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Ufficio postale del Canaletto: tutto tace, mentre cresce l'insofferenza dei residenti In evidenza

Da Poste Italiane non solo nessuna azione, ma neppure alcuna risposta alle raccomandate e alla petizione. Cittadini pronti alla mobilitazione.

Tutto ancora fermo sulla questione della chiusura dell'ufficio postale del Canaletto, mai riaperto dopo il lockdown. Passano i mesi, ma continuano a non arrivare le risposte che i residenti del quartiere chiedono e domina l'incertezza. Mentre crescono, ovviamente, l'insofferenza e la protesta.

 

Nessun effetto hanno avuto sino ad ora né la raccomandata inviata alla Direzione delle Poste a Roma, né quella inviata a Milano, così come la petizione con oltre 1100 firme, compresa quella del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini.

Nessun effetto concreto e nemmeno nessuna risposta. Tutto tace ed è questo che fa arrabbiare, ancora più dei disagi, i residenti del quartiere, che si sentono ignorati ed abbandonati.

Le sensazioni raccolte tra chi sin dall'inizio della "fase 2" ha chiesto la riapertura dell'ufficio e si è mosso in tal senso sono quelle di una insofferenza e indignazione crescenti: “Non avere risposte è quello che fa più rabbia, non ci considerano proprio. Nonostante il Canaletto sia un quartiere molto popoloso e nonostante ci siano anche gli operatori portuali e quindi l'ufficio postale di lavoro, presumibilmente, ne aveva. Ma anche al di là di questo, pensiamo che agli utenti debbano essere date risposte, crediamo di averne diritto, Invece, nulla, il silenzio".

"Non sappiamo quindi neppure i motivi dell chusura: se si tratta di una decisione strategica della Direzione che riteneva l'ufficio del Canaletto non produttivo, anche se a noi sembra strano, o se si tratta di una non idoneità dei locali. In questo caso, però, facciamo presente che nella zona ci sono molti fondi sfitti, di ampie dimensioni”.

Ovviamente poi ci sono i disagi, che continuano, perchè chi ha bisogno dell'ufficio postale deve arrivare in Via XXIV maggio, sede oltretutto che ha chiuso per due giorni, ieri ed oggi, a causa di inderogabili lavori. Tutti dirottati, quindi, alle poste centrali di Piazza Verdi dove si sono registrate lunghe code.

Insomma, passa il tempo, il silenzio di Poste Italiane continua e quindi cresce l'insofferenza dei cittadini che si stanno mobilitando per organizzare delle manifestazioni che accendano ancora di più i riflettori sulla questione, che sembra dimenticata anhe dalla politica locale.

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