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Sarzana, doppio evento per l’Istituto Parentucelli - Arzelà (foto) In evidenza

di Luca Manfredini – Donazione della biblioteca di casa Pizzuto a cura degli eredi e inaugurazione della sede del premio “Montale Fuori di Casa”, due cerimonie come giusto proseguo della strada tracciata da “Nuncia”.

 

Un’eredità culturale importante donata dalla famiglia, importante quasi come la cultura, l’insegnamento e l’impegno civico donato alla comunità da Annunciata Crugnola Pizzuto (Nuncia), compianta professoressa scomparsa nel 2015 e ricordata ancora dai suoi studenti come “La grande donna”. Oltre 1.000 volumi a riempire un’intera parete della biblioteca del Parentucelli – Arzelà, e a mantenere per sempre viva la passione ed il ricordo dell’insegnante che amava definire la biblioteca come la sua casa preferita. I figli hanno rinnovato questo legame e arricchito chiunque voglia accedervi con la storia e l’identità presente in ogni singolo volume: “Perché donare libri è un po’ come donare se stessi e condividere con gli altri il proprio essere. Ogni persona è la propria biblioteca, noi tutti siamo i nostri libri, preziosissima materia che costruisce la nostra mente e quindi la nostra vita”.
Queste sono parte delle parole dedicate dal docente Lorenzo Vincenti, presente alla donazione insieme al Dirigente Scolastico dell’Istituto, Vilma Petricone, all’Assessore alla Pubblica Istruzione Elisabetta Ravecca ed ai figli di Nuncia, Andrea e Paola. Una cerimonia affollata e commossa per una persona che è riuscita davvero a valorizzare parole ormai abusate come “cultura ed impegno”.

“Accogliere nella scuola i suoi libri è per noi motivo di orgoglio perché dobbiamo educare i ragazzi e contemporaneamente mantenere la memoria del passato e di chi ha tanto rappresentato la città. Nuncia era filo conduttore di amicizie e grandi insegnanti cui sono anche dedicate aule speciali, aggregatrice di risorse e affinità tese a costruire crescita e contributi per il gruppo e la città stessa – ricorda la Petricone – una grande ricercatrice e studiosa, appassionata anche di musica e di volontariato, espressione più grande della sua umanità”.
Come ben sanno molti dei ragazzi del Centro di crescita comunitaria di Don Martini, seguiti per lunghi anni con corsi di italiano, greco e latino e stimolati dalla sua passione nel difficile percorso per uscire dalla tossicodipendenza. Una scuola di recupero scolastico dove in molti sono riusciti a conseguire diploma e anche laurea.

La donazione Pizzuto contiene un numero di libri pari a 1.000, molti di questi riguardano la letteratura italiana sia moderna che antica, come L. Ariosto “Orlando furioso” del 1933; testi di letteratura teatrale italiana come “Il teatro Italiano” di Emilio Faccioli del 1975 – Letteratura straniera (francese, inglese, tedesca e spagnola) come “Colette” del 1903 e “Cervantes” del 1920 – Letteratura latina e greca tra cui “Le opere di Omero” del 1864, “Orazio”del 1882, Rovetta “Mater dolorosa” del 1882 – infine storia contemporanea tra cui molte opere di Arrigo Petacco e Giampaolo Pansa.

“I volumi portati sono anche affetti privati da cui la famiglia si divide, una testimonianza che rimarrà nel tempo in perfetta coerenza con la vita della “Proffe”che ha messo da sempre libri e scuola come fondamenta portanti per ogni cosa – dichiara l’Assessore – una prosecuzione di un senso civico ufficializzante tutta la famiglia che qui ringrazio a nome del Sindaco".

“I libri che diventano vita quotidiana arricchiti dalla sostanza dell’insegnamento in una scuola dalle “Porte aperte” dove mettersi in gioco pienamente per unificare diverse generazioni, diversi valori e creare quella grana vitale che è la cultura – conclude Vincenzi – mi auguro che i ragazzi, come pure i nuovi giovani insegnanti, possano pascersi di questo dono importante”.

A giusto proseguo della mattinata e spirito ideale della linea culturale della scuola, l’Istituto Parentucelli –Arzelà ha messo a disposizione un proprio salone (ex biblioteca Arzelà) come sede ufficiale del “Premio Montale Fuori di Casa”, di cui Sarzana è madre storica sin dalla sua nascita 21 anni fa. La manifestazione ha abbracciato poi Genova, Milano e Firenze, le tre città dove il poeta ligure E. Montale ha vissuto. Il premio è dedicato non al poeta ma al Montale giornalista e saggista, l’uomo che ha saputo vedere e leggere il futuro del mondo anche al di là del proprio tempo.

“Una collocazione meritata per un premio prestigioso, sono felice che da oggi la scuola possa fregiarsi della collaborazione con il premio dedicato al grande poeta ligure – commenta la Dirigente Petricone - qui gli esperti si riuniranno per valutare quale grande firma premiare mentre noi cercheremo di assicurare agli studenti una qualche lezione effettuata proprio dalle importanti firme premiate”.

Il premio nasce nel 1996 dall’intuizione di Adriana Beverini, fondatrice del Parco Letterario Montale nelle Cinque Terre e presente al Parentuccelli alla consegna della sede armata di forbici per tagliare il nastro di rito. Ha poi raccontato la sua creazione davanti ad un’aula colma di studenti dell’Istituto e presenziato ad una lezione su Montale a cura del giovane Ricercatore dell’Università di Bologna, Luca Mozzachiodi.

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