I funzionari dell'Ufficio Antifrode della Dogana della Spezia, al termine di una lunga attività di analisi dei flussi merceologici provenienti dalla Cina, hanno accertato una nutrita serie di episodi di contrabbando aggravato mediante sottofatturazione di merci di origine cinese (rotoli di tessuto) a carico di un cinese residente a Prato.
In particolare, l'imprenditore – già attenzionato per essere collegato ad altri soggetti sempre di etnia cinese ripetutamente denunciati per reati fiscali – è stato denunciato dai funzionari doganali alla Procura della Repubblica della Spezia per numerosi episodi di contrabbando aggravato e falso ideologico commessi in La Spezia, Livorno, Malpensa e Napoli mediante presentazione, in allegato alle diverse dichiarazioni di importazione, di fatture di acquisto abilmente alterate negli importi al fine di fare apparire un valore imponibile inferiore rispetto al reale. Nel corso delle successive perquisizioni, condotte congiuntamente dai funzionari doganali spezzini e dal personale del Corpo di Polizia Municipale di Prato, è stata ritrovata buona parte della merce importata illegalmente in Italia. Sono stati così posti in sequestro preventivo n. 5.092 rotoli di tessuto per un controvalore stimato di oltre € 600.000, in vista della loro successiva confisca obbligatoria prevista dall'art. 301 T.U.L.D., tenuto conto che il soggetto ha evaso la fiscalità di confine per oltre € 255.000. Il risultato raggiunto dimostra, oltre all'estrema precisione dell'attività di intelligence, l'importanza del rapporto di collaborazione già in essere da diversi mesi (sviluppatosi nel corso del tempo e che ha portato anche alla tenuta di alcuni incontri formativi per lo scambio delle reciproche esperienze operative) con la Polizia Municipale di Prato, la cui capillare conoscenza del territorio è di fondamentale importanza per l'individuazione dei locali e dei fondi utilizzati, anche in modo del tutto clandestino, dagli operatori che importano irregolarmente merci sul territorio nazionale.