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Salita Canata, i residenti: "Ecco cosa ci preoccupa davvero" In evidenza

Il commento di un gruppo di 60 residenti dopo aver ascoltato il dibattito tra maggioranza e opposizione durante lo scorso Consiglio Comunale 

Non sono bastate le risposte fornite dall'amministrazione durante il Consiglio Comunale del 30 aprile sulla questione Salita Canata: il dibattito sul progetto immobiliare previsto in quella zona va avanti.

A parlare ora sono circa 60 residenti, che, come già fatto nei mesi scorsi, tornano a spiegare le loro preoccupazioni, commentando anche alcuni commenti fatti dagli assessori e dal sindaco Paoletti proprio durante il Consiglio Comunale, chiamato a votare una mozione sul tema presentata dal gruppo consigliare Siamo il Golfo dei Poeti. 

"Speravamo sinceramente che la mozione fosse approvata da tutti- spiegano- non trattandosi di contrapposizione politica, ma espressione delle preoccupazioni di oltre sessanta residenti di Salita Canata e Via General Ferrari. Preoccupazioni già precedentemente sottolineate in due lettere inviate lo scorso mese di Marzo a tutti i gruppi consiliari, come pure al Sindaco ed agli assessori Russo e Gianstefani".


La mozione, come abbiamo spiegato, chiedeva la revisione anche parziale del contenuto della convenzione tra Comune e soggetto attuatore, la proprietà Picedi: "Quest'ultimo, a parziale scomputo degli oneri di urbanizzazione relativi alla costruzione di una villa bifamiliare e una monofamiliare in due terreni di proprietà siti in Salita Canata, fra le altre cose si dovrebbe impegnare a realizzare 20 parcheggi a uso pubblico lungo il margine di un tratto di via San Giuseppe e poi ad ampliare sensibilmente un tratto di Salita Canata (tra l’altro senza prevedere un marciapiede per i pedoni che dovranno percorrerla per salire a Barcola-Bellavista e di lì a Pugliola).

La Soprintendenza risulta aver già dato parere favorevole in merito alla realizzazione dei due edifici, ma rispetto alla nostra preoccupazione che venisse modificato in maniera determinante il percorso 'testimoniale' tra gli ulivi di Salita Canata e che si realizzassero i 20 parcheggi, la stessa Soprintendenza ci ha risposto affermando che 'nulla al riguardo risulta essere stato presentato per la valutazione di competenza di questo ufficio. Si comunica che, quando dovesse essere richiesto il parere di competenza, verrà posta la massima attenzione al tema segnalato'.

Tale risposta è stata inviata per conoscenza anche al comune di Lerici che, nelle persone degli assessori Russo e Gianstefani, durante il Consiglio Comunale di venerdì scorso hanno minimizzato più volte il valore testimoniale della zona, non ritenendo neppure prioritario rivolgere alla Soprintendenza una richiesta di parere in merito, come più volte suggerito invece dal consigliere Ratti nel presentare la mozione".

Parlando della necessità di realizzare i parcheggi, il Sindaco ha spiegato come questa decisione derivi anche da lamentele avanzate proprio dai cittadini; spiegano però i residenti: "Precisiamo che tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio di quest’anno furono sanzionate alcune auto di residenti, per due giorni consecutivi, perché sostavano sulla linea bianca di delimitazione della carreggiata di Salita Canata.

Fatto insolito, dal momento che le strisce erano presenti già dall’estate del 2020 e mai nessuna auto fu sanzionata per tale motivo. Le uniche sanzioni riguardavano auto in sosta prive di pass. Chieste spiegazioni di questo strano 'accanimento' in pieno inverno al Sindaco, all’assessore Russo e alla Comandante della Polizia Municipale, fu risposto che la striscia bianca non lo consentiva e così, dai primi di febbraio nessuna auto di residenti è stata più parcheggiata in quel tratto di strada e si è andati a parcheggiare lungo la discesa di via San Giuseppe, sufficientemente larga da consentire il transito a qualsiasi veicolo.

Successivamente si venne a conoscenza del progetto e della convenzione, ossia che i 20 parcheggi pubblici a pettine a lato della via San Giuseppe, attualmente già utilizzata come parcheggio per 10-12 auto lungo strada, ridurranno considerevolmente una parte di uliveto e, cosa ancora più preoccupante, incentiveranno parecchie persone, soprattutto durante i mesi estivi, a cercare uno spazio per l'auto in questa zona.
Questo perché Via General Ferrari, pur essendo ZTL, in pratica consente l'entrata di molti anche sprovvisti di pass, non essendovi alcuna telecamera di controllo. Durante le ore in cui la ZTL non è attiva e specialmente in estate, molti vi accedono per parcheggiare, inoltrandosi in Salita Canata e in Via San Giuseppe, dove ormai da anni si è sparsa la voce che si possano facilmente trovare parcheggi, con scarse probabilità di incorrere in sanzioni.

Ecco cosa ci preoccupa: l’aumento del traffico in Via Gen. Ferrari, dove è presente una scuola materna e dove prossimamente si insedieranno gli uffici dell’Urbanistica presso l’ormai ex scuola materna Augenti; l’aumento del traffico di veicoli lungo Salita Canata e in Via San Giuseppe, che sono strade a senso unico alternato, con un imbocco talmente stretto da non consentire il transito ai mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco in entrambe le vie e neppure alle ambulanze da Via San Giuseppe".


Proseguono i residenti parlando del degrado citato in Consiglio Comunale: "Non meno ci preoccupano l’incuria e lo stato di abbandono in cui versa l’uliveto, ribaditi e sottolineati anche all’interno della mozione: ulivi mai più potati da anni, sterpaglie e rami secchi ovunque, tronchi spezzati, spazzatura gettata in mezzo ai rovi, topi che girano indisturbati.

Pertanto, se da un lato valutiamo positivamente la previsione di rifacimento dei muretti in pietra (ora parzialmente crollati) nel tratto intermedio di Salita Canata e il ripristino dell'acciottolato nelle parti deteriorate della pavimentazione pedonale, dall'altro siamo dispiaciuti che la mozione non sia stata accolta favorevolmente da tutti i membri del Consiglio Comunale e che non ci sia stata la volontà, da parte dell’Amministrazione, di ascoltare le proposte di modifica dei lavori richiesti alla proprietà, come oneri di urbanizzazione, avanzate da oltre sessanta cittadini residenti, quali: cura e mantenimento dell’uliveto, bonifica e recupero dei muretti a secco ormai completamente ricoperti dai rovi, costituzione di una rete idrica di pronto intervento completa di idranti stradali per consentire interventi di spegnimento degli incendi che potrebbero verificarsi nelle abitazioni e nello stesso uliveto.


Basterebbero questi interventi per sanificare e rendere più fruibile l’unico polmone verde rimasto a Lerici, patrimonio per la collettività e bene di ciascuno. Auspichiamo che l’Amministrazione possa ripensarci e che sia disposta a confrontarsi davvero con tutti i cittadini".

 

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