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È tutto vero. Lo Spezia è in serie A. Ma La Spezia? La città è pronta? Lo abbiamo chiesto in giro (PARTE 2) In evidenza

di Umberto Costamagna – Alla domanda della Gazzetta hanno risposto in tantissimi. Ecco i pareri.

Lo Spezia in A il giorno dopo. Ci siamo svegliati e, come direbbe La Valle, “sissignori, è tutto vero: siamo in serie A”. Smaltita la sbornia del dopo partita e della festa in giro per la città (ma anche in provincia) ci risvegliamo con il sogno che ora deve necessariamente diventare un progetto, un piano. Ma La Spezia, la città che con i suoi tifosi non ha mai lasciato sola la squadra, è pronta alla massima serie? E soprattutto, al di là dello stadio che rimane al momento il problema principale, cosa cambierà in città? Quali effetti comporterà la serie A per la nostra città? A seguire una carrellata di pareri e di risposte che abbiamo raccolto.

Paolo Faconti, direttore Confindustria
“La Spezia ha tutte le caratteristiche e le potenzialità per essere una città da serie A. La presenza della squadra nella massima divisione deve essere per tutti da stimolo per abbattere i confini comunali, individuando una visione che porti la città da realtà di provincia a città metropolitana.”

Federica Pecunia, candidata Italia Viva alle Regionali
“Spezia è una città di gente tenace e abituata alle fatiche! La città ha bisogno di tornare a sognare, in grande, di essere valorizzata e sostenuta in tutti i suoi risvolti: lavoro, turismo, ambiente, sanità. Lo Spezia ieri sera ci ha dato una spinta, forte da tifosa ma enorme da cittadina. Ora dobbiamo lavorare affinché questa vittoria diventi la vittoria di tutti gli spezzini.”

Stefano Sciurpa, presidente ATC MP
“La Spezia è una città che vanta un patrimonio naturale tale da attrarre attenzioni non solo dagli italiani ma da tutta Europa e oltre. È quindi una piccola città ma sicuramente da serie A: serie A per bellezza, gastronomia e ora anche calcio. La squadra ha fatto un grande campionato, inanellando successi e dimostrando forza e carattere. Direi quindi che siamo pronti ad affrontare la sfida.
In città non credo cambierà molto, fatta eccezione per una viabilità che necessita ripensamenti alla luce degli ingressi delle tifoserie avversarie ma che necessariamente deve fare i conti con una città che vede solo tre grande arterie di traffico (viale Italia, la galleria Spallanzani e le varianti collinari): occorre quindi ripensare i flussi e inventarci qualcosa.
Questa sarà una grande opportunità per tutti: la nostra città avrà grandi opportunità di visibilità che devono essere colte. Mi riferisco in particolare a tutti coloro che operano nel commercio e nel turismo. Direi che avremo la possibilità di rinnovare e rilanciare, forse in maniera ancora più efficace, quella grande visibilità che abbiamo avuto quando ci siamo aperti al mondo delle crociere. Forza SpeziA.”

Cristiana Pagni, imprenditrice, presidente consorzio Tecnomar
“Siamo tutti orgogliosi della nostra squadra. Adesso la città dovrebbe avere la lungimiranza per approfittare di questo grande risultato per progettare la città del futuro, dove le varie anime che la compongono e ne rappresentano la ricchezza, possano convivere. Non basta progettare un nuovo stadio ma l’occasione deve rappresentare un importante momento per riflettere sulla città in relazione al suo impianto urbano.
Rivisitare lo spazio, come già Platone lo definiva nel suo Timeo, come avente una natura che può essere conosciuta solo da un “ragionamento”, oltre che da “un sentimento” aggiungerei io. Ripensando la mobilità, le infrastrutture, l’accoglienza e tutto quanto possa essere funzionale e attrattivo per gli ospiti che verranno e per i cittadini.
Solo così potremmo pensare a disegnare una città che diventi attrattiva per convegni, manifestazioni ed esposizioni come Seafuture, manifestazione internazionale, che incontra gli stessi problemi di ordine organizzativo e non possiamo rischiare che ci venga scippata perché la città non riesce a progettare e ad attrarre investimenti.

Alessandro Rosson, consigliere provinciale
“Lo Spezia merita la seria A perché ha una grandissima tifoseria. La città deve lanciare il cuore oltre l’ostacolo e uscire definitivamente da un provincialismo che l’ha bloccata per anni.”

