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Nell'anniversario dei fatti del 2001, la proiezione del film "Diaz"

E un dibattito con testimoni diretti di quei fatti.

 

La sera del 21 luglio 2011 nella scuola Diaz centinaia di ragazzi e non arrivati a Genova per protestare contro il G8 stanno già dormendo. Non è ancora mezzanotte quando la polizia irrompe nella scuola, quartier generale del Genoa Social Forum, ufficialmente a caccia dei black bloc che hanno messo a ferro e fuoco la città. Botte, manganelli in azione, sangue su pavimenti e mura, ragazzi agonizzanti nei corridoi.

Alla fine, il bilancio dell'operazione è di decine di persone ferite, alcune molto gravemente, e di 93 persone fermate, la maggior parte trasferite nella caserma di Bolzaneto dove saranno sottoposte a vessazioni e torture di ogni sorta.

Un pestaggio da ''macelleria messicana'', lo definì anni dopo Michelangelo Fournier, all'epoca vice questore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma. "La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale" secondo Amnesty International.

A distanza di quasi 20 anni ricorderemo quella maledetta notte proiettando gratuitamente il Diaz - Don't Clean Up This Blood un film del 2012 diretto da Daniele Vicari ( Fandango) con Elio Germano e Claudio Santamaria.

Un’occasione non solo per ricordare e fare conoscere quei tragici fatti ma soprattutto per ricostruire anche insieme a chi ha vissuto in prima persona un immaginario collettivo e riscoprire le ragioni profonde che spinsero centinaia di migliaia di persone a scendere in piazza rivendicando un mondo migliore.

Al termine della proiezione si terrà un dibattito aperto dall’intervento dell’Avvocato Davide D’Imporzano, testimone diretto di quegli avvenimenti.

Questa iniziativa si inserisce nelle tappe di avvicinamento a "Controvento. Il Festival delle Nuove Rotte”, promosso da Arci La Spezia, Uds La Spezia, Rete della Conoscenza con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Regione Liguria.

L'ingresso è riservato ai tesserati della federazione Arci ai quali al fine di garantire la sicurezza di tutte e tutti sarà richiesto di rispettare le regole sul distanziamento fisico e l'uso della mascherina.


CIRCOLO ARCI CANALETTO

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