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Calevo, l'attesa per il ritorno a due settimane dal sequestro In evidenza

Il passare dei giorni non indebolisce l'attesa e la mobilitazione delle comunità spezzine attorno alla famiglia di Andrea Calevo, il giovane imprenditore rapito nella sua villa a Narbostro di Lerici nei giorni precedenti in Natale.

Le indagini proseguono a tutto campo, come più volte riferito dal procuratore distrettuale antimafia di Genova Michele Di Lecce, che le coordina, ma sinora non sono approdate ad elementi concreti. Al momento non si ha alcuna notizia, nemmeno in ordine al fatto più importante, se Andrea sia ancora in vita, e questo non fa che accrescere il dramma dei familiari, in particolare della madre Sandra e della sorella Laura. La mobilitazione in favore di Andrea, con la richiesta ai rapitori che lo lascino tornare a casa al più presto, è generale, e coinvolge in modo particolare la comunità cristiana. In tutte le chiese della diocesi, in questo periodo festivo, si è pregato per questa intenzione, seguendo le indicazioni del vescovo Palletti, il quale a sua volta ha ricordato il dramma di Andrea Calevo e dei suoi familiari nel corso delle omelie tenute in occasione del Natale. A Lerici, domenica scorsa, oltre duemila persone hanno partecipato ad una fiaccolata silenziosa, conclusa da una preghiera e dalla benedizione impartita dal parroco don Federico Paganini, che tra i primi si era recato nei giorni precedenti a far visita alla famiglia insieme al suo predecessore monsignor Franco Ricciardi. Parlando con la stampa, la sorella Laura ha ringraziato tutti, ed in particolare ha citato il vescovo diocesano per la sua decisione, ricordata sopra, di invitare alla preghiera tutte le parrocchie. Purtroppo il tempo passa e non ci sono ancora notizie. Ma la speranza, umana e cristiana, rimane accesa anche in queste giornate di fine anno.

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