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San Terenzo ricorda don Attilio Castiglione, lo storico parroco del borgo In evidenza

Verrà presentato un libro con le testimonianze di 36 persone che lo hanno conosciuto.

A un secolo dalla nascita e 35 anni dalla morte, San Terenzo ricorda uno dei più amati parroci del secolo scorso: don Attilio Castiglione.

Lo fa, sabato prossimo 22 febbraio alle 11 in piazza della Libertà, con la presentazione di un libro fortemente voluto dall’attuale parroco don Luca Gualdi, supportato nel lavoro di redazione da un ristretto gruppo di amici e parrocchiani.

In 120 pagine la pubblicazione, impreziosita dalla presentazione del Vescovo diocesano monsignor Luigi Ernesto Palletti, e ricca di fotografie, ricostruisce la biografia, le opere e la missione pastorale di don Attilio Castiglione attraverso le testimonianze di 36 persone che lo hanno conosciuto.

Don Attilio, nato a Riomaggiore il 2 gennaio del 1920, prese possesso della Parrocchia santerenzina nel giugno del 1957 e nei 27 anni del suo ministero non solo cambiò il volto alla chiesa grazie ad un radicale restauro ma incise profondamente nel tessuto sociale del paese stesso.

Fu lui nei primi anni Sessanta a realizzare quelle che ancora oggi vengono chiamate le Opere Parrocchiali, imponente edificio alla spalle della chiesa che nel corso degli anni ha ospitato un cinema, una biblioteca, un circolo Mcl, sale riunioni, una palestra, le sedi di una società sportiva e della Caritas e, in passato, ha anche messo a disposizione locali alle scuole in carenza di aule.

Si deve sempre a don Attilio l’idea del Centro Anziani villa Carafatti-Landini da lui pensato e realizzato solo dopo la sua prematura scomparsa. Ma l’opera di don Attilio non si è fermata qui. È stato lui a inventare il Carnevale santerenzino che, ultrasessantenne, domenica prossima rinnoverà la tradizione.

Sempre frutto dalla passione di don Attilio la fondazione di una società sportiva, l’Audax, nella quale hanno militato centinaia di ragazzi impegnati sui campi di calcio e di basket ma anche nel nuoto, nella pallanuoto e nella ginnastica ritmica. Ma l’impegno è stato anche nel sociale con la creazione di uno dei primi circoli Mcl della provincia spezzina.

A ricordarne il lavoro e la personalità saranno anche alcuni dei sacerdoti che lo hanno conosciuto ed hanno lavorato con lui. La parte centrale del libro è però costituito dal ricordo di molti parrocchiani e attraverso le loro testimonianze emergerà oltre alla figura del sacerdote anche quella dell’uomo sempre presente e disponibile ad affiancarsi ai parrocchiani che avevano bisogno della sua presenza e dei suoi consigli.

Assieme al ricordo di lui resta indelebile l’ultima frase del suo testamento spirituale: “Essere sacerdoti è una cosa meravigliosa”.

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