«Ci avete accolto con molta generosità e molta bontà ha detto –, ci dimostrate una bella fede. Speriamo di poter ricevere insegnamento da voi, dalla vostra generosità e dalla vostra fede». Ed ancora, ha sintetizzato così il senso della presenza in Brasile: «Dico quello per cui ho pregato venendo qui. Prego perché il Signore possa parlare a me personalmente, ma io poi sono venuto per accompagnare dei ragazzi e allora io prego per loro. E poi prego per tutti i ragazzi presenti, perché il Signore possa parlare al loro cuore, siamo qui per questo. E infine prego perché anche chi non è cristiano o non è cattolico possa trovare in Gesù presente la nella Chiesa cattolica la gioia di cui c'è bisogno». L'intervista a don Pescatori, rilanciata anche su facebook, dà il senso di un cammino di fede che la «pattuglia» spezzina ha sperimentato per diversi giorni prima a Goiania e poi a Rio, alla presenza del Papa. Ma se, per oggettive ragioni logistiche, sono stati pochi i giovani e le giovani della diocesi arrivati a Rio con due sacerdoti (insieme a don Luca c'è anche don Pietro Milazzo), un gruppo ben più numeroso ha scelto di partecipare da sabato sera ad una sorta di "collegamento a distanza" con la grande spianata brasiliana, da Arenzano, presso Genova. E' stata la Pastorale giovanile regionale ad organizzarlo, e in diocesi se n'è occupato don Alessandro Chiantaretto insieme a vari ragazzi e ragazze della Pastorale giovanile diocesana. Con lui ad Arenzano anche don Luca Palei, direttore della Caritas.