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Hammamet all'Astoria Lerici In evidenza

Il film su Bettino Craxi in programmazione dal 9 gennaio.

Un bambino che punta con una fionda una finestra di una Chiesa e ne rompe i vetri. Con quell’immagine si apre e si chiude il nuovo film di Gianni Amelio, Hammamet, che dal 9 gennaio è in programma ALL'ASTORIA LERICI. È forse l’immagine più esaustiva della politica di Bettino Craxi, tutta volta a rompere gli schemi e a far cambiare aria alla “Chiesa della sinistra”.

È anche l’immagine più politica che troviamo nel film che lo stesso Amelio tiene a precisare più volte “Non è apologetico, non è politico, ma è umano”. “È la storia degli ultimi mesi di un uomo politico che ha perso il potere, che ha fatto la storia di questo Paese, ma del quale non si parla più da anni”.

La storia della “caduta del re” di quello che è stato l’uomo politico più discusso e divisivo degli anni, tanto che gli stessi suoi figli si sono ‘divisi’ dopo la sua morte.

Dopo Stefania, nel film detta Anita, come la donna più amata da Garibaldi, l’altro vero figlio di Craxi nel film, più che da Bobo, è rappresentato da Fausto (ragazzo misterioso e figlio di un vecchio amico socialista, Vincenzo Sartori), caparbio e deciso come lui a distruggere il piccolo mondo antico e superato dei padri.

A un certo punto quando i due, Fausto e il presidente, si ritrovano l’uno di fronte all’altro con il carrarmato in mezzo, sembra di assistere a un duello in cui il vecchio presidente del Consiglio sfida il giovane scoprendo le sue carte.

Anche qui i riferimenti ‘politici’ non mancano. “Sai perché i bolscevichi mandavano i carrarmati a sedare le rivolte? Perché non hanno faccia, al contrario di armi e fucili per le quali invece dietro c’è un soldato e un volto e quindi ci devi mettere una faccia”.

Nel film invece Bobo prova a riprendere l’eredità del padre che lo stesso Craxi chiama “maledizione”. Fausto si dividerà da Anita fino all’ultimo quando lui si schiererà tra quelli che ammazzano i padri pur di redimerli e dimenticarli, mentre Anita proverà sempre a far ricordare il suo.

L’uomo Craxi viene riprodotto fedelmente fino a lasciare a bocca aperta dall’attore Pierfrancesco Favino, il quale è riuscito in modo spettacolare nella caratterizzazione vocale e gestuale del segretario socialista.

Nel film si mescolano personaggi fittizi e reali, ma la sceneggiatura di Amelio e Taraglio è tutta centrata sull’uomo vicino alla sua morte fisica dopo quella politica, colto e intelligente, ma soprattutto cocciuto che così come aveva fatto politica “guardando dall’alto”, conduce i suoi ultimi giorni sentendo su di se tutta l’ingiustizia di un Paese che sembra non averlo capito. Non lo comprende il popolo che gli ha tirato le monetine, rappresentato da un gruppo di turisti che lo insultano, non lo capisce la politica, nemmeno quella opportunista del vecchio democristiano che passa a trovarlo e che lo invita a tornare e a mettere da parte l’orgoglio. Quando il vecchio leader socialista fa notare che alcune tangenti servivano anche a salvare gli oppositori ai regimi, il democristiano navigato lo redarguisce: “Questo è stato l’altro errore”.

Craxi alla fine muore, ma ci lascia con un sogno che si trasforma in un incubo alla fine del quale il presidente malato e in lacrime dice: “Che coraggio c’è nel parlare male degli altri? Che coraggio ci vuole nel cospargere veleno?”.

ORARIO SPETTACOLI : GIOVEDI 9 E VENERDI 10 ORE 21.00 SABATO 11 E DOMENICA 12 ORE 15.45-18.00-21.00 LUNEDI 13 E MERCOLEDI 15  ORE 21.00

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Cinema Astoria

Via Nino Gerini, 40
19032 Lerici SP

Tel. 0187 952253

www.cinemailnuovolaspezia.it/astoria.htm

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