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Venerdì 24 Don Gallo a Porto Venere

«Fabrizio era un indignato ma alla sua indignazione era immediatamente legata la proposta concreta: non è che t'indigni, fai un corteo e poi tutti a casa o in pizzeria, no. È un'indignazione che ha subito prospettiva». Così Don Andrea Gallo, ricordando l'amico Fabrizio De André in un recente volume dedicato al cantautore genovese (Ai bordi dell'infinito. Saggi e testimonianze intorno al pensiero di Fabrizio De André, a cura di Elena Valdini, Chiarelettere), ne richiama con vigore la passione civile.

E proprio il legame stretto fra l'indignazione per l'ingiustizia e l'impegno per tentare di porvi rimedio ebbe una parte importante in quel complesso intreccio di affinità (e di differenze) che alimentò il lungo rapporto di amicizia tra i due. «Lui sottolineava che quella che cade sempre nel vuoto è l'uguaglianza, e aveva ragione. Questa ansia per una giustizia sociale l'ha cantata continuamente».

Fedele a se stesso e a quella comunanza d'ispirazione che lo legava all'amico scomparso, il "prete del marciapiede", testimone scomodo del nostro presente, torna a interrogarci sulle incertezze del nostro futuro attraverso la lente di disuguaglianze divenute ormai inaccettabili. Nel turbine della crisi che sta investendo l'economia planetaria ci invita a ripensare l'insostenibilità del nostro modello di convivenza, corroso dal veleno di squilibri sociali troppo profondi.

Don Gallo, spinto dall'urgenza di questa congiuntura storica, prende la parola e annuncia la Buona novella. Non ascoltiamo i profeti di sventura, ci dice, perché la crisi che stiamo attraversando può trasformarsi in un momento di rinascita e di ricomposizione dei legami sociali che in questi anni sono stati drammaticamente spezzati. A patto che ci si voglia davvero impegnare, anche solo partendo dal piccolo, nell'avventura di una solidarietà liberatrice intesa come cura dell'altro, attraverso l'incontro e l'accoglienza, l'ascolto dei movimenti e delle richieste dei giovani, soprattutto attraverso le pratiche della giustizia e dell'equità sociale. Perché «alla fine, Dio non ci chiederà se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili».

Su questi temi Don Andrea Gallo, resistente e sacerdote cattolico, classe 1928, fondatore e guida della Comunità di San Benedetto al porto di Genova che ospita persone in difficoltà, si confronterà con il pubblico nella serata di venerdì 24 agosto alle ore 21,00 nella Piazza Spallanzani di Porto Venere: con questo appuntamento, ad ingresso libero, si concluderà il ciclo "Il Parco incontra", organizzato dal Comune di Porto Venere ed il Parco Naturale Regionale di Porto Venere in collaborazione con Epoché ArtEventi.

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