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"Il dono", una mostra che colloca contenuti preziosi in un prezioso contesto

Le opere di Carla Sanguineti in esposizione nella "sua" Chiavari. L'allestimento è della spezzina Paola Zan.

E' stata inaugurata ieri, sabato 23 ottobre, nella Torre Civica di Chiavari, la mostra di Carla Sanguineti “Il dono”.

 

La curatrice Paola Zan, che ha allestito già molteplici mostre in Val di Vara, dove ha scelto di vivere, si “sposta” ora nella non lontana Chiavari, alla quale questa mostra rende in qualche modo omaggio, per una esposizione molto toccante e che, come ribadisce lei stessa, “non si sarebbe potuta realizzare altrove”.

Spiega Paola Zan: “Qui si parla di una storia con riferimenti personali molto segreti e molto intimi che riguardano un periodo storico rimasto una ferita bruciante per tutti: quello della guerra, che ha fatto morti per le strade, sotto i bombardamenti e nei campi di sterminio.

L'arte accade. Nonostante la guerra. O sullo sfondo di Auschwitz. E l'arte di Carla Sanguineti ci pone di fronte temi duri, difficili. Non si stanca di com-porre, né di pro-porre immagini, "amiche del sensibile". Un modo per continuare a rappresentare il male assoluto e un mondo in cui Auschwitz è ancora possibile. Il suo è un estremo sforzo etico. Totalmente autonomo, con opere fatte di materiali riflettenti per non sottrarci alla riflessione”.

“Dunque – prosegue la curatrice - non c'è evento senza la sua nicchia ideale. Il luogo è precondizione dell'accadimento e dell'azione. Teatro. Scenografia. Sfondo. Spazio. Riserva di nutrienti e respiro. Parliamo di Chiavari, in questo caso. Chiavari, e non un'altra città. Chiavari, fulcro di una e più storie personali che assurgono a storia collettiva.

Carla Sanguineti ha a Chiavari le sue radici. Non è irrilevante! Chiavari è fonte e approdo della coscienza, memoria sospesa e tenace sull'oblio, l'orlo dell'esistenza dal quale parte il nostro sguardo di uomini e di donne sul presente.

Ecco, allora: di una guerra passata (o mai veramente cessata, senza requie, come gli spasmi di una malattia incurabile!) visioni di macerie, di divise di soldati pronti a compiere con le armi la distruzione assegnata - il 3% del PIL, contro l'1% destinato mediamente dalle nazioni alla ricerca scientifica pacifica... Non possiamo nascondere le immagini del dolore della perdita, la percezione dell'odore delle stragi nella polvere”.

“Ma questa mostra è anche storia di gioia, arte che dà sollievo, gratitudine per la vita e la generosità di tanti, racconto del percorso di una donna di pace e di lotta contro ogni istituzione di morte” - aggiunge Paola Zan, che prosegue - "Sono entrata in contatto con la realtà della Torre Civica del Comune di Chiavari come spazio espositivo (popolare, per tutti!) pochi mesi fa... E mi sono immediatamente detta, come in un lampo... Qui sarà esposta Carla Sanguinetti! L'ho subito pensata come... una priorità! Un'intuizione. Di che cosa? ... di un'urgenza, quasi senza sapere di quella parte del vissuto di Carla bambina che è legato proprio a Chiavari, alla fine della guerra... Temi duri, difficili da raccontare. Ma l'arte con il suo metalinguaggio permette di elaborare qualsiasi esperienza... anche le più dolorose”.

 

mostra locandina

“Questa è la terza mostra che facciamo insieme: la prerogativa di Carla Sanguineti è aggiungere al corpus delle sue opere storiche, fatte di specchi e altre superfici riflettenti - per riflettere! - un'installazione tutta nuova ogni volta. Fu una porta divelta tra le macerie di un bombardamento, qualche anno fa alla Casa delle Donne Artiste di Milano, e ora: un drappo realizzato a quattro mani... le mani operose della zia di Carla e lei stessa ragazzina che impara a dipingere.

Ne risulterà un'opera tessile che rappresenta l'albero della vita, con accanto un bacile che raccoglie simbolicamente il sangue delle vittime della guerra. Acciaio ancora una volta, lucido è riflettente. Nella prima parte del soppalco invece troverete i leggii di una partitura speciale e, al centro, un'installazione che deriva da una lastra d'acciaio modellata come un'onda... anima mundi, ribattezzata per l'occasione Il Dono, titolo di questa mostra.

È molto delicata, ed è stata messa in sicurezza; potete avvicinarvi ma con molta cautela, senza toccarla... rimanete a 20-30 cm di distanza! E li potreste avere perfino un'esperienza sinestetica: se lanciate una voce, un grido, ne potrete sentire il riverbero!”, conclude la curatrice.

Grazie a FIDAPA e al Comune di Chiavari, che hanno sposato questa iniziativa, si possono ammirare preziosi contenuti in un prezioso contesto.

La mostra si può visitare sino all'8 novembre. Lunedì, giovedì, venerdì e domenica dalle 16.00 alle 19.30; sabato dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 16.00 alle 19.30

Obbligatorio il Green Pass e indossare la mascherina.

Info: Paola Zan 393 3129149

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