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“Abbiamo dimostrato che si può cenare in sicurezza anche al ristorante” In evidenza

I ristoratori, tra le categorie più colpite a causa delle restrizioni per l'emergenza da Covid-19, in una cena simbolica in hotel per dimostrare che è possibile cenare in sicurezza.

Uno dei settori più colpiti in questo lungo anno di emergenza Covid-19 è sicuramente quello della ristorazione. Una prima lunga chiusura prolungata, poi aperture a singhiozzo seguendo le colorazioni regionali che di volta in volta cambiano con annesse differenti regole passando dalla possibilità di fare solo domicilio e asporto fino all’apertura a pranzo, ma con i coperti dimezzati per mantenere il distanziamento.

Per non parlare delle difficoltà con dipendenti, fornitori, scorte di viveri che a volte sono state buttate perché i ristoratori all’ultimo hanno scoperto che non avrebbero potuto aprire il giorno dopo, esempio su tutte la chiusura di San Valentino.

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Molti hanno lamentato ristori in ritardo e inadeguati rispetto ai mancati incassi a fronte di spese da sostenere, come ad esempio l’affitto del locale. A fronte di tutto questo anche la sensazione, raccontata da molti lavoratori del settore, di sentirsi additati come “untori”, un po’ come se la principale causa di diffusione da Covid-19 sia proprio il ristorante o il bar.

Questa sera, all’NH Hotel alla Spezia, alcuni ristoratori si sono ritrovati per una cena simbolica, per dimostrare che si può mangiare in sicurezza anche la sera. Un’iniziativa promossa da Confcommercio La Spezia, presenti alla cena anche Gianfranco Bianchi, presidente Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia e Roberto Martini, direttore Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia. Una cena simbolica regolare a tutti gli effetti, poiché stando alle regole del Dpcm è consentito cenare in Hotel se poi si pernotta nello stesso, cosa che hanno effettivamente fatto i ristoratori presenti alla cena, in fila con la mascherina in attesa di entrare nel salone per consumare il pasto, con tavolo e stanza per il pernottamento prenotati.

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"Questa è una manifestazione fondamentale per far capire che come si può cenare in sicurezza in un albergo con tutte le disposizioni si può mangiare anche dentro un ristorante - come ha sottolineato Sandro Baudoni, un ristoratore di Santo Stefano di Magra - Se si può mangiare in sicurezza in un ristorante a pranzo lo si può fare anche la sera. Siamo chiusi da 270 sere, tante attività stanno soffrendo di questa situazione". 

"Ho appoggiato questa iniziativa perché è importante sostenere la ristorazione e il commercio in generale che sta vivendo da un anno un periodo drammatico - ha ribadito Gianni Balducci, presidente Fimaa Confcommercio La Spezia -  Questa sera abbiamo dimostrato che ci si può sedere al ristorante senza nessun pericolo quando ci sono controlli che impediscono assembramenti".

"Il delivery e il take away sono dei palliativi che possono coprire il 15% del fatturato che facevamo quando tutto era normale - ha dichiarato Diego Sommovigo, ristoratore - La cosa che manca di più è il rapporto umano che si è creato con i clienti in anni di fiducia reciproca. Oggi al mio ristorante è successo che clienti che non si vedevano da 6 mesi si sono ritrovati al ristorante ed è stato bellissimo, parliamo di amici di una vita che a causa del Covid-19 non si vedevano da tempo. Oltre al danno economico che per noi sta diventando sempre più difficile da recuperare, c'è anche un pezzo di vita che ci manca". 

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