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"La Spezia resterà il cuore manifatturiero di ASG" In evidenza

di Elena Voltolini - Non solo svaniscono i timori di licenziamenti, ma ci saranno nuove assunzioni. La Società smentisce invece l'interessamento ad aree dismesse da Enel.

Dai rappresentanti della Società arrivano conferme sulle buone prospettive per il futuro di ASG Superconductors. Nel corso della Commissione Consiliare che si era riunita una decina di giorni fa, i sindacati avevano espresso il loro ottimismo ed oggi, sempre di fronte alla III Commissione, l'Amministratore Delegato della Società, Sergio Frattini, ha confermato che le commesse non mancano: il lavoro c'è e ci saranno anche nuove assunzioni.

Sono pertanto svanite le nubi che circa un anno e mezzo fa si stavano addensando su una delle realtà d'eccellenza del territorio spezzino.

La commessa delle bobine per il progetto ITER, infatti, stava avviandosi a conclusione e sembravano non esserci all'orizzonte altre importanti lavorazioni che permettessero di mantenere i livelli occupazionali in essere. Da allora, però, le cose sono cambiate ed oggi ASG guarda al prossimo quinquennio con ottimismo e dai timori di ridimensionamento occupazionale si passa alla prospettiva di nuove assunzioni.

ASG conferma anche il ruolo centrale che continuerà ad avere la propria sede spezzina.

“ASG è arrivata alla Spezia nel 2010 – esordisce l'Amministratore Delegato Sergio Frattini - perchè nello stabilimento di Genova Campi non aveva gli spazi e le strutture necessarie per realizzare le bobine per il CERN. Era stata quindi individuata l'area ex San Giorgio alla Spezia ed erano anche stati assunti una trentina di dipendenti di quel noto marchio che erano stati formati per poter operare all'interno di una realtà così complessa ed altamente specializzata come ASG.

Ora quella commessa si avvia a conclusione: manca infatti solo la spedizione, probabilmente a luglio, dell'ultimo dei 10 magneti destinati al progetto ITER.

Spezia è stata quindi la risposta ad una necessità specifica, ma anche alla più generale volontà dell'azienda di entrare nella costruzione di magneti più grandi, che gli stabilimenti genovesi non erano e non sono in grado di realizzare”.

Se le “maxi bobine” per il CERN sono il progetto più noto ed avveniristico cui ASG sta contribuendo negli ultimi anni, non sono certo l'unica importante commessa a cui sta lavorando: “Parallelamente – aggiunge Frattini – abbiamo completato la commessa per un centro di ricerca russo ed un'altra per un centro di ricerca tedesco dovrebbe terminare a metà 2024. Inoltre, al momento, abbiamo una parte del personale spezzino che è impiegata in Francia”.

Perchè allora ci sono stati timori di un ridimensionamento occupazionale in ASG? Frattini lo spiega così: “Un anno e mezzo fa c'era una situazione un po' più critica per la natura stessa del nostro business, perchè ci rivolgiamo a progetti di alta tecnologia per Istituti di ricerca e tipicamente si tratta di progetti grandi ma sporadici. Il nostro è un business che ha una certa ciclicità. Nel 2020 abbiamo dovuto rallentare, ed anche fermarci per un mese e mezzo, per il lockdown e alcune commesse sono slittate, anche perchè pure i nostri clienti si sono fermati. La buona notizia è arrivata a febbraio di quest'anno ed è stata la vittoria della gara per la fornitura delle bobine per il progetto DTT che sarà sviluppato nel centro ENEA di Frascati. Saranno costruite alla Spezia, che resta il cuore manifatturiero di ASG”.

Alla Spezia, infatti, lavora circa la metà dei quasi 90 operai di ASG. Nessun timore, quindi, per il prossimo futuro, con un orizzonte almeno quinquennale, per la tenuta occupazionale. Anzi.

“Abbiamo previsto investimenti per l'assunzione di una ventina di persone, anche se l'impatto sulla Spezia non sarà elevato perchè si parla di 4 o 5 ingressi. Il nuovo personale, infatti, sarà impiegato nell'attività di ricerca e sviluppo, che è concentrata su Genova. Anche lì pertanto, visto che stiamo acquisendo ulteriori commesse e che si spera che anche la ricerca porti a nuovi lavori, i problemi sul fronte occupazione dovrebbero risolversi”.

Note positive, quindi, sia per l'occupazione diretta che per l'indotto, ed in questo caso si parla prettamente di logistica in quanto per quanto riguarda le aziende che forniscono le materie prime necessarie per le lavorazioni ASG si rivolge all'estero non essendoci, non solo alla Spezia ma neppure in Italia, aziende che le producano.

Se sul fronte occupazione, pertanto, la Società ha confermato quanto già detto dai sindacati, sul possibile interessamento di ASG per le aree che dovrebbero essere dismesse da Enel fa più chiarezza e apre molto meno.
“Noi abbiamo un azionista molto legato al territorio ligure, ma il nostro mestiere non è investire per recuperare aree industriali. Gli stabilimenti che abbiamo sono al momento sufficienti per le attività in essere ed i piani futuri. Non abbiamo interesse ad oggi ad acquisire nuove aree.

Stiamo investendo per lo sviluppo di prodotti legati all'energia pulita e in passato ci sono state interlocuzioni con Enel, ma sempre sul fronte tecnico, soprattutto sul tema dei porti verdi e dell'allacciamento delle navi in porto. Tutto questo, comunque, ci vedrebbe o parte di un polo o fornitori di tecnologia”.

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