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Anche sulla Spezia l'ombra della 'Ndrangheta In evidenza

Sequestrata la sede di una società indiziata di legami con le cosche

Tocca anche La Spezia l'operazione della Dia di Reggio Calabria, dello Scico di Roma e del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura nazionale antimafia e della Procura antimafia reggina, che ha portato al sequestro di beni per un valore di circa 50 milioni di euro.
Al di fuori della Calabria l'operazione ha coinvolto, oltre alla provincia della Spezia, Milano, Brescia, Mantova, Varese, Pavia, Vicenza, Lecce e Sassari.

 

I beni sequestrati, costituiti da beni mobili e immobil, ma anche società e rapporti finanziari, sono riconducibili a tre imprenditori “indiziati di contiguità a note cosche reggine”.

Il sequestro è in qualche modo uno svluppo dell'operazione Martingala, risalente al 2018, che aveva portato a “provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi nei confronti di 27 persone, ritenute responsabili a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego di denaro, di beni, di utilità di provenienza illecita, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, trasferimento fraudolento di valori, frode fiscale nonché associazione a delinquere finalizzata all’emissione di false fatturazioni e reati fallimentari”.

Le indagioni hanno permesso di scoprire un sodalizio criminale che aveva la propria sede a Bianco, piccolo paese nella provincia di Reggio Calabria, ma aveva ramificazioni in molte parti d'Italia e all'estero.

L’organizzazione poteva contare su varie società di comodo, coinvolte in operazioni commerciali inesistenti, in modo da celare trasferimenti di denaro con l'estero e riciclare denaro.

Questo aveva portato “ad articolati flussi finanziari tra le aziende degli indagati e le società di numerosi “clienti” che di volta in volta si rivolgevano agli stessi per il soddisfacimento di varie illecite finalità, tra cui la frode fiscale”.

Al centro i tre imprenditori nei confronti dei quali è scattato oggi il sequestro dei beni: 18 imprese commerciali, 18 immobili, 7 automezzi, 1 imbarcazione da diporto, 10 orologi di pregio (Rolex, Paul Picot, Baume & Mercier), disponibilità finanziarie e rapporti bancari/assicurativi, per un valore di circa 50 milioni di euro.

Tra le numerose società una, che opera nel settore della metanizzazione, ha una sede anche alla Spezia.

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