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Cgil ed Inca sabato 24 in 150 piazze d’Italia per la “Giornata della tutela” In evidenza

di Francesco Truscia - Cgil ed Inca organizzano per sabato 24 marzo alla Spezia e a Sarzana due “uffici in piazza” per far conoscere ai cittadini pratiche e diritti inespressi.

Due gli “uffici in piazza” previsti per questo sabato: uno alla Spezia dalle 9:00 alle 12:00 in piazza del Mercato ed uno a Sarzana dalle 9:00 alle 12:00 in piazza Luni. Si tratta di un’iniziativa che si svolgerà in contemporanea in 150 piazze d’Italia voluta da Cgil ed Inca per far conoscere ai cittadini pratiche e diritti legati a welfare, previdenza, invalidità civile e molto altro.

Il segretario generale della Cgil La Spezia Lara Ghiglione ha commentato i dati dell’attività dell’Inca del 2017 sottolineando l’esistenza di un “mercato del lavoro discontinuo” ed affermando che, nonostante si sia parlato di una flessibilità dovuta alle politiche occupazionali di questi anni (Jobs Act), in realtà “questo lato positivo della flessibilità non esiste”. Il segretario prosegue: “Oggi c’è una moda dei bonus per cui, se si rientra in determinati parametri, si possono chiedere gli 80€ oppure altri bonus. Riteniamo invece necessaria una politica di finanziamenti e investimenti strutturale che vada a creare occupazione stabile, i bonus risolvono i problemi fino ad un certo punto. Per sensibilizzare verso questi temi e per evidenziare la nostra presenza sabato abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa”.

Il patronato Inca è il primo a livello nazionale - ha dichiarato il direttore patronati Inca Cgil Beniamino Argenti - Copre una quota di mercato, rispetto agli altri patronati, del 36%. Il dato preoccupante in questi ultimi anni è quello riferito alle domande di disoccupazione (Naspi). Negli ultimi 3 anni, solo noi come Inca, abbiamo fatto circa 10mila domande e l’ultimo anno (2017) è quello con il dato più alto. La particolarità è che di queste 10mila domande più dell’80% riguarda due fasce d’età: quella dei giovani (25-35) anni e quella degli ultra sessantenni che dimostra chiaramente come la crisi la stiano pagando i giovani e gli over 60 che hanno perso il lavoro e hanno finito i due anni di ammortizzatore sociale. Mentre prima si andava in pensione a età normali, oggi in pensione si va a 67 anni con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, per le donne 41 e 10 mesi di contributi”.

Un quadro inquietante insomma, ormai non è una novità. Un mondo del lavoro in cambiamento con giovani che non riescono a crearsi un proprio spazio, perlomeno con un minimo di garanzie, e con i meno giovani che si ritrovano senza lavoro, senza pensione e con poche possibilità di reimmettersi nel mondo lavorativo data la non più giovane età.

“Alla Spezia negli ultimi due anni abbiamo svolto una campagna di controllo delle pensioni - ha affermato Beniamino Argenti - Il sindacato pensionati ha fatto svariati controlli ed è emerso, dato che sono molte le prestazione legate alla pensione collegate al reddito del pensionato o a quello familiare, che c'erano molte prestazioni o calcoli di pensioni sbagliati e quindi Il patronato ha fatto un’istanza di riesame. Quest’operazione ha riportato ben 300mila euro”.

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