Maurizio Mannoni, giornalista RAI
“Il calcio non ha mai cambiato il destino delle città. Però aiuta a farle conoscere, può essere uno strumento interessante per mostrare a un pubblico più vasto le grandi bellezze della nostra città e dei dintorni. Io penso sempre che La Spezia dovrebbe puntare tutte le sue risorse su cultura, bellezza e territorio... e se si riesce a mettersi in sintonia con la squadra di calcio, può essere molto utile!”

Federica Maggiani, presidente CNA
“Dal sogno alla realtà: lo Spezia ci regala la gioia della promozione nella massima serie. Altre città capoluogo di provincia hanno avuto lunghe esperienze in serie A e altre, come Crotone e Benevento, sono già abituate a questa categoria. Sarà necessario pensare a strutture adeguate e in futuro, una volta finita l’emergenza Covid, a un sistema di accoglienza cittadino che coinvolga altre categorie economiche come commercianti, albergatori, ristoratori e imprese ncc e taxi. Anche se nell'immediato non si potrà giocare al Picco e quindi i ritorni diretti saranno limitati.
Ora occorre gioire senza dimenticare però le criticità legate alla sanità spezzina e ai problemi delle imprese locali.”

Leonardo Paoletti, Sindaco di Lerici
Sì, la nostra città è di serie A perché riesce a essere viva e attiva superando periodi di crisi indotti da cambiamenti epocali. La serie A cambierà in meglio lo spirito degli spezzini rendendoli ancora più positivi. Forza Spezia.”

Gianfranco Bianchi, Presidente Confcommercio
“Godiamoci questo storico risultato e lasciamo da parte confronti e polemiche. Ringraziamo il patron Volpi in primis, la società, il tecnico e i giocatori per aver portato la nostra città in serie A. Per me la serie A è un punto di arrivo: il futuro di una società calcistica ha troppe variabili per delinearne il percorso prossimo. Punto di arrivo che la città tutta dovrà cogliere per farne invece il proprio punto di partenza. Si dice che la squadra di calcio sia lo specchio della città e quindi ora il compito che ci attende non è semplice e neppure facile ma dal quale sarà molto difficile sottrarsi.”

Giulia Giorgi, Assessore comunale
“Spezia da qualche anno è già una città che merita la serie A, per i cambiamenti e gli investimenti sul territorio che sono stati fatti e che sono in programma. Come amministrazione, su Spezia città da serie A, non solo calcisticamente parlando, ci crediamo e, un passo alla volta, stiamo realizzando quello che serve. Da tifosa, sfegatata, avere la squadra in serie A non è solo una questione di orgoglio, ma è un'opportunità importante da sfruttare. Dobbiamo fare in modo che diventi una risorsa, per questo serve lavorare in chiave locale e regionale. Il calcio non è solo uno sport, ma è una filiera fondamentale per l'economia e dobbiamo iniziare a concepirla come occasione. Per noi è sempre stato così: dobbiamo fare in modo che non si perda questo trampolino.”

Francesco Falli, vice presidente Ordine degli infermieri
“Sì lo Spezia può restare in serie A, oltre al valore e alla competitività della sua squadra. Gli effetti possono sicuramente esserci; ad esempio la conoscenza stessa dei luoghi, direi quasi... geografica. Mi capita di girare per motivi professionali la nostra penisola e, quando siamo saliti in B, ho trovato più informazioni, più conoscenza non solo sulla squadra ma anche sulla città. Il calcio, dunque, come un veicolo di conoscenza indiretta sulla nostra realtà che non guasta e non danneggia”.

Sauro Manucci, candidato Fratelli d’Italia alle Regionali
“Possiamo affermare che sarà una bella responsabilità che la politica locale si deve assumere soprattutto pensando che una città come La Spezia possa serenamente pensare a una stabilizzazione in serie A e non ad un giro di valzer. L'impegno deve essere massimo perché questi momenti anche di visibilità nazionale, e non solo, sono sempre quelli dove il lavoro fa' raccogliere frutti insperati ma tanto necessari anche per lo sviluppo di una microeconomia di scala realizzata in ambito sportivo e non solo visto l'indotto che il calcio riesce a muovere”.

Davide Piccioli, amministratore delegato La Spezia Risorse
“La città è da serie A anche se ancora non lo sa: bisogna prendere consapevolezza che, con serietà e lavoro, i traguardi possono essere raggiunti e in questo avere un sindaco tifoso è un gran bel preludio! La città è già cambiata rispetto al passato e deve profilarsi nel panorama nazionale guardando in alto senza timori, consapevole dei propri limiti ma avendo ben chiaro che può superarli. La massima serie accenderà i riflettori su tutto il territorio, dovremo essere bravi tutti a fare sistema e cogliere il momento per crescere economicamente. Permettetemi un ringraziamento al signor Volpi, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile".


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