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Un sentiero in mare nel paradiso delle Cinque Terre

Anche il mare può nascondere oasi pedonali, anzi natatorie, dove riscoprire la bellezza del paesaggio, dell'ecologia, dei profumi (veri e incontaminati) di salmastro, degli scenari subacquei e soprattutto sguazzare nell'acqua senza pericoli. L'articolo completo sul percorso natatori di Vernazza, del giornalista Marco Gasperetti, sul blog del Corriere della Sera.

VERNAZZA (La Spezia) – Anche il mare può nascondere oasi pedonali, anzi natatorie, dove riscoprire la bellezza del paesaggio, dell'ecologia, dei profumi (veri e incontaminati) di salmastro, degli scenari subacquei e soprattutto sguazzare nell'acqua senza pericoli. E questo può accadere, come è successo a Vernazza nel cuore delle Cinque Terre, in un'area marina protetta. L'oasi, settecento metri da godere sotto scogliere di una bellezza unica, è stata appena inaugurata.

L'idea è venuta a Claudio Valerani, tecnico dell'Area marina protetta, al Parco delle Cinque Terre e al comune di Vernazza. Si parte dal porticciolo, davanti alla scogliera di Punta Mava, si nuota sino alla scogliera delle Ciappae e poi ci si gode il paradiso acquatico (dove natanti di ogni tipo non si possono neppure avvicinare) in una zona protetta delimitata da quattordici gavitelli, uno ogni cinquanta metri, provviste di cartellini numerati che potranno consentire il calcolo delle distanze percorse.

Vernazza, borgo delle Cinque Terre, ha appena inaugurato un percorso in mare eco-compatibile
Si nuota, si fa snorkeling e si spiano i punti più suggestivi. Come la statua subacquea della Madonna, segnalata da una boa, uno spettacolo imperdibile anche per i non credenti nello scenario della flora e della fauna marina. In questa area sensibile infatti ci sono praterie di posidonia oceanica, il coralligeno e altre biocenosi di pregio. E queste visite speciali e contingentate servono ad aprire al pubblico un piccolo paradiso perduto e garantirne l'eco-sostenibilità. «Un'iniziativa capace di coniugare salvaguardia dell'ambiente con una "antica" forma di ecoturismo: quello del nuotatore, – spiega Claudio Valerani – di colui che nel mare vede il luogo ove sguazzare tranquillo, in acque possibilmente cristalline, senza la paura di essere travolti dagli ormai numerosi mezzi nautici».

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