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Clona un profilo Facebook per sedurre una ragazza, scoperto dalla foto di un tatuaggio In evidenza

Identificato grazie alle indagini della Polizia Locale di Santo Stefano, rischia fino ad un anno di carcere per "sostituzione di persona".

Un cittadino residente a Santo Stefano di Magra, su input del proprio avvocato, si è rivolto alla Polizia Locale di Santo Stefano di Magra, guidata dal Comandante Dott. Maurizio Perroni, per denunciare che qualcuni, a lui sconosciuto, sul Social Network Facebook, si era sostituito alla sua persona, utilizzando le sue foto, al fine di sedurre una ragazza.

 

La vittima della sostituzione, un giovane santostefanese di bell’aspetto, è riuscita a rendersi conto dell’accaduto poiché un suo amico ha notato che una ragazza ha postato la foto del malcapitato in un gruppo di tatuaggi su Facebook chiedendo l’identità della persona. Il giovane ha quindi osservato attentamente il profilo del soggetto ignoto che si era sostituito a lui e pure in modo credibile, tanto è vero che si era fatto un profilo identico anche coinvolgendo foto dei famigliari.

Con tale profilo, e quindi con foto che ritraevano il ragazzo di Santo Stefano, non ha avuto di certo difficoltà nel sedurre una ragazza di Firenze vittima di tale inganno. La “relazione” virtuale con la trentacinquenne fiorentina è andata avanti per circa otto mesi, ma quando la ragazza ha chiesto di incontrarsi di persona, alle risposte evasive, sono scattati i primi dubbi. La donna ha quindi deciso di fargli una sorpresa, chiamandolo al telefono e dicendogli che si trovava vicino a casa sua, ma a tal punto i dubbi su tale profilo si sono fortificati ancor di più in quanto il soggetto che si è sostituito al giovane di Santo Stefano di Magra si è innervosito, riferendo alla ragazza che così di sorpresa non poteva stare con lei perché impegnato e che per farle compagnia avrebbe mandato due suoi amici.

La ragazza è stata quindi in compagnia dei due ed in particolare uno dei due, durante la serata, le ha rivolto diverse avance senza peraltro riuscire nell’intento. Dopo pochi giorni la ragazza ha visto però svanire i contatti su Facebook col profilo al quale ormai era legata. A tal punto, considerato che il giovane ritratto nella foto del falso profilo mostrava alcuni tatuaggi, ha scritto su un sito di tatuatori se qualcuno era in grado di identificarlo e così l’amico della vittima, iscritto a tale gruppo di tatuatori, glielo ha riferito.

A seguito della querela, il Vice Comandante Dott. Andrea Prassini, ha avviato una serie di indagini piuttosto accurate ed estese a diverse parti d’Italia, coinvolgendo, per competenza territoriale, altri comandi di Polizia Locale. All’esito delle indagini, dopo circa un mese, il soggetto ignoto è stato identificato in un quarantenne di origine macedone (R.H.) residente nella provincia di Livorno e con numerosi precedenti penali, cui si aggiungerà quello di “sostituzione di persona” disciplinato dall’art. 494 del codice penale e che prevede la pena della reclusione fino ad un anno.

Giusto sapere che sul punto, si è anche espressa la Suprema Corte di Cassazione: nel luglio 2020, la Quinta Sezione Penale, con sentenza n. 22049/2020, nel rigettare un ricorso, ha ribadito la gravità di tale delitto.

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