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"A Porto Venere e nelle frazioni il degrado è sotto gli occhi di tutti"

Un gruppo di cittadini replica al sindaco, elencando alcune situazioni da risolvere.

"La nostra politica di miglioramento del decoro e potenziamento del verde non si è mai fermata”, lo ha dichiarato nei giorni scorsi il sindaco di Porto Venere.

A questo annuncio vorremmo rispondere come cittadini sottolineandone l’assenza di aderenza alla realtà e riportando a questo scopo alcuni esempi concreti di degrado e mancata cura del verde pubblico, degrado che è sotto gli occhi di tutti, abitanti e turisti, c’è solo l’imbarazzo della scelta!

Portiamo alcuni esempi suddividendoli per frazione.

Al Fezzano il cimitero, che come tutti i cimiteri qui intorno conserva anche pregiate lapidi antiche, presenta angoli franati, vialetti non curati e manifesta incuria generalizzata. Il tratto di passeggiata sopra la spiaggetta, da sempre denominato Cava, è da tempo un tratto brullo e assolato, invivibile in estate. Non questa amministrazione lo ha ridotto così ma non è stato fatto nulla per migliorarne il decoro, non solo non vi sono stati piantati alberi ma non sono neppure curate le aiuole. Verso la Valletta esiste ancora l’antico scaletto che ha un valore affettivo per gli abitanti e che andrebbe restaurato, oggi appare solo un raccoglitore di sporcizia. Il campo sportivo, utilizzato come parcheggio, crea, con la polvere e il calore generato dalle auto, grossi disagi ai palazzi intorno che hanno perduto anche il riparo degli alberi. A tutto questo si aggiunga il degrado del verde pubblico, alberi, siepi e aiuole raramente innaffiati quindi con un aspetto appassito; per non parlare dello stato della via “dietro i palazzi”, che ha subito il taglio dei pini e dopo quasi un anno porta ancora i segni delle vecchie alberature. La parte alta del paese ha le scoline delle strade perennemente intasate, molta immondizia abbandonata ed è teatro di scorribande di cinghiali con pericolo per abitanti e animali domestici.

Anche Le Grazie ha il problema del campo sportivo utilizzato come parcheggio con conseguenti nuvole di polvere che arrivano ai palazzi circostanti. Le vie e i marciapiedi presentano buche pericolose e mal segnalate, in particolare in via Lungomare e lungo il muro del campo sportivo. Anche i tombini della fognatura costituiscono un pericolo per i passanti perché sono spesso semiaperti e talvolta anche con fuoriuscite. Il paiolato dei giardini del monumento, luogo frequentato da molti visitatori e turisti, è in pessime condizioni e pericoloso, tanto che ne è stata recintata una parte ma senza altri interventi. Anche alle Grazie è evidente il degrado del verde pubblico, sia per la mancanza di alberature (qui sono state tagliate in particolare palme non curate in precedenza e lasciate morire) che per la non manutenzione (sono già in parte seccate le siepi piantate lungo il muro del Convento degli Olivetani). La via che raggiunge la parte alta del paese, via Corosella, è molto mal tenuta, con buche che rappresentano un pericolo soprattutto per i motociclisti.

A Porto Venere, luogo simbolo del turismo, che dovrebbe essere una vetrina per tutto il territorio, sono molte le situazioni di degrado che balzano agli occhi. Non parliamo solo delle situazioni macroscopiche come quelle dell’Olivo, il danno al muraglione e quindi alla strada soprastante, l’uscita di fanghi che ha provocato l’emanazione di ordinanze di divieto di balneazione. Ci riferiamo a situazioni di ordinaria non manutenzione. L’orto del frate, per esempio, presenta arbusti e erba non curati ed è diventato un ricettacolo di immondizia. Così come la grotta Byron, piena di cicche, lattine, bottiglie e anche maleodorante. Anche gli scogli, sia quelli lungo la calata che quelli verso l’Olivo sono ricettacoli di ogni sorta di immondizia. Sono maleducati i frequentatori di questi luoghi, è vero, ma a questa maleducazione va posto comunque rimedio.
Il problema del verde pubblico è comune alle tre frazioni quindi non ripetiamo quanto già scritto.

Altri due problemi molto evidenti sono comuni alle tre frazioni e anche all’isola Palmaria. Parliamo della mancanza di servizi igienici a disposizione dei turisti, mancanza cui devono sopperire i gestori dei locali pubblici, e dell’impossibilità per i visitatori di utilizzare il servizio di raccolta differenziata con conseguente abbandono di sacchetti in ogni siepe o angolo.

Questi sono solo alcuni esempi, quelli più evidenti, che ci vengono segnalati anche da turisti. A detta di molti, i nostri paesi appaiono trasandati e in stato di abbandono. Come abitanti vorremmo che fossero risolti questi problemi, che ci fosse una vera cura per i borghi, non ci interessano le grandi opere che servono solo a fare passerelle inaugurali e cercano di distogliere l’attenzione dei cittadini dal degrado che hanno intorno. Soprattutto non vorremmo più sentire annunci ma vedere le strade, le piazze, i giardini costantemente manutenuti.


Cittadini del Comune di Porto Venere, soci e no dell’Associazione Posidonia

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