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Sarzana: Regione, Provincia e Comune in ispezione alle scuole Poggi Carducci (videointervista) In evidenza

di Luca Manfredini – Diverse le ipotesi ancora al vaglio.

Una lunga sfilata di personaggi pubblici ha ravvivato la tarda mattinata dei due istituti scolastici sarzanesi. Tecnici e politici di Regione, Provincia e Comune insieme per valutare la nota problematica di vulnerabilità sismica che accompagna, insieme a tante altre liguri, anche la nostra scuola.

 

Al seguito del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, gli Assessori regionali Giacomo Giampedrone (Lavori pubblici, Infrastrutture e Viabilità, Ambiente e Tutela del territorio, Ecosistema costiero, Ciclo delle Acque e dei Rifiuti, Protezione civile, Difesa del suolo) e Marco Scajola (Urbanistica, Pianificazione territoriale, Demanio e Tutela del Paesaggio, Politiche abitative ed Edilizia, Attività estrattive, Rapporti con i lavoratori transfrontalieri), i Deputati Stefania Pucciarelli e Lorenzo Viviani (Lega Nord), il Consigliere regionale Andrea Costa, il Presidente della Provincia della Spezia, Giorgio Cozzani, e Assessori, Consiglieri e tecnici del Comune di Sarzana, guidati dal Sindaco Cristina Ponzanelli e dal Vice Sindaco Costantino Eretta.

La tematica in discussione è ben nota (potete leggerla QUI) ed il sopralluogo era teso ad approfondirla, alla ricerca di una soluzione per accogliere in piena sicurezza, e nel più breve tempo possibile, le circa 900 persone che frequentano i due Istituti. L’indice rilevato di vulnerabilità sismica attuale assicura infatti la corretta quotidianità, ma non tranquillizza in caso di un evento straordinario. Tale situazione incresciosa purtroppo non colpisce solo la scuola sarzanese, ma anche molte altre in Liguria e su tutto il territorio nazionale. Le nuove normative si scontrano infatti con i requisiti di quasi tutti i plessi scolastici costruiti intorno agli anni '60 e, solo nella nostra Regione, a fronte di stanziamenti nazionali in via di assegnazione di circa 32 milioni di euro, le necessità e richieste reali viaggiano intorno ai 160/170 milioni.

Le ipotesi sulle Poggi Carducci sono tutte al momento ancora aperte e si cerca un giusto compromesso tra il tema “Risorse e progetti definitivi” ed il tema “Tempo,” tanto importante per un Sindaco e per le proprie responsabilità. Dall’abbattimento del terzo piano dei due Istituti all’abbattimento totale e ricostruzione, dal rifacimento della palestra centrale come terzo Istituto che possa accogliere classi e costituisca solida unione ai due plessi laterali al trasferimento iniziale di parte dei bimbi accolti (quelli delle elementari) all’Istituto Parentuccelli per intervenire, dal rinforzamento di tutti i piloni di sostegno delle Poggi Carducci sino ad arrivare alla rivalutazione della storica scuola del XXI Luglio, chiusa da anni per problematiche simili. Tutto è allo studio e tutto è valutabile quindi, ma tutto è soggetto a costi, progetti e tempi.

“Ragionare con la Provincia per spostare i bimbi delle elementari (circa 260 bimbi) significa abbattere il rischio maggiore al momento e consentire interventi – spiegano Toti e Giampedrone - rimane un rischio per gli altri ragazzi e su questo bisogna ragionare per una veloce progettualità che assicuri entro breve un qualcosa di “cantierato”. Bisogna poi intervenire sullo Stato perché c’è la necessità di un aumento delle risorse a disposizione per questa problematica straordinaria, e anche la Liguria necessita di più fondi”.

C’è anche un tema responsabilità, come spiega poi Giampedrone: “Condividere con le famiglie un margine di rischio “accettabile” è il primo dei passaggi culturali che bisogna fare in un Paese che, dal punto di vista dei plessi scolastici, è molto carente”.

Confermato l’accesso per Sarzana al “Fondo strategico” regionale, risorse importanti, dedicate però alla riqualificazione di Sarzana in toto. Al Sindaco l’onere di decidere dove assegnarle perché la cifra dedicata non è aumentabile per una tematica aggiunta (vedi le scuole), ma è unica ed ha un utilizzo libero ma specifico. La priorità scuole quindi potrà andare a discapito di altri necessari investimenti sul territorio.

Bocciata la possibilità di usare dei “moduli scuole” noleggiati e installati su un apposito terreno, dove proseguire lo svolgimento dell’anno scolastico durante gli interventi sui progetti decisi (una spesa di circa 800.000 euro in tre anni): “Non c’è un’emergenza di fondo e quindi non posso attivare la Protezione Civile per avere i moduli – spiega l’Assessore Giampedrone – se trovo i moduli li trovo sul mercato e costano quasi quanto fare la scuola”.

Tra le cifre valutate nelle diverse possibilità di intervento: circa 2,5 milioni di euro per il rinforzo con strutture metalliche, e ciò non includerebbe la palestra la cui ricostruzione e rifacimento come plesso scolastico (ospitante circa 30 classi) avrebbe un costo di circa 4,5 milioni.

Ad un mese dal suono della campanella quindi permangono ancora tanti dubbi e tante possibilità, mentre il peso del finanziamento governativo di 4 milioni perso nella precedente Amministrazione aumenta a dismisura. La Regione e la Provincia sono stati pienamente coinvolti dal Sindaco Ponzanelli, assicurano il loro pieno interesse e nella prossima settimana saranno vagliate attentamente tutte le possibilità di intervento per arrivare all’apertura di un cantiere sin dalla prossima estate: “La trasparenza con cui il Sindaco Ponzanelli sta affrontando questa situazione molto delicata va premiata, perché condividere con i cittadini un percorso comune in piena chiarezza è un grosso pregio ed una novità – conclude Giampedrone – entro breve saranno valutate criticità, progetto e priorità”.

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