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Uno spazio per l'assistenza ai senza tetto: la proposta della FIDAL, alternativa al Montagna

"Le strutture pubbliche devono aiutarli, ma questa, con la chiusura dielle palestre, è l'unica area cittadina per praticare l'atletica".


Siamo di nuovo a parlare dell’uso della struttura del Montagna: ormai da anni è diventato un esercizio di accademia sui possibili utilizzi alternativi a quelli istituzionali (autorizzati ai fini demaniali), per i quali il CONI a suo tempo ha creato uno stadio per atletica di livello nazionale che ha ritrovato la sua naturale funzione grazie all’impegno della giunta Federici nel reperire le notevoli risorse economiche per il rinnovo delle strutture dopo anni di abbandono.

A fronte delle norme recentemente emanate che prevedono la chiusura di palestre e centri sportivi, oggi l’unica area cittadina dedicata allo sport all’aperto ed alla pratica dell’atletica viene parzialmente chiusa per ospitare i senza tetto.

Non fraintendiamoci: non siamo contrari all’assistenza che questi meritano e che dovrebbe essere assicurata dalle strutture pubbliche, ma il prevedere in questo frangente che si realizzino moduli abitativi nel capannone dell’ex galoppatoio ci sembra una proposta avventata e per lo meno in contrasto con l’attività che si svolge all’interno di uno stadio per l’atletica frequentato principalmente dalle categorie giovanili. Durante il locdown, non siamo intervenuti sull’utilizzo degli spazi del Montagna per l’assistenza ai senzatetto, in quanto le nostre società ed i nostri atleti sono stati a casa rispettando integralmente le disposizioni di legge e della FIDAL.

Oggi a fronte della proposta siamo veramente stupiti: quando chiedevamo alla Marina Militare il possibile utilizzo del capannone ex maneggio per poter fare attività al coperto in caso di pioggia, ci veniva sempre rifiutato l’accesso con la motivazione che la struttura non era agibile e pericolante.

Crediamo che la soluzione prospettata sia frutto di una politica poco lungimirante (la necessità di assistenza dei diseredati era nota dai tempi del lockdown) e molto disattenta alle potenzialità offerte dalle strutture dismesse della Marina Militare, in prossimità della struttura della Caritas di Pegazzano, che dovrebbero essere riconsegnate all’utilizzo pubblico in virtù della loro demanialità. Ci riferiamo, come già da qualcuno prospettato alla Caserma Duca degli Abruzzi ma soprattutto delle Caserma ex Mardichi che dista circa 400 metri dalla sede della Caritas sempre lungo via 15 Giugno. Questo complesso, utilizzato durante la passata amministrazione per mostre e pubblici spettacoli, potrebbe diventare un definitivo ricovero per i senzatetto, raggiungendo l’obiettivo di valorizzazione e recupero ai fini sociali prospettato nello studio commissionato nel 2017 dalla Fondazione Carispezia. I moduli previsti potrebbero ugualmente essere collocati nel capannone esistente all’interno di tale complesso evitando commistioni di attività fra loro non compatibili.

Infine vogliamo ringraziare tutte le Autorità che hanno voluto decidere sul futuro e sulle modalità di svolgimento della nostra attività senza nemmeno avere un confronto con la nostra rappresentanza istituzionale, ignorando di concordare i dovuti aggiornamenti dei protocolli di utilizzo delle strutture sportive.

COMITATO PROVINCIALE FIDAL DELLA SPEZIA

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