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Rapinò una pasticceria: identificato dai Carabinieri attraverso le impronte lasciate sul registratore di cassa In evidenza

L’uomo toccò il registratore di cassa lasciando le sue impronte digitali che i Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Sarzana sono riusciti ad individuare e repertare attraverso tecniche codificate.

 

I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Sarzana hanno dato un volto ed un nome all’uomo che, alla fine di ottobre dello scorso anno, fece irruzione nella pasticceria Bar Moderno alle porte del centro abitato di Santo Stefano Magra e, coltello alla mano e volto nascosto da un foulard, si fece consegnare il denaro depositato nel registratore di cassa

Erano le prime ore del 25 ottobre scorso quando l’anziana proprietaria, come ogni mattina oramai da molti anni, tirata su la serranda della pasticceria si apprestava a ricevere i primi clienti. Uno sconosciuto con il volto travisato da un foulard entrò improvvisamente nel negozio e minacciandola con un grosso coltello si fece consegnare tutto il denaro custodito in cassa: 200,00 euro, ovvero tutto l’incasso del giorno precedente.

L’uomo toccò il registratore di cassa e così vi lasciò impresse le sue impronte digitali che i Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Sarzana, intervenuti per il sopralluogo ed i rilievi tecnici, riuscirono ad individuare e repertare attraverso tecniche codificate.

Le impronte furono poi inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma di Parma dove, dal raffronto con quelle di tutti i pregiudicati già presenti nella banca Dati Nazionale, i Carabinieri del RIS risalirono alle esatte generalità del rapinatore.

I Carabinieri di Sarzana hanno così denunciato alla Procura della Spezia un uomo di 36 anni, abitante in provincia e già noto alle Forze dell’Ordine per altre rapine e spaccio di droga, che ritengono sia il responsabile anche della rapina consumata ai danni della pasticceria di Santo Stefano Magra.

Il denunciato, che nel frattempo non ha mostrato alcun segno di ravvedimento, è accusato di rapina aggravata perché commessa facendo uso di armi e con la faccia travisata e rischia una pesante condanna che può arrivare fino a vent’anni di reclusione.

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