è stanca e le varie segnalazioni non sono state ascoltate dai vertici del Ministero della Giustizia, per questo il SAPPe dichiara lo stato di agitazione e probabili forme di protesta in fase di organizzazione nei giorni che verranno.

Ogni giorno – secondo il segretario regionale del SAPPe Lorenzo – ci sono episodi violenti perpetrati da detenuti violenti che non possono essere tutti concentrati sulla Spezia. L’ufficio detenuti del Provveditorato regionale deve intervenire ed alleggerire l’istituto della presenza di questi detenuti.

Siamo l’unica forza di Polizia – conclude Lorenzo – che subisce il maggior numero di aggressioni e siamo l’unica forza di Polizia che operiamo con la sola forza della convinzione, ma oggi questa non basta più.
I troppi detenuti psichiatrici dovrebbero essere curati nella REMS (Residenza Esecuzione Misure di sicurezza) una struttura dedicata alla cura e custodia dei soggetti psichiatrici ma, purtroppo in Liguria non esiste ancora. Speriamo che la giunta regionale del presidente Toti si attivi non solo per il garante dei detenuti ma anche e soprattutto accelerando i tempi della istituzione della REMS, liberando così, la polizia penitenziaria dalle violenze dei detenuti

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