Nel primo incontro, grazie anche all’analisi del mito, è stato messo in evidenza come questo antico ideogramma esprima un ben preciso concetto operativo indirizzato a combattere e vincere “qualcosa di terribile” che illude ed imprigiona la coscienza dell’uomo rendendola come morta alla conoscenza della sua origine e vera natura.
In questa serata si vedrà invece come tutti questi disegni presentino lo stesso schema grafico distinto da precise caratteristiche numerico-geometriche simboliche che esprimono gli aspetti e le dinamiche di questo percorso operativo noto come labirinto cretese: un’entrata ed un centro; il percorso è univiario e forma sette spire concentriche; una croce genera ed ordina il percorso del labirinto e ne collega l’entrata al centro.
Questi misteriosi e profondi aspetti celati dell’etimologia, sintetizzati dal mito e cristallizzati nella forma geometrica, furono poi ripresi dall’esegesi cristiana medievale, con delle precise modifiche grafiche che vogliono ampliare e ribadire un preciso e fondamentale concetto, che può sicuramente assumere molte sfaccettature, ma che sono tutte riconducibili ed un solo e preciso nucleo ed evento: l’azione di Colui che grazie al suo atto di amore e sacrificio ha riscattato l’uomo dalla morte e tracciato in maniera definitiva la via d’uscita dal Dedalo.
L'appuntamento è per sabato 22 febbraio presso Associazione Archeosofica (via Crispi 99), alle 17.30.
Ingresso libero.