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C'è la conferma definitiva: il 31 dicembre 2021 finisce l'era del carbone per la centrale Enel della Spezia In evidenza

L'annuncio del Ministro Cingolani durante un question time alla Camera. Ancora incertezza sul futuro: resta aperta la questione turbogas.

 

 

"Il 30 novembre Terna ha comunicato che dall'1 gennaio 2022 sarà dismesso il gruppo a carbone della centrale Enel della Spezia, come richiesto dalla stessa azienda. La decisione è conseguente all'approvazione da parte dell'autority Arera, arrivata il giorno precedente, del meccanismo per l'approvvigionamento della riserva primaria sul mercato".

Lo ha annunciato questo pomeriggio alla Camera dei Deputati il Ministro Cingolani rispondendo al question time del deputato di Liberi e Uguali Federico Fornaro.

Resta ancora aperta, invece, la questione relativa alla realizzazione dell'impianto a turbogas

"La sostituzione dell'unità a carbone con il gas rientra nella scelta del privato - ha sottolineato il Ministro - Alle istituzioni spetta valutare se i progetti rispettano tutti i vincoli posti dalle normative ambientali, paesaggistiche e per la tutela della salute. Il procedimento di VIA si è concluso con esito positivo. Questo è un tassello necessario ma non sufficiente, non definitivo per la conclusione dell'iter autorizzativo. Ora verranno ascoltati i pareri di tutti i soggetti coinvolti, che saranno chiamati in Conferenza dei Servizi".

Questione ancora aperta, quindi, con la parola che passa, almeno per esprimere il proprio parere, anche a Regione Liguria. Ricordiamo che il Consiglio comunale della Spezia e quello di Arcola e il Consiglio regionale hanno già espresso il loro NO al turbogas.

"Non si discute la legittimità dei passaggi della VIA e di tutto il percorso autorizzativo - ha replicato in Aula il deputato Fornaro - serve una scelta politica di fondo. Chiediamo che il governo si assuma la decisione di finire la produzione di energia elettrica alla Spezia, in coerenza con la volontà del territorio e con la transizione ecologica".


LE REAZIONI

“Lo stop al carbone alla Spezia come affermato dal Ministro Cingolani rappresenta una svolta epocale per la nostra Città e per tutto il nostro territorio - dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - dal primo gennaio 2022 saremo finalmente liberi dal carbone, dopo decenni La Spezia ha vinto una grande battaglia di civiltà e di tutela dell’ambiente. Adesso, però, è la volta del turbogas: non è possibile che chi sia sul territorio in opposizione dica cose contraddittorie quando siamo trova a Roma, magari da Ministro o da parlamentare. Chi dice no al turbogas alla Spezia, deve dirlo anche a Roma. Il Comune sulla questione per la prima volta nella sua storia amministrativa ha dato parere sfavorevole al progetto presentato da Enel non solo con ordini del giorno ma con una variante al PUC, cioè atti formali, veri e concreti. Anche la Regione si è espressa in tal senso, a fianco del nostro territorio. Ora è il momento che il Governo si esprima, chiaramente sull’argomento così che i cittadini possano conoscere le responsabilità politiche in merito: l’unico che può superare la variante al Puc comunale che vieta il turbogas è il Ministro, nessun altro”.


“Abbiamo ascoltato le parole del Ministro Cingolani sul futuro della centrale Enel della Spezia” - afferma l’Onorevole Lorenzo Viviani, capogruppo della Lega nel Consiglio comunale della Spezia - “Come Consiglio comunale e come Regione abbiamo già espresso il nostro chiaro dissenso alla centrale a Turbogas, un intero territorio si è espresso contro questa ipotesi. Bene la conferma da parte di Terna che la centrale a carbone dal 2022 potrà essere dismessa, ci preoccupa però la valutazione favorevole della VIA. È il Governo a stabilire la politica energetica del Paese, quindi il Governo abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e dire, come abbiamo fatto noi sui territori a gran voce, che La Spezia ha già dato”.


Roberto Centi, consigliere comunale della Spezia e consigliere regionale Lista Sansa, commenta: “La risposta del Ministro Cingolani da un lato tranquillizza sulla dismissione del carbone, fissandone la data al 1 Gennaio 2022, dall'altro non frena quanto dovrebbe sul turbogas. Il Ministro poteva dire che l'iter della Valutazione di Impatto Ambientale che ha presentato come confermativo presenta degli aspetti problematici come quello sull'impatto sulla salute della popolazione. È vero invece che spetta ora alla Giunta Regionale ed a Toti dare un parere negativo con una delibera adeguatamente motivata sotto tutti i profili, visto che il Consiglio regionale ha già votato un no secco unanime al turbogas, insieme ai consigli comunali di Spezia e Arcola. La Regione verrà chiamata in Conferenza dei Servizi, ma il voto unanime del Consiglio Regionale quindi deve essere supportato da una chiara e motivata delibera di Giunta. Stiamo lavorando fin da oggi per sollecitare Toti in questo senso”.


"La politica energetica del Paese la decidono i governi, l'attuale Piano energetico nazionale è infatti stato voluto e votato dall'esecutivo formato da PD, M5S, Liberi e Uguali e Italia Viva e stupisce sempre non poco che gli esponenti locali di quei partiti non se ne vogliano assumere la responsabilità, votano a favore a Roma e contro quando arrivano a casa. La centrale a carbone della Spezia cinque anni fa, l'on. Andrea Orlando allora ministro dell'Ambiente, aveva l'occasione di farla chiudere, invece autorizzo' l'Enel a rimanere fino al 2028" - lo dichiara la deputata di Coraggio Italia, Manuela Gagliardi - "La risposta al question time di oggi del Ministro Cingolani non è niente di diverso da quello che già sapevamo, l'autorizzazione tecnica per trasformare l'attuale centrale a carbone in un gruppo a turbo gas può essere concessa, perché il sito ha le caratteristiche necessarie, ma quello che la politica deve decidere è se vuole finalmente liberare Spezia dai combustibili fossili oppure no. La nostra città paga scelte sbagliate di chi oggi vorrebbe addossare la responsabilità ad altri ma che invece poteva e può ancora oggi cambiare la politica energetica nazionale. Una risoluzione a mia prima firma in commissione, che attende di essere discussa da settimane, propone un impegno al governo ad adottare iniziative garantendo la definitiva dismissione della centrale di Spezia, escludendo una sua riconversione da carbone a gas o ad altro combustibile fossile. La politica è ancora in tempo per intervenire invertendo una volta per tutte le decisioni del passato".

 

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