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Le Sentinelle in Piedi tornano in piazza: "Diciamo con coraggio il nostro sì alla vita e alla famiglia" In evidenza

Sabato 29 giugno, dalle 19 alle 20, in Piazzetta del Bastione, alla Spezia.

"Tornano le Sentinelle in Piedi, sabato 29 giugno, dalle 19 alle 20, in Piazzetta del Bastione, alla Spezia. E’ la sedicesima veglia dal 2014. Le Sentinelle daranno testimonianza pubblica, aconfessionale e apartitica, in favore della vita, della famiglia e della libertà.

Il giorno prima, venerdì 28 giugno, la Cassazione francese avrà emanato il verdetto riguardo al ricorso, presentato dal governo francese e dall’ospedale di Reims, per l’annullamento della decisione della Corte di Appello di Parigi di riprendere le procedure di alimentazione e idratazione di Vincent Lambert, quarantaduenne, tetraplegico.
Già nel 2014 il Consiglio di Stato aveva disposto la sospensione dei trattamenti, cioè la morte di fame e di sete, eufemisticamente chiamata “eutanasia” dai sacerdoti della neo-lingua politicamente corretta. La sentenza fu confermata dalla Corte europea dei diritti umani. Lo scorso lunedì 20 Maggio, a Lambert vennero interrotte alimentazione e idratazione ma, la sera dello stesso giorno, la Corte d’Appello accolse il ricorso dei genitori e ordinò il ripristino della nutrizione.

In Italia, la legge sulle cosiddette “Disposizioni anticipate di trattamento” è stato l’ultimo regalo della scorsa legislatura, approvata a tappe forzate e a colpi di maggioranza. Essa già prevede la possibilità di sospendere idratazione e alimentazione ai disabili e ai malati. Di fame e di sete è morta Eluana Englaro, dieci anni fa. Il giornale “Il Piccolo” di Trieste ha raccontato qualche giorno fa la vicenda di un uomo colto da ischemia. In base alla legge sulle Dat, la figlia ne chiede l’interruzione di alimentazione e idratazione. Di fronte al rifiuto da parte dell’ospedale di Cattinara, la figlia si rivolge al Tribunale, che permette il trasferimento del padre alla Casa di cura Salus, dove, il 18 febbraio scorso, sedato, è spirato, previa sottrazione di alimentazione e idratazione.
A seguito dell’uccisione in Svizzera di Dj Fabo, la corte costituzionale ha chiesto al Parlamento – con procedura inusuale – una nuova legge per scardinare il reato di istigazione al suicidio. Cioè, per introdurre anche in Italia il suicidio assistito.

A questa cultura della morte ci ribelliamo, ricordando le parole che il “leone di Muenster”, monsignor von Galen, pronunciò nel 1941 contro il programma segreto Aktion T4 per l'eliminazione di disabili psichici e fisici, malati lungodegenti e terminali, e pazienti non tedeschi: «Hai tu, o io, il diritto alla vita soltanto finché noi siamo produttivi, finché siamo ritenuti produttivi da altri? Se si ammette il principio, ora applicato, che l'uomo improduttivo possa essere ucciso, allora guai a tutti noi, quando saremo vecchi e decrepiti. Se si possono uccidere esseri improduttivi, allora guai agli invalidi, che nel processo produttivo hanno impegnato le loro forze, le loro ossa sane, le hanno sacrificate e perdute. Guai ai nostri soldati, che tornano in patria gravemente mutilati, invalidi. Nessuno è più sicuro della propria vita».

Ai politici italiani del 2019 chiediamo che ribadiscano che l’istigazione al suicidio è un reato, senza se e senza ma.
Intanto, la giustizia italiana ha recentemente condannato Massimo Gandolfini, leader dei Family Day del 2015 e del 2016. Il dottore è stato condannato a quattro mesi di reclusione, convertiti in una sanzione pecuniaria di 30mila euro, oltre a una provvisionale di 7.000 euro per l’Arcigay e 3.000 euro per l’allora presidente, più il pagamento delle spese processuali e il risarcimento del danno. In un intervento pubblico sostenne il legame tra l’ideologia del gender e la pedofilia. Similmente, Silvana De Mari dovrà pagare una multa di 1.500 e una provvisionale di 2.500 euro al Coordinamento Torino Pride e a Rete Lenford per aver legato l'attività dei gruppi Lgbt allo sdoganamento della pedofilia. Pochi mesi fa, a Perugia, veniva condannato ad un risarcimento di trentamila euro Simone Pillon, che nel 2014 aveva denunciato l'indottrinamento gender nelle scuole da parte dell'associazione Omphalos. La strategia è palese: che questi processi siano di monito a quanti si oppongono all’esaltazione dell’omosessualità.

E la propaganda Lgbt a giugno occupa le strade delle nostre città, con sfilate omo-erotiche sostenute da media, politici e colossi del business internazionale. Tali esibizioni riducono le persone a delle pulsioni sessuali, irridono la religione, rivendicano come diritti quelli che sono soprusi contro donne e bambini. Pensiamo all’utero in affitto, all’educazione gender nelle scuole, alla sessualizzazione dei bambini.

Le Sentinelle in Piedi non si associano al coro e non si lasciano intimidere. Testimoniamo con fiducia la bellezza della natura umana e diciamo con coraggio il nostro “sì” alla vita e alla famiglia, consapevoli che alle bugie servono tante gambe per diffondersi, alla verità bastano pochi testimoni per poter brillare nelle tenebre".

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