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Commercianti di nuovo in piazza: “Non moriremo di Covid, ma rischiamo di morire di fame” (foto) In evidenza

Altra protesta in piazza Europa: “Abbiamo perso la voglia di vivere”. Peracchini: “Porteremo il vostro grido di dolore a Roma”.

Sono scesi nuovamente in piazza le partite Iva e i commercianti spezzini, per lanciare l’ennesimo grido di dolore dopo le continue chiusure delle loro attività a causa delle misure restrittive anti-Covid.

Disperazione e rabbia sono i sentimenti che accomunano i titolari di ristoranti e bar, che in molti casi hanno perso la quasi totalità dei loro introiti e ora rischiano di chiudere, anche se le proposte sulle modalità di protesta non mettono tutti d’accordo: c’è chi invoca “la disobbedienza civile” e annuncia che resterà aperto comunque, zona arancione o no, ma c’è anche chi non la vede allo stesso modo, soprattutto per il timore di ulteriori stangate per via delle possibili sanzioni.

“Abbiamo perso la nostra voglia di vivere. Ci servono ristori veri, non elemosine. Non moriremo di Covid, ma rischiamo di morire di fame. Dobbiamo combattere!”, hanno gridato stamani in piazza Europa, chiedendo interventi urgenti anche al neoministro del lavoro, lo spezzino Andrea Orlando. La protesta continuerà anche lunedì prossimo, sempre in piazza Europa.

In piazza ad ascoltare i commercianti c’era anche il sindaco Pierluigi Peracchini, intervenuto a sua volta davanti ai circa duecento manifestanti: “Come istituzioni locali siamo stati esautorati dalla gestione di questa emergenza. Il problema vero è che quando si prendono certi provvedimenti bisogna nello stesso tempo far arrivare gli aiuti economici alle attività colpite, e le misure restrittive devono essere comunicate nei tempo giusti. Spesso non abbiamo nemmeno la possibilità di aiutare i nostri concittadini in difficoltà ed è difficile farsi ascoltare a Roma. Cercheremo insieme alla Regione di portare la vostra voce al governo, e voglio confermarvi la nostra disponibilità per cercare di aiutarvi, per quanto ci è possibile”.

Al termine della manifestazione sono arrivate anche le critiche della capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale Federica Pecunia, che ha fatto notare come “chi non ha pagato la Cosap e la Tari nel 2020 non avrebbe diritto a riaprire i dehor quest’anno”. “Che Peracchini faccia pochi discorsi – ha attaccato Pecunia – venga incontro ai commercianti eliminando l’obbligo del saldo dell’anno precedente, altrimenti dal 1 aprile molte attività si troveranno in difficoltà. Ho fatto un accesso agli atti e attualmente le attività che hanno chiesto il rinnovo sono pochissime rispetto all’anno scorso. L’amministrazione deve risolvere questa situazione”.

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