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Operazione Marepulito: da oltre vent'anni lotta alle microplastiche In evidenza

"Conclusa la maxi operazione di pulizia dei fondali con un risultato da record magi raggiunto prima. Pescati dal mare oltre 75 metri cubi di inquinanti”

 

Evento da record, una enorme quantità di inquinanti raccolti nella baia delle Grazie, nel territorio di Porto Venere, per la 28° edizione di Operazione Marepulito, anno 2019 , cioè la grande manifestazione organizzata dalla ProLoco graziotta, con il patrocinio ed il supporto del Comune di Porto Venere, per ripulire la costa, i fondali e il litorale della più bella insenatura naturale della Liguria.

Quella del 2019, la 28esima per la precisione, sarà ricordata alle Grazie come quella del record. Oltre 130 operatori, in mare, sott’acqua e sulla costa, hanno recuperato oltre 75 metri cubi di inquinanti, riempiendo un container ed una chiatta di materiali di ogni tipo, comprese tre imbarcazioni, un motore, pneumatici, rottami e quintali di plastica. Per portare a termine l’operazione sono state impiegate 18 imbarcazioni, tra cui tre unità navali “pesanti”, e sette veicoli a terra. Si tratta infatti, oggettivamente, della più grande e complessa attività ambientale della Liguria che questa stagione ha raggiunto il suo massimo storico per quello che riguarda il quantitativo raccolto. Palombari, sommozzatori e operatori sui vari natanti e sui mezzi, dal personale della Marina Militare (i palombari del ComSubIn) ai volontari delle varie associazioni, coordinati dalla Pro Loco graziotta, hanno infatti dato vita ad un intervento “pesante”, utilizzando mezzi speciali per eliminare dal fondale del mare oggetti che creano un costante inquinamento.

Dalle otto del mattino il borgo delle Grazie ( “città dei palombari" e "porto delle vele d'epoca ” ), un paese di marinai, subacquei e maestri d’ascia, legato a filo doppio alla cultura marinaresca più classica, è stato animato da professionisti delle immersioni, tecnici, appassionati, ragazzi e semplici gruppi di persone di ogni età che, in vista dell’estate, hanno dato una ripulita seria alla costa ed al fondale marino.

In particolare l'attenzione del progetto è sempre stata mirata all'eliminazione dal mare di plastiche e derivati, sin da quando la situazione non era vissuta ancora come un'emergenza. Negli ultimi dodici anni sono state eliminate dal fondo circa venti imbarcazioni di plastica che degradandosi producevano, oltre ad altre forme di inquinamento presenti nei relitti (oli, carburanti, vernici....) polimeri sintetici considerati una fonte di microplastiche. Secondo una stima per difetto in 28 edizioni di Operazione Marepulito sono stati raccolti circa 52 container di materiale inquinante, ovvero oltre 1.900 metri cubi di inquinanti. Il lavoro svolto in questi anni da volontari ha garantito che due spiagge fossero restituite all'uso della comunità dopo aver ottenuto i certificati di balneazione dopo anni di livelli di inquinamento non conformi ai minimi di legge.

“Non ci aspettavamo di dover chiudere con mezz’ora di anticipo l’attività perché abbiamo raggiunto il massimo di capienza del sistema di smaltimento _ spiegano gli organizzatori della Pro Loco presieduti da Giovanni Pegazzano _ ma è stato così. Per certi aspetti è un ottimo risultato, ma vuol dire però che esiste ancora chi usa il mare come una pattumiera. Una delle tre imbarcazioni raccolte sarà stata in mare da pochi anni, poi il vetro e la tanta plastica. Non ci fermiamo certamente, ma siamo preoccupati di questo risultato perché si tratta di un approccio al mare ed alla natura dannoso per la salute nostra e delle future generazioni.”

Oggi che il problema delle microplastiche è ben noto a tutti serve comunque un'azione costante per recuperare i danni provocati negli ultimi decenni. La consapevolezza che si trattasse di un problema la "gente di mare", da chi opera professionalmente ai pescatori amatoriali, lo aveva ben chiaro prima del 2008, vivendo il territorio, ed è per questo che da circa vent'anni Operazione Marepulito si dedica con attenzione al recupero di plastiche, derivati e similari dal fondale della più grande baia della Liguria ed uno dei porti rifugio più noti.

Quest'anno, oltre al grande e fondamentale contributo operativo dato dai reparti subacquei della Marina Militare, la collaborazione che arriva dalle aziende del settore e dai gruppo di volontari, il progetto ha visto il supporto di Legambiente Liguria che lo ha inserito nel progetto Pelagos Plastic Free.

Questi gli enti e le associazioni che hanno garantito anche quest’anno la partecipazione all’evento organizzato dalla Pro Loco fornendo personale e mezzi:

Marina Militare con i palombari del ComSubIn, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure, Comune di Porto Venere, Gruppo operai comunali, Guardia Costiera, Porto Venere Servizi Portuali e Turistici Srl, Polizia di Stato Centro Nautico e Sommozzatori, Pubblica Assistenza Croce Bianca Le Grazie, Pescicoltura Portovenere, Sepor, Velagiovane, Gama Sub, Marine Engineering, Gruppo Sub Ospedale, Spezia Sub, Diving Calafuria, Iandra Sub, Associazione Golfo dei Poeti, Mitilicoltori Spezzini, Associazione Sa Bastia, Legambiente e tanti volontari.

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