Sei squadre provenienti da cinque diverse istituzioni accademiche hanno gareggiato nell'ultima settimana: ENSTA Bretagne (Francia) con i due team SAUC-ISSE e CISSAU; DFKI GmbH-University of Bremen (Germania) con il robot Avalon; la squadra mista industria-accademia Robdos/UPM team (Spagna) con Robdos; la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa con il robot Shark, e l'Università di Girona con Vicorob (Spagna).
La competizione prevedeva cinque diversi scenari in mare: navigazione di lungo raggio, monitoraggio ambientale, individuazione di perdite sottomarine e ispezione di condutture, interazione con strutture sommerse, e uno scenario finale comprendente tutte le sfide precedenti. Le squadre potevano scegliere in quali scenari competere e alla fine di ognuno è stato incoronato un vincitore. Due team (Robdos e Scuola Superiore Sant'Anna), senza esperienza precedente nel settore, e grazie a un'apposita clausola nel regolamento di euRathlon, si sono avvalsi dell'aiuto del CMRE che ha messo a loro disposizione dei veicoli SPARUS II con cui acquisire le necessarie competenze prima del debutto in ambito marittimo.
Vicorob dell'Università di Girona ha dominato quattro scenari su cinque, scendendo dal gradino più alto del podio solo nella gara dedicata al monitoraggio ambientale, in cui si è classificato secondo a pari merito con SAUC-ISSE di ENSTA Bretagne e dopo i primi classificati di DFKI GmbH-University of Bremen con il robot Avalon, già vincitore di SAUC-E '14.
"Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti dai ragazzi in queste due settimane - spiega Gabriele Ferri, direttore tecnico di entrambe le competizioni al CMRE- molte squadre che già avevano partecipato al SAUC-E sono sensibilmente migliorate. Due team addirittura sono riusciti a sfruttare la cooperazione tra diversi veicoli per portare a termine i compiti assegnati. Un grande passo avanti perchè è dalla collaborazione tra robot che ci aspettiamo molto come scienziati nel futuro". Il regolamento delle gare spronava d'altronde i ragazzi a misurarsi con questa specifica sfida, anche per migliorare la navigazione con sonar, le capacità di processare i dati e di riportarli in tempo reale durante le missioni. euRathlon, in particolare, proponeva con forza la cooperazione tra veicoli sottomarini e di superficie. Al fine di rendere gli scenari ancora più realistici, inoltre, è stata lasciata aperta la possibilità per l'operatore di comunicare con il veicolo per via acustica. Ma la vera novità è stata l'introduzione della manipolazione di strutture sommerse, che ha fatto per la prima volta la sua comparsa al CMRE.
euRathlon è un progetto finanziato dalla Commissione Europea di durata triennale. Così come SAUC-E pure euRathlon è una gara tra robot costruiti da team di studenti ma, a differenza che nella gara promossa ormai da cinque anni dal CMRE, le prove hanno un contesto di riferimento, ossia la simulazione di disastri naturali, in ambito marittimo per la tappa spezzina. Il Progetto si chiuderà nel 2015 con una Grande Sfida in cui i robot saranno chiamati a operare in modo coordinato in mare, terra e aria, in una ricostruzione ispirata all'incidente di Fukushima, in cui ritroveranno gli scenari affrontati nelle competizioni tematiche.
Un assaggio di quello che accadrà il prossimo anno è stato offerto il 3 ottobre al CMRE con una dimostrazione di cooperazione tra veicoli comprendente un robot di terra del Centro Gustavo Stefanini della Scuola Sant'Anna di Pisa e un robot aereo del CATEC (Centro Avanzado de Tecnologías Aeroespaciales) spagnolo.